Passa un giorno, passa l'altro ... 2
Giovedi 29 Luglio 2010 alle 23:59Passa un giorno, passa l'altro ... 2
Giovedi 29 Luglio 2010 alle 17:42"... mai non cede il prode Anselmo!": al secolo Enrico Marcigaglia, Assessore alla Sicurezza (!) del Comune di Arzignano (VI). Ve lo ricordate Arzignano, vero?
Continua a leggereGalan in grande spolvero col premier Berlusconi. Responsabile in Veneto dei Promotori della Libertà
Domenica 20 Giugno 2010 alle 13:25Ricordiamo Enrico Berlinguer
Domenica 13 Giugno 2010 alle 18:22Questa dimenticanza dispiace molto perché il grande Enrico fu l'ultimo leader politico italiano a mettere nella politica i valori. Fu questo una dei terreni di scontro con Craxi che postulava il pragmatismo del giorno per giorno senza un disegno della società futura italiana e, con l'appoggio di tanti cattolici riuniti nella D.C., affermava una politica senza ideali ma orientata soprattutto al tornaconto personale, al benessere individuale.
Quel contrasto é quanto mai attuale. Continua a leggere
Vitalizio per tutti i politici, proposta c'è e va avanti...
Martedi 18 Maggio 2010 alle 23:58Antonello Caporale, La Repubblica - Pubblichiamo da La Repubblica di oggi a firma Antonello Caporale: "Pensione di fine carriera non solo per i parlamentari, si costruisce una legge. Parte dal Pd ma il Pdl è d'accordo". Perché solo i parlamentari devono godere di un vitalizio? Perché un politico la cui carriera non ha bucato il diaframma comunale, deve restare - a fine mandato - senza più un euro in tasca? Con questa preoccupazione tre deputati del Partito democratico, Maria Luisa Gnecchi, Oriano Giovannelli e Lucia Condurelli, hanno affrontato la questione della quiescenza dei politici senza altra passione che la politica. Coloro che, rimanendo esclusi dal consiglio comunale, si troverebbero a spasso, senza un soldo e uno straccio di impiego.
Continua a leggereBenetton, Diesel, MeccAlte e altri capitani coraggiosi: in utile ma chiudono e licenziano
Venerdi 14 Maggio 2010 alle 23:44Velocità adsl, metà di quella pubblicizzata
Lunedi 12 Aprile 2010 alle 01:06Adico  Â
La velocità adsl italiana è la metà di quella pubblicizzata: da maggio possibile disdire gli abbonamenti
La velocità delle adsl italiane è circa la metà di quella pubblicizzata - fanno sapere dall'ADICO - e varia molto tra un area geografica e l'altra.
Dalla ricerca condotta da Between-Osservatorio Banda Larga sull'adsl italiana, in un centinaio di province italiane, con il contributo di 11.400 utenti campione, su 120 mila test delle connessioni, balza agli occhi la velocità media di 4,1 Megabit al secondo in download mentre le Adsl sono vendute con tagli "fino a" 7 o 20 Megabit; varia da operatore; da zona geografica; dalla fascia oraria. Addirittura nelle ore di punta e nei comuni meno importanti scende fino a 2 Mbps in media, mentre gli utenti più fortunati possono arrivare a 5 Mbps e il quadro sta peggiorando: secondo i sondaggi di Between, la qualità banda larga percepita dagli utenti è diminuita del 10 per cento negli ultimi due anni.
Infatti, crescendo il numero di utenti connessi, la rete in rame è sempre meno affidabile e veloce, come già paventato dal rapporto Caio al governo un anno fa. La soluzione sarebbe dotare il Paese di una nuova rete in fibra ottica che arrivi fino alle case, ma a riguardo i lavori in Italia procedono a rilento rispetto agli altri Paesi evoluti, poiché mancano fondi pubblici a supporto.
Nel frattempo - spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini -all'utente, per evitare delusioni o per rimediare, Between consiglia di usare il software Isposure, che testa la connessione e dice quali operatori offrono un servizio migliore nella stessa zona.
Ma presto gli utenti potranno contare su altre soluzioni: "A maggio pubblicheremo i primi risultati ufficiali sulla qualità delle connessioni adsl", fanno sapere da Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni). Gli operatori si impegneranno a garantire velocità medie e minime. Gli utenti avranno diritto a disdire l'abbonamento senza costi, se le promesse saranno tradite. Potranno verificare la velocità della propria connessione con un software che Agcom fornirà a ottobre.
(spunti tratti dall'articolo di Alessandro Longo su La Repubblica)
Queste riforme s'han da fare
Venerdi 9 Aprile 2010 alle 16:57Vinti, vincitori e ‘pareggianti' alle regionali ora intonano tutti l'inno alle ‘riforme condivise' da fare. Quali riforme e perché, se lo è chiesto anche il presidente Giorgio Napolitano invitando, una volta tanto, alla concretezza delle proposte per il Paese e non per singoli interessi.
Ci piace, quindi, riportare quanto scritto da Michele Serra su La Repubblica di mercoledì 7 aprile nella sua rubrica L'amaca
Michele Serra (La Repubblica)
Credo di aver udito la parola "riforme"già nella mia vita prenatale, nella pancia di mamma, insieme a "Que serà serà " di Doris Day e alle voci di Renato Rascel e Mario Riva. Sono nato, cresciuto, maturato, ormai quasi incanutito sentendo dire che erano in arrivo le riforme. Doris Day, Rascel e Riva nel frattempo sono trapassati, le riforme no, le riforme ancora incombono, ancora le aspettiamo, come in un eterno avvento.
Mi sono sempre chiesto che cosa significhi esattamente, riforme, ma non l'ho ancora capito. Se ogni nuova legge è la riforma di qualcosa di preesistente, allora le riforme si fanno ogni giorno, sono la routine della vita politica, e non si capisce perché se ne parla tanto. Ogni politico è, per definizione, riformista in quanto legislatore: pleonastico, dunque, parlare così solennemente. Se proprio si vuole dare l'idea di essere politicamente molto indaffarati, si trovi infine un neologismo realistico, tarato sul piccolo e medio cabotaggio che l'evo suggerisce. Non so, qualcosa come "leggi toste", "stra-leggi", "leggione". Ma riforme per piacere no, per pietà , danno un'idea di stantio e insieme di vuoto, vuoto come la retorica.
Buoni scuola lombardi spesi ovunque
Domenica 4 Aprile 2010 alle 12:52
Non vi ricorda quanto avviene in Lombardia con i Buoni scuola la tecnica della scarpa destra e della scarpa sinistra del buon vecchio Lauro per accaparrarsi i voti?!
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La Lega Nord dà la scalata all'Unicredit
Martedi 23 Marzo 2010 alle 06:27Fonte Affari & Finanza (La Repubblica)Â Â Â Â Â Â Â Â
Riportiamo come base di dibattito e commento l'articolo pubblicato il 22 marzo su Affari & Finanza (Supplemento a La Repubblica) a firma Alberto Statera
Scalata padana a Unicredit
le Fondazioni bancarie stringono il cerchio al Nord
di Alberto Statera
Antico ricordo la Credieuronord, la banchetta truffaldina di Bossi fallita e salvata dai furbetti del quartierino di Gian Piero Fiorani, la Lega Nord punta ora molto più in su, verso la padanizzazione nell'Alta Banca. Ne sa qualcosa Alessandro Profumo, A.d. di Unicredit, che dal ruolo di "Mister Arrogance" o di "Alessandro il Grande" - Plutarco ci perdoni - è precipitato a quello di ostaggio non solo degli azionisti ostili al suo progetto di Bancone, ma anche delle orde padane.
Tra i nuovi avversari del banchiere genovese che dichiarò di votare centrosinistra, spicca per aggressività Luca Zaia, prossimo governatore del Veneto e primo presidente regionale leghista della storia, che della sua regione farà il laboratorio della secessione, ciò che probabilmente accelererà l'implosione del Pdl berlusconiano, che sarà colà ridotto a secondo o addirittura terzo partito dopo Lega e Pd. Il ministro in carica dell'Agricoltura, che la Confagricoltura critica considerandolo poco più che un bluff mediatico, ha sparato a zero su Profumo, reo di essersi schierato a favore della candidatura di Roma e non di Venezia per le Olimpiadi del 2020.