Una ventina i risparmiatori che hanno chiesto di essere presenti all'udienza preliminare in corso in tribunale a Vicenza, contro BPVi e i suoi ex vertici, accusati di aggiotaggio e ostacolo alla Vigilanza. Entro la mattinata di ieri gli avvocati delle parti civili dovevano indicare alla segreteria il numero di persone intenzionate ad essere in aula. E solo quattro legali hanno depositato la richiesta. Questo permetterà lo svolgimento delle prossime udienze senza l'incubo degli spazi. il timore era infatti che potessero arrivare centinaia di risparmiatori, impossibili da accogliere tutti.
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Ci sono ancora sei mesi, fino al 30 giugno 2018, per liquidare tutte le attività e società delle ex popolari venete non rilevate da Intesa SanPaolo. Esiste infatti, riferiscono fonti autorevoli, un secondo documento ufficiale della DgComp che dà più fiato ai liquidatori di BPVi e Veneto Banca. Un atto formale, validato anche da Bankitalia, che sposta di sei mesi la data perentoria contenuta nell'allegato `B" inserito tra gli atti del «contratto di cessione d'azienda» firmato all'alba del 26 giugno 2017, nello studio milanese dell'avvocato Carlo Pedersoli, dai liquidatori di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca per la cessione a Intesa delle parti buone al costo di 1 euro.
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Il presidente della Regione posta su Fb un lungo messaggio. Il capogruppo del Pd paragona il presidente a Renzi: per ricordare i successi ottenuti dal Veneto nel corso del 2017 «Sta prendendo gli stessi vizi, non si accorge di chi soffre»
«Un 2017 di risultati, gli annunci diventano fatti», dice il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Peccato che il presidente si dimentichi di citare insuccessi e figuracce», ribatte il capo dell'opposizione Stefano Fracasso, capogruppo del Pd in Regione. E così anche l'anno vecchio va in archivio con la consueta dose di polemica, stavolta però amplificata dai social network.
Gli sviluppi giudiziari per le due ex Popolari venete arriveranno tra fine febbraio e la prima metà di marzo quando si chiuderanno, salvo slittamenti, le udienze preliminari in corso a Roma per Veneto Banca e a Vicenza per Banca Popolare di Vicenza. Sei le sedute in calendario per gli ex amministratori dell'istituto berico accusati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza: il 20 e il 27 gennaio e poi altre quattro date a febbraio, con l'ultima prevista il giorno 24 quando il giudice Roberto Venditti deciderà se rinviare a giudizio, come chiede la Procura, l'ex presidente Gianni Zonin e altri sei ex amministratori oltre all'istituto di credito in qualità di persona giuridica.
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Se la richiesta di stato di insolvenza per Veneto Banca proposta dal pm trevigiano Massimo De Bortoli venisse accettata dal tribunale civile di Treviso, questa aprirebbe nuovi scenari per i risparmiatori che hanno azioni della popolare di Montebelluna (discorsi analoghi come causa effetto si potrebbero fare per la Banca Popolare di Vicenza, ndr). "La domanda di insolvenza farà finalmente chiarezza su quanto è accaduto in Veneto: l'intervento di carattere amministrativo della Bce è inspiegabilmente la 'base giuridica' su cui poggia il decreto del governo, che ha portato alla liquidazione coatta di Veneto Banca - ha spiegato l'avvocato Andrea Arman, presidente del coordinamento don Torta".
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Siamo in attesa delle prima udienza della causa civile fissata a razzo per il 12 gennaio e intentataci dalla Regione Veneto con la richiesta di 410.000 euro di presunti danni per aver messo sotto inchiesta i finanziamenti alla formazione in Veneto denunciati per alcune loro "anomalie" anche da un dossier che lo stesso Luca Zaia con Roberto Ciambetti ha dovuto presentare in procura di Venezia su sollecitazione del consigliere regionale Sergio Berlato (nella foto uno dei numerosi servizi su Elena Donazzan di Rete Veneta, che appartiene alla famiglia Jannacopulos, a cui fa capo anche il centro di formazione Irigem finanziato dalla Regione e di un cui corso sta parlando l'assessore nel servizio di cui in oggetto, ndr).Â
La posizione si era già delineata lo scorso dicembre, in occasione della presentazione di un dossier al tribunale delle imprese di Venezia, scriveva ieri s.t. su Il Mattino di Padova da cui riprendiamo il contrattacco di Samuele Sorato a Gianni Zonin, ed era stata ribadita nei due interrogatori davanti ai pm della Procura berica. Ora l'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin, ha confermato la sua convinzione con una memoria difensiva depositata al tribunale delle imprese, in vista dell'udienza di ottobre. In sostanza la responsabilità del dissesto, secondo l'ex numero uno dell'istituto, è da attribuire a una struttura occulta che ha nascosto al Cda le attività e le reali condizioni dell'istituto.
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Calano nel primo semestre dell'anno i fallimenti in Veneto. Si tratta di una riduzione pari al 20,1% ("chiuse" 520 aziende). A livello nazionale dall'inizio dell'anno le imprese che hanno avviato una procedura fallimentare sono circa 6.300 (-15,6% rispetto allo stesso periodo del 2016.) II trend positivo, in atto da sette trimestri, ha riportato i fallimenti a un livello in linea con quelli osservati nel periodo 2001-2006. I dati sono stati diffusi ieri dall'Osservatorio Cerved. II calo dei default ha accelerato in tutta la Penisola, con maggiore evidenza nel Nordest che si conferma essere l'area con meno fallimenti segnando un ulteriore miglioramento rispetto all'anno precedente (-19,8%).
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Intesa SanPaolo accelera i tempi della riorganizzazione delle ex banche venete. E arrivata la circolare che fissa la migrazione informatica dei conti BPVi e Veneto Banca in Intesa l'8 dicembre prossimo, un venerdì di festa, con annesso il lungo weekend del 9 e 10 dicembre, per far sì che quando lunedì riapriranno gli sportelli tutti i conti, Iban e i prodotti siano 100% Intesa (vedi a tal proposito la nota del Coordinamento di don Torta, ndr). La società per i servizi Sec, acquisita a perimetro da Intesa, è già stata allertata per vigilare. «Fare presto» è sempre stato il grande mantra di Ca' de Sass, già abituata ai processi e ai tecnicismi delle fusioni.
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