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«Tutti i veneti sanno che decideva Zonin», lo ripete Samuele Sorato a Il Mattino di Padova che annuncia una calata a Roma particolare: in 5.000 si costituiranno il 28 novembre parte civile nel processo Veneto Banca

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 25 Settembre 2017 alle 17:46 | 0 commenti

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La posizione si era già delineata lo scorso dicembre, in occasione della presentazione di un dossier al tribunale delle imprese di Venezia, scriveva ieri s.t. su Il Mattino di Padova da cui riprendiamo il contrattacco di Samuele Sorato a Gianni Zonin, ed era stata ribadita nei due interrogatori davanti ai pm della Procura berica. Ora l'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Zonin, ha confermato la sua convinzione con una memoria difensiva depositata al tribunale delle imprese, in vista dell'udienza di ottobre. In sostanza la responsabilità del dissesto, secondo l'ex numero uno dell'istituto, è da attribuire a una struttura occulta che ha nascosto al Cda le attività e le reali condizioni dell'istituto.

In particolare, sostiene Zonin, il board era all'oscuro della pratica delle "operazioni baciate" a causa della mancata trasmissioni di informazioni da parte dell'audit interno. E le responsabilità di tale struttura vengono ricondotte all'ex direttore generale Samuele Sorato e al suo vice Emanuele Giustini. Uno scarico di responsabilità respinto con forza dagli ex manager della Popolare di Vicenza; una posizione, quella di Zonin, che infiamma i rapporti tra gli ex vertici dell'istituto. E la replica, scrive Il Mattino di Padova, arriva decisa: «Ogni veneto sa che nulla accadeva in quella banca che non fosse deciso da Zonin», sottolinea l'avvocato Fabio Pinelli, legale di Sorato, «Le sue affermazioni, per nulla sorprendenti, sono del resto smentite anche dagli atti». In precedenza, conclude s.t., il legale aveva ricordato come nella Popolare di Vicenza «vi erano organi di controllo interni ed esterni e organi deliberativi, a capo dei quali c'era il presidente del Consiglio di amministrazione».

Sempre su Il Mattino di Padova a firma Sabrina Tomè leggiamo che sono cinquemila i risparmiatori pronti a costituirsi parte civile nel procedimento contro gli ex vertici di Veneto Banca, la cui udienza preliminare è fissata per il 24 novembre a Roma. Si tratta degli ex soci dell'istituto di Montebelluna che chiedono di essere risarciti del danno subito, assistiti da studi legali o da associazioni. Corsa contro il tempo per presentare tutta la documentazione necessaria, dopo l'anticipazione dell'udienza (inizialmente prevista per il 7 febbraio).
Ecco cosa scrive la collega Tomè.
Cinquemila parti civili per Veneto Banca. È la stima del numero di risparmiatori che chiederà di poter partecipare al procedimento contro gli ex vertici dell'istituto e che si costituirà nell'udienza preliminare fissata a Roma per il prossimo 24 novembre. Si tratta degli ex soci dell'istituto di Montebelluna intenzionati a ottenere il risarcimento del danno subìto, assistititi da diversi studi legali e associazioni. Sarà il giudice, il gup Lorenzo Ferri, a decidere se accogliere le richieste di parte civile, se ammetterne solo una parte o se respingerle in toto. L'obiettivo dei Comitati è quello di inserirsi nel procedimento giudiziario (senza aspettare il dibattimento) in modo da poter agire anche nei confronti di chi chiederà di patteggiare. La costituzione di parte civile verrà fatta per i singoli risparmiatori che comunque il 24 non saranno presenti in aula. Risulta pertanto evitato, almeno per l'udienza preliminare, il problema logistico, la necessità di trovare spazi adeguati per accogliere le parti. Intanto gli avvocati sono impegnati in una vera e propria corsa contro il tempo per presentare entro i termini tutta la documentazione: l'anticipazione dell'udienza al 24 novembre (era fissata per il 7 febbraio) decisa dal gup per evitare i rischi della prescrizione, ha imposto una netta accelerazione dell'attività degli studi.
Gli avvocati dei risparmiatori. «Gli atti sono già predisposti, abbiamo riportato tutte le questioni che sono oggetto di contestazione di reato. Ora procederemo alla quantificazione del danno registrato per ogni singolo», spiega l'avvocato Sergio Calvetti che rappresenta il gruppo più numeroso di risparmiatori. «La costituzione ci sarà sicuramente in relazione all'aggiotaggio che incide direttamente sul valore delle azioni e sul rimborso delle obbligazioni», sottolinea l'avvocato Luigi Fadalti che guida oltre un centinaio di ex soci. «Complessivamente la costituzione di parte civile riguarderà 5-6 mila persone», afferma l'avvocato Andrea Arman del Coordinamento don Torta. Arman, insieme ai colleghi, sta inoltre lavorando alla preparazione di un'eccezione di incostituzionalità con riferimento al decreto del governo che ha svuotato Veneto Banca (e banca Popolare di Vicenza, ndr) dei beni trasferendoli a Intesa Sanpaolo «e togliendo in questo modo le garanzie a tutela dei risparmiatori».
Le difese degli imputati. Maxi lavoro anche per le difese degli 11 imputati accusati a vario titolo di aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza. Le posizioni di primo piano sono quelle dell'ex direttore generale Vincenzo Consoli e dell'ex presidente Flavio Trinca. «Aspettiamo di poter esporre dinnanzi a un giudice terzo e imparziale le ragioni difensive del dottor Consoli che sono molte e riguardano parecchi temi: interni ed esterni a Veneto Banca», precisa il legale dell'ex potentissimo direttore generale, l'avvocato Alessandro Moscatelli. Consoli ha annunciato l'intenzione di affrontare il processo in caso di rinvio a giudizio, così come l'ex presidente Flavio Trinca: «Il presidente Trinca si è sempre comportato correttamente: sono certo che il processo lo dimostrerà», afferma a tal proposito il suo legale, l'avvocato Fabio Pinelli.

La manifestazione. Intanto il 4 ottobre si terrà a Roma, davanti a Montecitorio, la mobilitazione legata alla "giornata del risparmio tradito". «I veneti si stanno coordinando con gli ex soci delle altre banche d'Italia: 500 mila i risparmiatori complessivamente danneggiati nel nostro Paese», spiega Patrizio Miatello dell'associazione Ezzelino da Onara.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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