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Il 12 gennaio Zaia chiede 410.000 € per far chiudere VicenzaPiù? Nel dubbio ecco 10ª puntata inchiesta su fondi formazione in Veneto: Spiandorello denuncia caso IRIGEM, Berlato interroga, Donazzan non risponde

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 28 Dicembre 2017 alle 10:03 | 0 commenti

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Siamo in attesa delle prima udienza della causa civile fissata a razzo per il 12 gennaio e intentataci dalla Regione Veneto con la richiesta di 410.000 euro di presunti danni per aver messo sotto inchiesta i finanziamenti alla formazione in Veneto denunciati per alcune loro "anomalie" anche da un dossier che lo stesso Luca Zaia con Roberto Ciambetti ha dovuto presentare in procura di Venezia su sollecitazione del consigliere regionale Sergio Berlato (nella foto uno dei numerosi servizi su Elena Donazzan di Rete Veneta, che appartiene alla famiglia Jannacopulos, a cui fa capo anche il centro di formazione Irigem finanziato dalla Regione e di un cui corso sta parlando l'assessore nel servizio di cui in oggetto, ndr). 

La citazione per danni, con in parallelo 4 querele, una in proprio, l'altra per conto di tre dei dirigenti citati nel dossier, è contro chi vi scrive personalmente e come direttore di VicenzaPiu.com oltre che contro Media Choice srl, editore indipendente delle testate VicenzaPiù.

Vicenzapiù, VicenzaPiu.com e VicenzaPiu.tv rischiano, quindi, di dover chiudere per le liti temerarie che subiscono a catena se non ci sarà, oltre al giusto ma costoso pronunciamento dei giudici, che finora ci hanno sempre dato ragione se non nei casi, minori, in cui, per "risparmiare", neanche ci siamo opposti così palese e senza conseguenze pratiche era l'attacco di turno, una "rivolta" dei lettori che, anche col loro contributo reale e pratico, le aiutino a sostenere le crescenti spese legali sostenute per difendersi e per sopravvivere a quello che è un continuo attentato alla stampa indipendente (cfr ""Buone feste di Natale 2017 da VicenzaPiù, ma sostienici se vuoi i nostri auguri anche nel 2018: Zonin e Zaia non li vogliono... più").

La "citazione top" nel nsotro carniere professionale, per ora, è relativa all'«almeno un milione di euro» chiestici personalemente (ma a sostenere le spese è sempre il nostro editore) dall'ex presidente della Fondazione Roi, Gianni Zonin, che ci ha "assalito", con le sue spese legali pagate, però, dalla Roi, per aver scritto e documentato la verità sulla demolizione della Fondazione che, improvvidamente, gli aveva affidato il suo "amico" marchese Giuseppe Roi così come alla "sua" Banca Popolare di Vicenza avevano affidato i loro risparmi di una vita i soci che gli avevano creduto,.

Ma se l'affondo di Zonin, come di altri in passato, non ci ha spaventato, certi come siamo di quello che abbiamo scritto prima e dopo la sua denuncia, "resistiamo" anche a quello del suo emulo Luca Zaia e continuiamo a fare, finchè potremo, il nostro lavoro, per i lettori e per la comunità veneta e vi proponiamo la decima puntata della nostra ricostruzione, per la quale mai abbiamo ricevuto risposte di merito alle domande fatte telefonicamente, via mail e pubblicamente, dopo la nona sulle mancate risposte anche alle domande fatte da Berlato nel 2012 al Parlamento europeo sui finanziamenti soprattutto alla Irigem di Bassano (i fondi della formazione provengono in larga misura dall'Unione Europea, ndr)

Caso IRIGEM e la denuncia di Marco Spiandorello sui Fondi pubblici per la formazione. L'interrogazione di Berlato su quali sono le procedure di verifica per i corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione
Dopo i roboanti articoli di Renzo Mazzaro sui quotidiani del gruppo Finegil di fine maggio 2015, l'Assessore Donazzan, tramite le sue strutture regionali, a due giorni dalla data delle Regionali, costituisce una commissione straordinaria d'inchiesta sullo svolgimento dei corsi di formazione e le relative forniture all''Ente Irigem di Rosà, di proprietà della famiglia Jannacopulos, editore di Rete Veneta (e ora anche di Antenna Tre).

La Commissione, che di straordinario ha di sicuro la velocità con cui è stata composta, non controlla, secondo il dossier depositato in Procura di Venezia da Luca Zaia, tutti i corsi di quel periodo, ma avvia una verifica dei corsi, a campione, dal 2008 al 2014. Il particolare di questa Commissione di controllo, che non è prevista da alcuna procedura di controllo dei fondi pubblici per la formazione, è che è costituita da funzionari regionali in carica come Massimo Toffanin, che aveva già validato la rendicontazione regionale di Irigem.

La struttura di Santo Romano ha, quindi, disposto un'attività ispettiva, utilizzando una Commissione non prevista dal sistema di gestione e controllo dei fondi e, sopratutto, dimenticandosi che con un semplice click, dall'ufficio Rendicontazione di Massimo Toffanin, si potevano conoscere i costi reali sostenuti dal 2008 al 2011 da Irigem nell'effettuazione dei corsi finanziati e dal 2011 al 2014 si potevano identificare i fornitori e le procedure per acquisire le forniture utilizzate sempre da Irigem. Ciò non è avvenuto. Tutto questo nonostante il fatto che dossier di Marco Spiandorello avesse generato l'interrogazione, presentata dall'ex consigliere regionale Santino Bozza che aveva chiesto, in modo trasparente, quanti soldi avessero incassato le società del gruppo Jannacopulos e perché non sarebbero stati stati controllati i costi effettivamente sostenuti per le forniture ad Irigem, come prevedono le normative sui finanziamenti pubblici per la formazione.

Nella risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 6 del 16 luglio 2015 presentata dal Consigliere Berlato, avente per oggetto "Quali sono le procedure di verifica per i corsi di formazione professionale finanziati dalla Regione? Sono suscettibili a variazioni e interpretazioni? Chi le interpreta?", la giunta regionale, rispondeva così: "Premesso che la Giunta Regionale ha la facoltà di verificare in qualsiasi momento la legittimità dei propri atti, specialmente se prevedono l'erogazione di contributi pubblici, va richiamato che a seguito di una denuncia che segnalava la realizzazione di controlli superficiali ed inattendibili su progetti regionali finanziati ad un ente di formazione accreditato, il Direttore della Sezione Formazione ha nominato in data 28 maggio 2015 una Commissione straordinaria per un ulteriore approfondimento di analisi su progetti il cui iter rendicontale era già stato chiuso con esito regolare".

Perchè l'assessore Donazzan non ha indicato compiutamente le procedure di verifica degli uffici regionali della Formazione che sanno che se un beneficiario di soldi pubblici (Irigem) riceve delle forniture da società di sua stessa proprietà deve esibire ..."i costi reali effettivamente sostenuti per attività di impreseìa da altre imprese facenti parte dello stesso gruppo tra loro collegate e/o controllate, ai sensi dell'art 2359 c.c"?

Perche' la Regione nulla ha mai chiesto sulle forniture fatte a Irigem da Immobiliare Arcobaleno srl, Teleradio diffusione srl, Tele nord srl (Rete Veneta) Gufo.it srl, Guida Corsi srl e Media Service srl, tutte società di proprietà dirette o riconducibili alla medesima compagine societaria di Irigem? Soldi pubblici pagati da Irigem (proprietà Jannacopulos) a favore delle società fornitrici di proprietà Jannacopolus. E in Regione non sanno nulla?
La risposta in aula consiliare di Elena Donazzan fece sbottare letteralmente il consigliere Sergio Berlato, che replicò così: "Assessore, è come se io le avessi posto delle domande della serie: come si chiama lei? E lei mi rispondesse: sono da Porto Tolle. Questo è il senso delle risposte che sono state preparate dai suoi Uffici che, ovviamente, si guarderanno bene dal rispondere nel merito di queste interrogazioni che ho presentato, non sulla base dei si dice o quant'altro, ma sulla base di una corposa documentazione che ho acquisito. Chi mi conosce sa che, da buon cacciatore, io non sparo mai a caso e mai nel mucchio, e prima di sparare metto bene a fuoco l'obiettivo. L'ho fatto in altre occasioni, MOSE insegna, ma lo faccio anche in quest'occasione".

Ai posteri l'ardua sentenza su Donazzan & c., ai giudici di Venezia quella su di noi, rei di lesa omertà".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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