Possibile bancarotta banche venete 1, Il Mattino di Padova: nuovi scenari possibili per i risparmiatori, per Veneto Banca sarebbe responsabile anche Carrus
Domenica 31 Dicembre 2017 alle 10:41 | 0 commenti
Se la richiesta di stato di insolvenza per Veneto Banca proposta dal pm trevigiano Massimo De Bortoli venisse accettata dal tribunale civile di Treviso, questa aprirebbe nuovi scenari per i risparmiatori che hanno azioni della popolare di Montebelluna (discorsi analoghi come causa effetto si potrebbero fare per la Banca Popolare di Vicenza, ndr). "La domanda di insolvenza farà finalmente chiarezza su quanto è accaduto in Veneto: l'intervento di carattere amministrativo della Bce è inspiegabilmente la 'base giuridica' su cui poggia il decreto del governo, che ha portato alla liquidazione coatta di Veneto Banca - ha spiegato l'avvocato Andrea Arman, presidente del coordinamento don Torta".
"Se era in insolvenza - aggiunge Arman - bisogna allora capire cosa è successo, attraverso l'indagine fallimentare. Se fallimento ci sarà , questo non si deve solo alla gestione Consoli. Per noi a far fallire Veneto Banca ha contribuito anche chi è venuto dopo di lui, ad esempio Carrus, che doveva salvarla. L'indagine fallimentare sarà un'operazione che deve portare alla verità sull'esproprio subito dagli azionisti veneti".
Per alcuni le ripercussioni potrebbero verificarsi anche tra quanti hanno aderito al piano di ristoro proposto dalle due banche. "Se dovesse verificarsi il fallimento potrebbero andarci di mezzo quanti hanno ricevuto il 15%, che sarebbero a rischio revocatoria", ha spiegato Patrizio Miatello (Ezzelino III da Onara). "Lo stato di insolvenza è stato già dichiarato, motivo per cui sono giunti alla liquidazione coatta amministrativa - ha proseguito il tributarista padovano Loris Mazzon -. Con la bancarotta fraudolenta si aprirebbero scenari completamente nuovi e probabilmente positivi per i risparmiatori: tanti nuovi soggetti 'potenti' sarebbero chiamati a rispondere".
Ma quella di far causa alla banca non è l'unica strada da percorrere. "Non è una grande notizia per i consumatori, non si va certo verso porti sicuri - ha commentato l'avvocato Fulvio Cavallarï, responsabile regione Veneto di Adusbef -. Dopo il decreto di giugno scorso noi con altre associazioni abbiamo suggerito ai risparmiatori altre strade, non quelle legali, decisione ancora valida. L'unica alternativa da perseguire, per chi volesse intraprendere una causa, è contro le società di revisione che hanno certificato i bilanci delle due ex popolari venete".
"Se Veneto Banca dovesse fallire le condizioni per gli azionisti migliorerebbero, perché finalmente risulterebbe l'incostituzionalità del decreto legge del giugno scorso, che ha consegnato le due ex popolari venete a Banca Intesa Sanpaolo", ha proseguito Franco Conte, responsabile veneto della Codacons. "In questo caso specifico ci sono normative che si sovrappongono: prima la banca è stata messa in liquidazione, ora arriverebbe il fallimento - ha spiegato l'avvocato Matteo Moschini del Movimento difesa del cittadino di Treviso - mai verificatosi prima. Quel che è certo è che la situazione della banca e dei manager, anche dopo Consoli, si aggrava: con il fallimento possono essere contestati altri reati. Per gli azionisti e obbligazionisti subordinati ora ci sono più possibilità per accedere ai risarcimenti". Per "Dacci i soldi Veneto Banca" la cura doveva essere politica fin dal 2015, con il commissariamento e la nazionalizzazione della banca come fatto con Mps: "Si sarebbe evitato questo disastro di proporzioni mai viste e la spesa per lo stato sarebbe stata la stessa"."Sono buone notizie e suffragano l'ipotesi che a portarci in questo disastro siano stati diversi protagonisti, non solo Consoli, ma anche gli ultimi consigli di amministrazione - ha commentato Fabio Bello di "Dacci i soldi Veneto Banca" - L'immobilismo di Atlante che non ha fatto praticamente nulla per evitare il disastro lo avevamo già ricordato negli interventi alle ultime assemblee soci".
di Nicola Brillo, da Il Mattino di Padova
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