Vicenza "Sanremo Like": l'auto comunale di Variati "accompagna" il suo autista a fare la spesa. Il degrado comportamentale dei "piccoli" nella tana dei Marzotto e degli Zonin
Lunedi 27 Giugno 2016 alle 22:41
Ci sono due comportamenti da cui non si può prescindere nel valutare il livello di "maturità " civile di una nazione come la nostra e dei suoi nuclei sociali, città e paesi che siano. Il primo è che ci si scandalizza sempre in un luogo per le malefatte pubbliche che, tipicamente, avvengono altrove; la seconda che si dà un peso troppo scarso a quelle che si tende a liquidare come "piccole" marachelle. Se, ad esempio, ci si scandalizza per dipendenti pubblici, nella fattispecie agenti municipali, che timbrano in mutande tanto per giustificare burocraticamente lo stipendio che si percepisce, a Vicenza si pensa che questo accada lontano da qui, a Sanremo ad esempio, e via con le condanne personali e mediatiche.
Continua a leggereLuca Zaia e i qui pro quo del foglio locale: centesimi per BPVi e Veneto Banca pagati da Atlante, che però ha speso 2,5 miliardi; Quaestio confusa con Atlante; tempi errati. Ma anche il governatore si illude sulla fusione
Domenica 26 Giugno 2016 alle 22:17
«Non si finisce mai di imparare. Abbiamo capito che il Fondo Atlante con pochi centesimi di euro si è comprato due banche». Così il governatore Luca Zaia avrebbe detto ieri "a margine dell'inaugurazione del centro logistico Zanardo a Treviso" (foto TrevisoToday), secondo la settantenne stampa locale in un articolo senza firma, sull'acquisto di fatto da parte di Atlante anche di Veneto Banca oltre che di Banca Popolare di Vicenza tramite la sottoscrizione "obbligata" del loro aumento di capitale. Di questa frase non c'è, però, traccia sul CorVeneto che ha pubblicato al riguardo dell'inaugurazione del centro Zanardo e sui problemi delle due ex Popolari Venete due corrispondenze firmate.
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Fiaccolata sotto alla villa di Gianni Zonin, ci sarà anche Rai3 con Ballarò: "fronte comune tra banche di credito cooperativo e banche locali"
Domenica 26 Giugno 2016 alle 17:52
Corriere della Sera: l’impero del vino da 186 milioni di euro di Gianni Zonin trasmesso ai figli
Domenica 26 Giugno 2016 alle 15:08
Vicenza Numero di repertorio 116.60, numero di raccolta 23.190. Dal notaio Giovanni Rizzi di Vicenza, sono depositati gli atti con cui Gianni Zonin, 78 anni, si è «spogliato» di gran parte del suo patrimonio. «Patti di famiglia» si legge nelle carte. Sono i contratti firmati dall’ex presidente della Popolare di Vicenza per girare ai suoi tre figli tutto l’impero del vino, 186 milioni di fatturato, mentre ovunque si alzava forte il coro di chi invocava l’azione di responsabilità e il risarcimento danni per il crac da 6 miliardi della banca. Qualcuno prima o poi busserà da quel notaio. Forse già entro l’estate.Continua a leggere
Dimentico dei soci BPVi beffati il quotidiano confindustriale gioisce dopo la Brexit per Atlante fuori dalla Borsa e "rivaluta" Zonin ancora alle prese con bilancio Fondazione Roi. Ristampata "Vicenza. La città sbancata"
Sabato 25 Giugno 2016 alle 23:33
Dopo aver ospitato sul quotidiano confindustriale diretto da Ario Gervasutti, «barcate di interviste in cui i vari Zonin, Zigliotto e Sorato spiegavano senza contraddittorio alcuno perché fosse conveniente comprare titoli a 62,50 euro ognuno e come fosse un bieco cospiratore chi mettesse in dubbio il loro "verbo"» Marino Smiderle qualche giorno fa, scrivevamo ieri, 24 giugno, si preoccupava per i 10 centesimi ad azione che aveva pagato il Fondo Atlante per "prendere (a caro prezzo, se si confrontano i parametri delle altre banche quotate) BpVi". Oggi l'ex "bancArio" e da anni pennino magico dei fatti di Via Btg. Framarin e di palazzo Zonin Longare, continuando a dimenticare che grazie anche ai suoi (inconsapevoli?) "consigli per gli acquisti" più di 118.000 soci hanno perso un contro(non)valore di oltre sei miliardi, tira un sospiro di sollievo sempre per i nuovi padroni del fondo della Quaestio Sgr di Penati, una volta scappati dalla stalla i precedenti,.
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I vecchi soci BPVi si tatuino "meno 62,40 €" per ogni sillaba detta da Zonin & c., poi stampata e ripetuta da lacchè e funzionari sul valore dei titoli: il loro corpo non basterà
Venerdi 24 Giugno 2016 alle 20:02
Se nell'inchiesta su Banca Nuova, al 100% di Banca Popolare di Vicenza, è stato coinvolto anche "l'ex procuratore di Palermo, Francesco Messineo, chiamato durante le indagini da Maiolini per avere informazioni sull'indagine in corso" (nel frattempo l'ex dg Maiolini è stato condannato a 8 mesi mentre tre anni e tre mesi sono stati chiesti per Marino Breganze presidente dell'istituto siculo con l'ignaro Luciano Vescovi suo fedele vice ora "eletto" presidente di Confindustria Vicenza) di ben altro tenore appare il comportamento finora tenuto dal Procuratore Capo di Vicenza, Antonino Cappelleri, che col suo pool di Pm sta conducendo l'attività investigativa su quello che definisce «un disegno spasmodico» della BPVi «per piazzare illecitamente più azioni possibili così da poter resistere agli stress-test previsti dalla Banca centrale europea».
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I pm di Palermo chiedono tre anni di carcere per Marino Breganze, "vice ovunque" di Gianni Zonin: in Banca Nuova il suo vice era Luciano Vescovi. Tutto normale, signori di Vicenza?
Giovedi 23 Giugno 2016 alle 23:14
Come scrive Il Messaggero Veneto, che riprende l'edizione locale de la Repubblica, per i pm di Palermo, Marco Verzera e Claudia Ferrari, "il presidente di Banca Nuova, ex vice di Zonin in Bpvi, va condannato per usura bancaria. L'accusa otto mesi fa, poi il rito abbreviato. Il processo è in corso". Fino a pochi giorni fa vice di Breganze in Banca Nuova, controllata al 100% dalla Banca Popolare di Vicenza, era Luciano Vescovi, neo presidente di Confindustria Vicenza e delfino di Giuseppe Zigliotto, indagato con Zonin per le vicende della BPVi. Marino Breganze, che è ancora vice presidente della BPVi e che ancora siede con Gianni Zonin nel Cda della disastrata Fondazione Roi, è rimasto coinvolto nel recente passato in altri episodi pochi chiari in terra di Sicilia.
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BPVi, la procura continua ad indagare. Cappelleri "disegno spasmodico per piazzare illecitamente più azioni possibili"
Giovedi 23 Giugno 2016 alle 09:23
Compra pure le nostre azioni, l’investimento è sicuro: all’occorrenza l’istituto te le prenderà indietro pagando la stessa somma. Per la procura vicentina, Banca Popolare di Vicenza ha messo nero su bianco promesse di questo tipo ad alcuni propri clienti per un controvalore di almeno 300 milioni di euro di azioni, fra il 2013 e il 2014. Un «gioco» illegale che è al centro della maxi inchiesta condotta dal pool del procuratore Antonino Cappelleri (intervistato in merito in esclusiva da VicenzaPiù), assieme alle ipotesi di reato di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza e alle famose «baciate», le azioni cedute a clienti finanziati per le medesime somme. A motivare la nuova perquisizione della Guardia di Finanza nella sede dell’istituto vicentino, martedì scorso, ci sarebbero anche i forti indizi della procura «sull’esistenza di lettere che promettono il riacquisto per 300 milioni di euro», come riporta il decreto alla base dell’azione delle fiamme gialle.
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Tac Tav, Achille Variati supera se stesso e pur di "nasconderla" inventa la fantastazione in Fiera: "i passeggeri salteranno giù dai treni". Si salveranno i senza biglietto grazie alla BPVi
Mercoledi 22 Giugno 2016 alle 23:22Pensavamo che Achille Variati, sindaco di Vicenza, presidente della provincia, presidente dell'Upi, membro del Cda di CDP, avesse dato il meglio di sé come "creativo" quando ha trasformato in un'adesione oceanica alla sua idea di Tic Tac (la Tac col tic ansioso della fermata in Fiera, comunque) una consultazione online partecipata da ben 547 cittadini sulle tre ipotesi prospettate, cioè due più l'addendum che risuscita obtorto collo la seconda stazione in Fiera cancellata coram popolo dal buon senso generale ma non dal senso degli affari che impera tra gli amici confindustriali.
Continua a leggereIl Fatto Quotidiano su Finanza ancora nella sede BPVi: la ricerca continua, caccia ai finanziamenti "baciati"
Mercoledi 22 Giugno 2016 alle 08:59
Ore 10:30 di ieri, la Guardia di finanza entra nella sede centrale della Banca Popolare di Vicenza. In mano un decreto di perquisizione. I militari agli ordini del colonnello Fabio Dametto vanno dritti all’obiettivo. E l’obiettivo si chiama “baciataâ€, ovvero quei finanziamenti dati con il patto che chi li riceve compri un certo numero di azioni della banca. Centinaia di documenti, firmati tra il 2012 e il 2014. Valore complessivo che sfiora il miliardo di euro.Un fiume di denaro che l’ex presidente Gianni Zonin ha utilizzato per mettere in ordine i conti in modo da superare il vaglio della Bce.Â
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