Tac Tav, Achille Variati supera se stesso e pur di "nasconderla" inventa la fantastazione in Fiera: "i passeggeri salteranno giù dai treni". Si salveranno i senza biglietto grazie alla BPVi
Mercoledi 22 Giugno 2016 alle 23:22 | 0 commenti
Pensavamo che Achille Variati, sindaco di Vicenza, presidente della provincia, presidente dell'Upi, membro del Cda di CDP, avesse dato il meglio di sé come "creativo" quando ha trasformato in un'adesione oceanica alla sua idea di Tic Tac (la Tac col tic ansioso della fermata in Fiera, comunque) una consultazione online partecipata da ben 547 cittadini sulle tre ipotesi prospettate, cioè due più l'addendum che risuscita obtorto collo la seconda stazione in Fiera cancellata coram popolo dal buon senso generale ma non dal senso degli affari che impera tra gli amici confindustriali.
Prima ad incarnarli c'era Giuseppe Zigliotto, da sempre stimato dal sindaco, che non immaginava di certo i problemi da noi raccontati da sei anni con gli articoli raccolti ora in "Vicenza. La città sbancata", e storico braccio "sinistro" di Gianni Zonin, che con lui è indagato per aver rovinato decine di migliaia di comuni cittadini.
Ora a rappresentarli è arrivato il suo fedele cucciolo Luciano Vescovi, che lunedì in Basilica Palladiana di fronte agli associati per iscrizione a Confindustria e a molti dei simpatizzanti per il potere tout court (politici e autorità che fossero e di cui parleremo domani visto che del cancro BPVi erano da sempre inconsapevoli, poverini) ha gridato "paghino i responsabili del disastro della BPVi" dimenticando che fino al giorno prima sedeva al tavolo dell'ex presidente della Banda Popolare di Vicenza percependo da anni un lauto compenso come vice presidente della controllata sicula Banca Nuova.
A reclamare la stazione in Fiera ci sono gli "interessi" ben rappresentati lunedì in Basilica, ben poco interessati alla Tic Tac come servizio alla comunità ma molto di più agli euro da espropri in zona Fiera di terreni inquinati e sempre meno commerciali per la crisi e ai cantieri che inietteranno in città più cemento di quanto non sia indispensabile e, se non ci aiuterà Cantone, più denaro di quanto non arriverà nelle tasche di chi si assumerà il rischio di impresa e di chi lavorerà .
Il buon Achille, che ieri ha presentato gli indirizzi di Giunta, come poteva negare di volerli (o di doverli) assecondare quegli interessi di fronte al popolo (i nostri 115.000 abitanti più quelli delal provincia meno i minorenni, i 547 partecipanti alla consultazione volontaria e il migliaio di "Ipsosizzati" dal sondaggio fatto chiamando il "campione significativo" della popolazione al telefono fisso che notoriamente è quello oggi più usato da quella popolazione in era di cellulari in ogni tasca o borsa?
Non poteva negarlo, credibilmente, il buon sindaco che la stazione fisica in Fiera s'ha da fare.
E allora che si è inventato il mago Achille alla nostra domanda di ieri sul rischio che sia fatuo il bacino di utenza della stazione in Fiera per il trasporto ferroviario regionale (SFMR) e su che senso avrebbe una stazione in Fiera per i treni veloci che dovessero fermarsi prima vicino agli uffici fieristici del presidente Matteo Marzotto, quando non sarà seduto in quelli della prossima padrona, la Fiera di Rimini, e poi a Viale Roma?
Beh, semplice, i geni sono geni e Achille Variati, non scherziamo, è un n. 1: "in Fiera useranno i treni regionali i Montevialesi e i Sovizzesi. La stazione in Fiera, direttore? Ma no, non ci sarà una stazione, sarà una semplice fermata e durante le Fiere di certo i treni veloci che si fermeranno ad ovest non si fermeranno di certo anche a Viale Roma!".
Ricordato che finora il sindaco ha sostenuto che la Tac (quella ferroviaria) serve a tutti i vicentini e non solo quando non ci sono Fiere, pare proprio dall'intervento in video che i (547?) cittadini indigeni che ancora potessero pagarsi il biglietto Tic Tac dopo lo choc BPVi contro cui ha tuonato Luciano Vescovi e i Fair Visitors, per approdare a Vicenza durante le stagioni fieristiche dovranno saltare giù dai treni visto che la stazione non ci sarà , parola di sindaco: i superstiti dopo il salto andranno a piedi in Fiera o in filobus in città , i feriti in ambulanza al S. Bortolo, per gli altri, beh, ci penseranno le pompe funebri a dar loro l'ultimo passaggio.
Decimati così gli utenti, dalla crisi e dai salti, le Frecce Trenitalia attraverseranno sì le stazioni di Vicenza, vere o salterine, ma solo con un bel fischio.
Di passaggio.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.