Veneto Banca, i «grandi soci» tornano sulla scena. Primo obiettivo: i rimborsi, con una maratona legale che affronti caso per caso la miglior soluzione per gli iscritti; e poi magari l’avvio di una trattativa, non escludendo di battere la via del recesso. Il tutto dopo aver già incontrato i due amministratori delegati di Veneto Banca, Cristiano Carrus, e di Popolare Vicenza, Fabrizio Viola, che guida la fusione tra le due ex popolari nelle mani del Fondo Atlante. Era scomparsa «Per Veneto Banca», l’associazione che raggruppava i cosiddetti grandi soci - prima dell’azzeramento del vecchio azionariato con l’aumento di capitale sottoscritto da Atlante - intorno al re della carta Bruno Zago, all’imprenditore vicentino Matteo Cavalcante e al docente di Ca’ Foscari, Loris Tosi.
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La crisi, l’Europa cattiva delle regole e i direttori della “sua†banca . Sono loro per Gianni Zonin i colpevoli del dissesto della Vicenza su cui ha regnato per quasi 20 anni. Tutto come se Gianni Zonin abbia avuto solo un ruolo di rappresentanza dentro la banca che ha presieduto per 4 lustri. Possibile? Nel diritto la forma è sostanza e tutta l’autodifesa dell’ex dominus gioca su questa linea. I crediti dati a chi non era palesemente in grado di rimborsarli? Lui non c’entra, c’era la direzione crediti a deliberare. La svalutazione del titolo fino ad azzerarlo? È accaduto per la severità della Bce e poi c’era la perizia del tecnico indipendente a certificare la bontà del valore della banca.
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Pubblicato il 12 dicembre alle 23.45, aggiornato il 13 alle 9.32 e alle 10.59. Il 24 novembre a Vicenza si è tenuto un convegno sulle "Azioni di responsabilità in società di capitale...", organizzato dallo studio Legale dell'avvocato Lamberto Lambertini che col prof. Francesco Benati, che ha presieduto l'evento, rappresenta Gianni Zonin nella causa da lui (strategicamente e tatticamente) intentata a Venezia contro la Banca Popolare di Vicenza, l'ex dg Samuele Sorato e il suo vice Emanuele Giustini proprio mentre oggi, 13 dicembre, è chiamata a votare sull'azione di responsabilità (clicca qui per cronaca aggiornata in tempo reale e qui per la linea di Zonin preannunciata di fatto dall'avvocato Lamberto Lambertini, ndr) contro di lui e altri componenti dei vertici dell'ex Popolare vicentina l'assemblea dei soci, di fatto il solo Fondo Atlante dopo l'azzeramento degli altri 118.000 e passa risparmiatori traditi dalla BPVi dell'era dell'imprenditorre vitivinicolo di Gambellara, ora nullatenente dopo aver donato quasi tutto, paternamente e prudentemente, ai figli.
Riferendo il 24 novembre del convegno sulle azioni di responsabilità nei confronti delle società di capitale organizzato a Vicenza, in coincidenza con quella che il Cda della Banca Popolare di Vicenza ha deciso di sottoporre all'approvazione dell'assemblea il 13 dicembre e rivolta contro chi ha gestito la BPVi ai tempi di Gianni Zonin, dallo studio dell'avvocato Lamberto Lambertini, a cui è affidata la causa che l'ex presidente ha ora instaurato contro la sua ex Banca, il suo dg Samuele Sorato e il suo vice Emanuele Giustini, scrivevamo: «...A rendere ancor più di "cronaca" il convegno accreditato come "formativo" per avvocati e commercialisti, ma che in più di un passaggio è parso, a detta di alcuni presenti, "un convegno sponsorizzato, di fatto, da Zonin & c. in cui si vuole far passare l'idea, tra i professionisti presenti, che gestire una azienda è difficile, e alle volte si può anche sbagliare. Comodo dirlo, con il senno di poi...", c'erano anche, tra i "portatori" di saluti, Alberto Rizzo, presidente del Tribunale di Vicenza, e Antonino Cappelleri, a capo della procura di Vicenza dove sono in corso di svolgimento le indagini sulla BPVi...».
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Gianni Zonin, per 36 anni nel cda della Banca Popolare di Vicenza di cui 20 come presidente, dopo aver ha citato in giudizio noi rei di aver denunciato la malagestio della Fondazione Roi per opera del suo Cda, di cui lui era presidente, ora, udite udite, porta in tribunale a Venezia anche la sua ex BPVi anche se in effetti non era sua ma di chi, 118.000 e passa soci, ci hanno messo i soldi poi andati in altre tasche come con intelligente semplicità ha detto in Sala Bernarda anche il consigliere di Forza Italia, Roberto Cattaneo. Il re del vino ha reagito così alla decisione con cui l'attuale Cda ha deliberato l'azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori per «gravi irregolarità » convocando per il 13 dicembre l'assemblea per approvarla.
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Di seguito pubblichiamo la nota con cui Gianni Zonin annuncia di aver notificato un atto di citazione per l’accertamento della correttezza della sua attività di Presidente di Banca Popolare di Vicenza
Il dott. Gianni Zonin ha notificato il 6 dicembre 2016 un atto di citazione dinanzi al Tribunale delle Imprese di Venezia per l’accertamento della correttezza della sua attività di Presidente di Banca Popolare di Vicenza dal 1996 sino al 2015. Per 17 anni consecutivi, durante la sua Presidenza, BPVi ha distribuito ai soci i consistenti utili conseguenti alla gestione profittevole della Banca.
Gianni Zonin cita in giudizio la Banca Popolare di Vicenza. No, non è un equivoco: l’ex presidente (per quasi vent’anni) dell’istituto di credito, ha reagito immediatamente alla decisione con cui l’attuale Cda, in vista dell’assemblea convocata per il 13 dicembre, ha deliberato l’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori, per «gravi irregolarità » che avrebbero causato danni per «diverse centinaia di milioni di euro». E lo ha fatto passando alla controffensiva sul piano giudiziario, con il deposito di un atto di citazione contro la sua ex banca davanti al Tribunale di Venezia, sezione specializzata in materia di impresa.
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Popolare di Vicenza, l’inchiesta potrebbe dividersi in due e il primo troncone andare a dama già in primavera. Con il corollario di dove tenere le udienze, a iniziare da quella preliminare, di fronte a quattromila parti civili. Poltrone rosse tutte occupate in sala, sul palco niente attori stavolta, ma al Teatro comunale di Vicenza, dopo l’assemblea di sabato con i vecchi soci sui rimborsi organizzata dal Comune, la scena stavolta potrebbe esser occupata da giudici, pubblici ministeri e avvocati. Per l’udienza preliminare del possibile procedimento sul caso Popolare di Vicenza ci sono ad oggi almeno quattromila parti offese: la procura di Vicenza e soprattutto il tribunale stanno iniziando a chiedersi dove si svolgerà l’udienza.
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Abbiamo chiesto un'intervista per VicenzaPiu.Tv al procuratore capo della Procura di Vicenza Antonino Cappelleri sul caso della Banca Popolare di Vicenza e sulle indagini sui vertici più direttamente coinvolti dell'istituto: l'ex presidente Gianni Zonin, i due consiglieri di amministrazione Giovanna Dossena e Giuseppe Zigliotto, ora ex presidente di Confindustria Vicenza, l'ex direttore generale e per qualche tempo anche Ad Samuele Sorato e poi gli ex vice direttori generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta. Ben 118.000 soci hanno visto, tutti meno pochi privilegiati, passare 105 milioni azioni da 62,50 euro ognuna, per un fanta controvalore di circa 6.5 miliardi, ai 10 centesimi "fissati" all'aumento di capitale per 1.5 miliardi sottoscritto dal fondo Atlante e che hanno "retrocesso" il capitale in mano ai vecchi azionisti a 10.5 milioni: un dramma.
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Popolare di Vicenza, soluzione rapida per i due vicedirettori. Potrebbe esser completata in pochi giorni la nuova squadra di vertice di Francesco Iorio, il manager 47 enne giunto da Ubi, dal primo giugno amministratore delegato e direttore generale di Bpvi. Dopo l’uscita di scena, una settimana fa, di Andrea Piazzetta ed Emanuele Giustini, i due vice responsabili di finanza e crediti, «sacrificati» insieme all’ex Ad Samuele Sorato di fronte alle operazioni finite nel mirino di Bce e Consob - quelle degli investimenti in fondi rientrati parzialmente con gli aumenti di capitale -, la soluzione sarebbe già stata di fatto definita.
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