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BPVi e VB, fusione più lontana. E gli azionisti pronti alle cause civili

Di Rassegna Stampa Giovedi 11 Giugno 2015 alle 10:28 | 0 commenti

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Popolare di Vicenza, soluzione rapida per i due vicedirettori. Potrebbe esser completata in pochi giorni la nuova squadra di vertice di Francesco Iorio, il manager 47 enne giunto da Ubi, dal primo giugno amministratore delegato e direttore generale di Bpvi. Dopo l’uscita di scena, una settimana fa, di Andrea Piazzetta ed Emanuele Giustini, i due vice responsabili di finanza e crediti, «sacrificati» insieme all’ex Ad Samuele Sorato di fronte alle operazioni finite nel mirino di Bce e Consob - quelle degli investimenti in fondi rientrati parzialmente con gli aumenti di capitale -, la soluzione sarebbe già stata di fatto definita.

In tempi molto rapidi, fatto che lascia pensare come i collaboratori più stretti siano stati scelti direttamente da Iorio, pescando forse anche da Ubi.
La nuova gestione sta entrando nel vivo, bruciando le tappe. Giunto mercoledì scorso a Vicenza, dopo la prima puntata nel cda il giorno dopo, il matrimonio (senza viaggio di nozze) lo scorso week end e la prima vera seduta di consiglio l’altro ieri, Iorio ha già incontrato insieme al presidente Gianni Zonin la Bce la scorsa settimana. Confronto utile per avere indicazioni sul percorso operativo lungo il quale rimettere in moto la popolare. Il mese di crisi intorno all’uscita di Sorato ha di fatto congelato le mosse sui nodi decisivi: il passaggio a spa, il «borsino» per le azioni, le scelte sulle fusioni. Non senza conseguenze.
Per dire, è chiara l’asimmetria ormai accumulata con il percorso che sta conducendo in parallelo Veneto Banca. La popolare di Montebelluna è uscita dal cda dell’altro ieri facendo capire di aver in sostanza definito il progetto di trasformazione in spa e di volergli dare il via libera subito dopo i decreti di Bankitalia che attueranno la legge voluta dal governo Renzi. Sul fronte fusioni, l’advisor Rotschild, nella relazione di aggiornamento svolta l’altro ieri in cda, ha lasciato aperte ancora tutte le piste. Quindi anche Vicenza, in parallelo a Bper e Banco, a meno che non prenda quota la soluzione estera. Ma la volontà di Veneto Banca di diventare subito spa di fatto brucia la soluzione privilegiata di una fusione tra le due non quotate venete, ancora da popolari. E costringe Vicenza a recuperare il tempo perduto sulla spa, per non esser tagliata fuori dal dialogo con Montebelluna. Perché se alla fine la strada scelta da Veneto Banca non passasse per Vicenza, l’effetto, per Bpvi, sarebbe di rendere molto complicato il trovare una soluzione che salvi l’autonomia.
Il tutto mentre sullo sfondo, per entrambe le popolari, resta il vincolo dei rapporti difficili con i soci delusi da azioni svalutate e non vendibili. Lo si è capito l’alta sera a Bassano, nell’ennesima assemblea sulle due banche dell’associazione «Sviluppo economia Veneto», che riunisce un gruppo di ex grillini bassanesi, di fronte ad un centinaio di risparmiatori.
Qui gli avvocati attivi sul fronte hanno messo sul tavolo le loro soluzioni giudiziarie. Sergio Calvetti, l’avvocato che aveva già annunciato un’azione collettiva su Veneto Banca, ripropone la stessa ricetta per Bpvi. E ha detto di aver presentato memorie alle procure di Roma, dov’è aperta l’inchiesta su Veneto Banca, ma anche a Vicenza. Per Calvetti, la strada resta di costituirsi parte civile in eventuali inchieste penali. L’avvocato Matteo Moschini, del «Movimento difesa del cittadino», punta invece sulla mancata trasparenza nel collocare le azioni: «Ho presentato reclami alle due banche per conto di alcuni azionisti. Tenteremo la conciliazione per la mancanza di trasparenza al momento dell’investimento; se non andrà a buon fine, sono pronto alle cause civili». 
di G.M.C. dal Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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