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Inchiesta vicentina su crack BPVi, almeno 4000 parti offese

Di Rassegna Stampa Martedi 29 Novembre 2016 alle 09:24 | 0 commenti

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Popolare di Vicenza, l’inchiesta potrebbe dividersi in due e il primo troncone andare a dama già in primavera. Con il corollario di dove tenere le udienze, a iniziare da quella preliminare, di fronte a quattromila parti civili. Poltrone rosse tutte occupate in sala, sul palco niente attori stavolta, ma al Teatro comunale di Vicenza, dopo l’assemblea di sabato con i vecchi soci sui rimborsi organizzata dal Comune, la scena stavolta potrebbe esser occupata da giudici, pubblici ministeri e avvocati. Per l’udienza preliminare del possibile procedimento sul caso Popolare di Vicenza ci sono ad oggi almeno quattromila parti offese: la procura di Vicenza e soprattutto il tribunale stanno iniziando a chiedersi dove si svolgerà l’udienza.

Fra le ipotesi è stata valutata l’idea di più sale collegate fra loro in streaming; o la platea da un migliaio di posti del Comunale. Temi che iniziano già fanno breccia tra i vecchi soci. «Vogliamo incontrare al più presto il procuratore Antonino Cappelleri: da più parti sentiamo dire che l’indagine potrebbe chiudersi già a gennaio». Elena Bertorelli, con il suo gruppo di azionisti «traditi» dell’associazione Casa del consumatore, ieri mattina ha manifestato ancora «a sostegno dell’indagine» davanti al tribunale di Vicenza per la sedicesima settimana consecutiva, con cartelli, striscioni e maschere di cartone con la foto dell’ex presidente Bpvi, Gianni Zonin. L’auspicio e le informazioni raccolte dai risparmiatori, e dai loro avvocati, avrebbero un fondamento concreto. La maxi-inchiesta che la procura vicentina conduce da mesi con riserbo, con gli investigatori che hanno sentito ad oggi più di cento persone informate sui fatti (tra cui, eccetto Gianni Zonin, gli indagati: Franco Miranda, Massimiliano Pellegrini, Samuele Sorato, Andrea Piazzetta, Emanuele Giustini, Giovanna Maria Dossena, Giuseppe Zigliotto e Roberto Zuccato), andrebbe verso la conclusione perlomeno sui reati che ne hanno dettato l’inizio, ovvero i reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. Ci sarebbero qui elementi sufficienti, mentre servono altri approfondimenti sugli ulteriori sviluppi. A questo punto per la procura si porrebbe l’interrogativo se partire con la prima parte, che tocca migliaia di risparmiatori, o se mantenere un filone unico, iniziando però successivamente. E già si affaccia il problema organizzativo. Le potenziali parti che si costituiranno nell’udienza preliminare, secondo la procura di Vicenza, saranno almeno quattromila: tanti sono gli azionisti che ad oggi hanno depositato esposti. Di certo nelle aule del tribunale non ci stanno. Quindi, secondo la procura, con il presidente del Tribunale Alberto Rizzo si iniziano già a discutere ipotesi per una soluzione che permetta a tutti gli interessati di prender parte alla prima udienza e alle successive, quando si prevedono i picchi di affluenza. Fra le ipotetiche sedi il Teatro comunale o una, probabilmente più conveniente, teleconferenza in streaming fra una ventina di aule diverse, come già in passato si era visto per il crac Parmalat. Fin qui il fronte giudiziario. Ma quella entrante sarà una settimana decisiva anche sul fronte della «nuova» Popolare di Vicenza. L’attesa è ancora per la partita delle conciliazioni, dopo l’assemblea di sabato e l’annuncio del presidente Gianni Mion di voler pubblicare entro pochi giorni lo schema di offerta di rimborso proposta ai vecchi soci sulle azioni azzerate. Lo schema, secondo quanto uscito sabato, dovrebbe basarsi su un’offerta uguale a tutti i soci per le azioni acquistate negli ultimi dieci anni, con percentuali di rimborso rinforzate per le categorie degli investitori retail, dei soci scavalcati nella vendita e con situazioni familiari socialmente difficili. Partendo da percentuali di rimborso che le indiscrezioni hanno situato sul 10-15%, pur se Mion sabato non ha fornito numeri. Dopo le riunioni dei comitati interni al cda, la prima data buona per approvare in consiglio d’amministrazione lo schema generale è giovedì. Poi si dovrà attendere però il via libera degli organi di controllo, iniziando da Bce, visto che si tratta comunque di distribuire fondi ai soci. E rispetto alla partenza, da quel che si capisce, si scontrano le visioni contrastanti di chi vorrebbe avere la piena copertura dell’azionista Atlante sui soldi, e chi invece vorrebbe comunque partire, anche per recuperare clienti - Mion pare tra questi, a giudicare dalla decisione mostrata sabato -, iniziando almeno a sondare il terreno sulle adesioni. Se l’obiettivo indicato per il successo dell’operazione, è la tesi, è fissato all’80%, per servire a disinnescare la mina del contenzioso sui soci, tanto vale sapere se l’operazione farà breccia e vale la pena metterla in campo; e un responso positivo, utile alla banca a chiudere il contenzioso, probabilmente funzionerebbe anche da incentivo sul fronte fondi.
Di Andrea Alba e Federico Nicoletti, da Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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