Mancavano pochi minuti alle 22 di ieri quando una banda di ladri ha sfondato la vetrina del negozio di abbigliamento G.B.Bedin in corso Fogazzaro, in pieno centro a Vicenza. Il tempestivo arrivo delle forze dell'ordine ha permesso alla polizia di intercettare l'auto dei ladri e, dopo un breve inseguimento, di recuperare la refurtiva. La banda di svaligiatori, però, una volta abbandonato il mezzo è riuscita a darsi alla fuga a piedi. L'episodio ha colpito l'immaginario pubblico, che chiede giustizia. Mentre dalla regione l'Assessore Donazzan tuona: "Serve maggior sicurezza in centro storico" sul web il video della spaccata, pubblicato da Forza Nuova Vicenza, raccoglie condivisioni e click. Come sempre più spesso accade, i commenti sui social vanno in una direzione precisa: la corsa alle armi e a un modello di giustizia che prevede come prima regola "Spariamo ai ladri".
Le cose non sono cambiate, se non in peggio. Da tempo, si legge in una nota, denunciamo con forza ed insistenza che il centro storico di Vicenza è abbandonato a se stesso e, anche a causa della perdurante crisi economica, si sta svuotando sempre più con la chiusura di molte attività .
L’integrazione delle donne in Veneto, la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, la promozione dell’autoimprenditorialità e del lavoro autonomo, l’invecchiamento attivo e l’educazione ad una società inclusiva sono i binari di lavoro della nuova commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna, presieduta dalla veronese Elena Traverso. Oggi l’assessore regionale Elena Donazzan, che ha anche la delega alle pari opportunità , ha insediato nella sede del palazzo Grandi Stazioni di Venezia, l’organismo regionale rinnovato a fine 2016.
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"Quella del Gender è una teoria inesistente che non ha alcun fondamento scientifico, per questo motivo il duro attacco dell'Assessore regionale alle Politiche dell'Istruzione Elena Donazzan appare ancor più insensato. Lo sviluppo equilibrato dei ragazzi e delle ragazze e la formazione della loro personalità non si favoriscono certo vietando uno spettacolo teatrale o proibendo la proiezione di un film". Lo sostiene in una nota la consigliera regionale del Partito Democratico Alessandra Moretti che "replica alle affermazioni della Donazzan, contenute in una missiva indirizzata al Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, in cui l'Assessore chiede di fermare lo spettacolo "Fa'afafine", in calendario nelle prossime settimane a Vicenza e Mira".
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"Chiedo al ministro Valeria Fedeli di non consentire alle scuole di proporre agli alunni lo spettacolo sul bambino transgender "Fa'afafine", in scena in queste settimane in tutta Italia". Questo il contenuto della lettera inviata alla titolare del ministero dell'Istruzione, con la quale Elena Donazzan, assessore alla scuola della Regione Veneto, contesta l'iniziativa proposta anche in Veneto, il 7 marzo al Teatro Astra di Vicenza e l'8 marzo a Villa dei Leoni di Mira (Ve). "Migliaia di bambini e adolescenti saranno condotti dalle scuole a uno spettacolo che ha l'intento dichiarato di mettere in crisi la loro identità sessuale, la loro stabilità psicoaffettiva".
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Riceviamo la nota di Arcigay Vicenza e pubblichiamo Arcigay Vicenza ringrazia l'Assessore regionale Elena Donazzan per la notevole visibilità offerta a "Fa'afafine-Mi chiamo Alex e sono un dinosauro". Lo spettacolo pluripremiato di Giuliano Scarpinato ha il pregio di sapere affrontare, con sensibilità e delicatezza, il tema della identità valorizzando quella diversità che rende unica ogni individuo. Grazie alle prese di posizione di questi giorni, un numero maggiore di giovani ed adulti saranno spinti dalla curiosità verso un'opera che, attraverso il suo stile, parla del rispetto.
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"In occasione dell'inaugurazione del Palagiustizia di Vicenza, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, è giustamente intervenuto a tutela dei risparmiatori vittime della crisi delle banche venete. In diverse assemblee dei soci a cui ho partecipato, il presidente Zonin chiamava la BpVi la 'musina' del nostro risparmio. Nella cultura popolare veneta la musina è anche un luogo sicuro che si rompe all'evenienza, qui invece è sembrato essere utilizzato principalmente una fonte di risparmio per il gioco altrui. E la responsabilità , pertanto, va accertata tra coloro che hanno preso quelle nefaste decisioni.Continua a leggere