Inchiesta: la formazione in Regione Veneto, il presunto "Clan Romano" ed Elena Donazzan. 700 mln dei fondi pubblici 2007-2013 in “mano” a consulenti e società private: da Giansalvo Rosana alla regina Lara Lupinc
Giovedi 2 Febbraio 2017 alle 20:00 | 0 commenti
Pubblicato il 1° febbraio alle 23.14, aggiornato alle 2 febbraio alle 19.14, quindi alle 20. Il 2 dicembre avevamo iniziato a scrivere sui fondi in gran parte europei, gestiti dalla Regione Veneto a favore di enti esterni accreditati nella cui «selezione, nella redazione dei bandi e nel complesso sistema di gestione e controllo interno sarebbero stati distratti più di 100 milioni di euro all'anno, una cifra seconda per importanza solo a quella del bilancio della sanità regionale». Dopo «Formazione in Regione Veneto, presunto "Clan Romano" e ruolo di Elena Donazzan nella "cupola della P.A."», «ll caso Ipea, parte I...» e «Caso Ipea, parte II...» avevamo chiuso il primo capitolo con «Il caso Lepido Rocco, l'inchiesta sulla formazione in Regione Veneto e sul presunto "Clan Romano" con Elena Donazzan assessore si arricchisce di un nuovo capitolo». Riparte oggi, dopo aver raccolto e valutato altri copiosi documenti, la nostra inchiesta con una nuova serie di articoli.
Nel Por (Piano Operativo Regionale) 2007-2013 del Fondo sociale Europeo in Veneto sono arrivati poco più di 700 milioni di euro, quasi totalmente incassati dagli enti di formazione accreditati dalla Regione Veneto.
Una somma analoga è stata stanziata per il medesimo programma di finanziamento della formazione veneta, per il periodo 2014-2020.
Sono dati ufficiali che non creerebbero alcuno scalpore se non fosse che questi "danari" della collettività sono gestiti, quasi prevalentemente, da consulenti professionali a contratto e da società di diritto privato. Soldi pubblici, in cui gli orientamenti sono in "mano" ad alcuni professionisti esterni presenti nelle stanze dei bottoni della formazione veneta da più di dieci anni.
"L'escamatoge" per gestire i soldi e veicolare le risorse pubbliche della formazione professionale in Veneto funziona da molto tempo, e anche prima della costituzione di Veneto Lavoro, ente regionale sorto alla fine degli anni '90, con lo scopo di aiutare le persone a rientrare nel mercato del lavoro: gli Uffici regionali del settore Formazione Istruzione e Lavoro grazie ai denari dell'assistenza tecnica FSE (Fondo Sociale Europeo), prima con Isfol e dal 2008 con Veneto Lavoro, fruiscono delle consulenze "tecniche" di professionisti esterni per erogare annualmente oltre 100 milioni di € destinati alla formazione dei Veneti.
Non ci sarebbe nulla di male se le consulenze richieste tramite Veneto Lavoro colmassero i vuoti di competenze degli dipendenti regionali. Ma la verità è che molti di loro sono consulenti a... "tempo indeterminato" e quasi sempre occupano funzioni strategiche nella preparazione dei bandi, nella gestione e accreditamento delle Scuole oltre che nel controllo finanziario delle risorse pubbliche.
Non vi è un ufficio delle Sezioni Formazione, Lavoro Istruzione, diretto dal capo area Santo Romano, alle dipendenze dell'assessore Elena Donazzan, che non benefici delle "pregiate" e "funzionali" attività di consulenza di liberi professionisti presenti in regione, con contratti diversi, addirittura dal 2000.
Gli ultimi contratti sottoscritti da questi esperti a "tempo indeterminato", con compensi altisonanti, anche superiori ai 4500 € netti al mese (con 18 giorni lavorativi al mese...) sono stati firmati tra la fine del 2015 e l'inizio del 2017, superando delle selezioni "difficilissime" in cui gli enti di formazione sapevano con un mese d'anticipo, ad esempio il 12 ottobre 2015 (selezione e contratto a novembre....), l'esito del "concorsino". E questo lo si è verificato come certo grazie a una incauta mail della Regione Veneto, a firma di una dipendente dell'Ufficio Accreditamento, Vanda Togni, che avvertiva gli enti sottoposti alla verifica dell'accreditamento che "Rosana, Giorio, Colturato e Rodighiero a novembre 2015" li avrebbero contattati per la verifica regionale.
Quindi la Regione Veneto comunicava l'esito delle assunzioni dei collaboratori di Veneto Lavoro con 20 giorni di anticipo rispetto alla prova di selezione degli stessi.
Niente di strano, quando si scopre che nella Commissione di valutazione dei "candidati" troviamo Alessandro Agostinetti, dirigente "a comando" di Santo Romano onnipresente in tutte le commissioni di selezione del personale, dal 2008, insieme ad altri componenti spesso in conflitto d'interesse.
Come accaduto sempre nel 2008 per l'assegnazione di voucher alle aziende, in cui tra i membri della commissione faceva parte la raccomandabilissima ("raccomandatissima"?), esperta esterna Lara Lupinc che contemporaneamente preparava i bandi di finanziamento rivolti agli stessi soggetti che valutava. Niente di anomalo nella prassi regionale.
L'ultima selezione di personale esterno, acquisito da Veneto Lavoro e datata 12-1-2017, è stata effettuata in assenza di valutatori indipendenti ma con una compagine maggioritaria di dirigenti e funzionari regionali, per l'appunto Agostinetti e Massimo Toffanin, da tempo colleghi di lavoro e dei vincitori "abituali" dei concorsi Giansalvo Rosana, Lara Lupinc ed Alberto Masut, insieme al nuovo esperto Alessandro Gallo, ex capo dei controllori dei rendiconti Iter audit srl che ha verificato, per la Regione Veneto, dal 2009 al 2014, la spesa dei fondi finanziati agli Enti di formazione.
Vediamo i principali protagonisti di questa task force di tecnici "indispensabili" per il funzionamento della macchina regionale della formazione e fondamentali nella "guida" dei finanziamenti pubblici.
Nella classifica di circa 35-40 consulenti, per i quali la Regione impiega, per il tramite di Veneto Lavoro, circa un milione mezzo di euro annuali, il primo posto spetta a Giansalvo Rosana, consulente storico dell'Ufficio Accreditamento Enti (dove si decide chi entra e chi esce nel giro dei finanziamenti), ufficio diretto da alcuni mesi dal dirigente Agostinetti insieme alla funzionaria Claudia Bettin, la sua vera deus ex machina al femminile dal 2009.
Rosana dopo 17 anni di consulenza regionale ha rinnovato, nei primi giorni di gennaio, l'ennesimo contratto con Veneto Lavoro, chiaramente per assistere l'ufficio accreditamento scuole della Regione.
Nell'ambiente è il consulente di riferimento, interpellato per "risolvere" (o, alla bisogna, "creare"?) ogni problema ai beneficiari dei finanziamenti che devono avere o mantenere l'accreditamento regionale. Rosana in questi ultimi anni ha collezionato moltissimi e ben pagati incarichi, soprattutto da enti che "controlla" come Venetica soc. Coop di Padova (uno dei soci Luca Cipriano ha lavorato fino al 2015 come esperto di Veneto Lavoro) accreditata nel 2015, di cui è collaboratore dal 2008, come coordinatore dei progetti finanziati, e Uniciels di Padova in qualità di docente di lingua araba, e soprattutto all'Esu di Padova (ente per il diritto allo studio della Regione Veneto) diretto dal suo amico Stefano Ferrarese, per coordinare progetti finanziati dalla Regione Veneto, sempre con "oboli" di almeno 2000 € al mese.
Nel 2008, tra un incarico è l'altro, insieme a Ferrarese ed ad altri consulenti targati Veneto Lavoro, Alberto Masut (ufficio ispezione e controlli attività finanziate) e Roberto Chinaglia (informatico ora all'Ufficio Progettazione Bandi), Rosana ha costituito la società di consulenza per la formazione TILDE SRL di Venezia (ora in liquidazione), rivolta ad offrire a pagamento i medesimi servizi ed informazioni che Rosana eroga gratuitamente alle scuole regionali, seduto in una comoda sedia all'interno delle stanze della Formazione pubblica, da 15 anni con compensi mensili di almeno 2500 €.
Sul podio della classifica dei 35 - 45 consulenti regionali di lungo corso e di alto costo salgono ex aequo e d'ufficio gli altri storici auditor dell'accreditamento regionale, Marco Giorio e Andrea Rodighiero, entrambi collaboratori e soci di Sogesca srl società privata che da anni lavora con la Pubblica Amministrazione e in particolare per aziende legate a Confindustria, di cui peraltro Sogesca srl è associata .
Ma concludiamo la prima carrellata di ex aequo con la regina dei consulenti, principessa del Sacro Impero "Romano" dei consulenti della formazione Veneta, la dott.ssa Lara Lupinc.
Ma questa è una storia che merita un capitolo o gran parte di un capitolo dedicato.
Il prossimo.
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