Berlato: vogliono barattare l'indagine sui tesseramenti con quella sugli appalti veneti
Sabato 19 Ottobre 2013 alle 12:18
				
			
			
			Continua la battaglia dell'eurodeputato del Pdl e suo coordinatore provinciale, Sergio Berlato, contro la "corruzione nella pubblica amministrazione e nella gestione degli appalti pubblici" e oggi la sua accusa denuncia è gravissima: «un portavoce delle Istituzioni locali mi ha proposto lo scambio tra il silenziatore messo sull'indagine a mio carico del dr. Paolo Pecori, con tanto di avviso il 13 ottobre del suo sbocco verso il giudizio, sui cosiddetti tesseramenti falsi col mio silenzio richiesto sulla mega indagine a Venezia sugli appalti per le infrastrutture».
Continua a leggereCorruzione negli appalti pubblici: la denuncia l'Agenzia antifrode europea con Berlato
Martedi 8 Ottobre 2013 alle 08:17
				
			
			
			On. Sergio Berlato, Ppe-Pdl - "In Italia la possibilità che un appalto pubblico venga aggiudicato in seguito ad una corruzione del decisore supera il 10% delle gare. Si tratta di un fenomeno criminale contro il quale dobbiamo intervenire quanto prima e per farlo serve sensibilizzare a dovere l'opinione pubblica italiana."
Continua a leggereSaviano: solo gli italiani non vanno in piazza contro la corruzione! No, VicenzaPiù è pronta
Domenica 14 Luglio 2013 alle 00:30
				
			
			
			«Nei paesi in cui si manifesta, eliminata la corruzione - posto che si riesca a farlo -  c'è un'infinita ricchezza da gestire ...», così scrive Roberto Saviano su L'Espresso in edicola nel reportage di analisi da titolo Piazza padrona che parla dei moti di popolo che stanno scuotendo tanti paesi del mondo, dal Brasile alla Turchia, ma non certo l'Italia.			
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			A causa della corruzione le grandi opere costano 90 miliardi in più
Domenica 8 Luglio 2012 alle 18:43
				
			
			
			Cgia di Mestre  -  Se le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti corrispondono alla verità, le grandi opere pubbliche che saranno realizzate nei prossimi anni costeranno agli italiani oltre 90 miliardi di euro in più (precisamente 93,6). A queste conclusioni è giunta la CGIA di Mestre che ha stimato gli effetti della corruzione che, secondo quanto ha denunciato qualche giorno fa il Procuratore generale della Corte dei Conti Salvatore Nottola,  farebbero lievitare i costi delle grandi opere pubbliche del 40%.			
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			«Caro Zaia, il silenzio è d'oro»
Lunedi 2 Gennaio 2012 alle 16:03
				
			
			
			Non intendo entrare nel problema «Pedemontana». In un Paese nel quale negli anni 2009-2010 la corruzione è stata valutata  in complessivi 110 miliardi di euro, l'unica cosa da fare sarebbe un esame terzo sui costi di ogni opera pubblica. Non è l'utilità dell'opera in sé che viene in discussione; sono i costi che la rendono utile o dannosa. La Pedemontana, la Variante  di valico, Valle Susa, e così via sono opere che per la loro entità e la possibilità sul piano tecnico-economico sono soggette a questo rischio.			
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			Morti bianche, politica del lavoro, corruzione: punire i colpevoli e far governare gli onesti
Mercoledi 20 Luglio 2011 alle 18:26
				
			
			
			Giorgio Langella,  PdCI, FdS  - Nel sito dell'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro si può leggere: "Morti sul lavoro dall'inizio dell'anno al 18 luglio. Dall'inizio dell'anno ci sono stati 343 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, ma si arriva a contarne oltre 650 se si aggiungono i lavoratori deceduti sulle strade e in itinere. Erano 288 sui luoghi di lavoro il 18 luglio del 2010, l'aumento è del 16,1%".". Di fronte a notizie come questa il primo istinto è di sorda ribellione.			
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			Guardia di Finanza: corruzione di funzionari del fisco, segnalate alla Procura 27 imprese
Martedi 17 Maggio 2011 alle 13:00
				
			
			
			Guardia di Finanza-  I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza, su delega del dottor Marco Peraro, Sostituto Procuratore della Repubblica di Vicenza, a conclusione di mirati accertamenti in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione nell'ambito della cd. Operazione Reset, hanno segnalato numerose imprese perché responsabili dell'illecito di cui al D.lgs. n. 231/01.			
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			Corruzione,nei guai 2 marescialli GdF Vicenza
Mercoledi 11 Agosto 2010 alle 20:45
				
			
			
			Corruzione in concorso con il titolare di un'azienda: è questa l'accusa mossa nei confronti di due marescialli della Guardia di Finanza di stanza a Vicenza. Lo rende noto l'agenzia Ansa, che spiega come la vicenda abbia preso il via nell'ambito dei controlli a tappeto ordinati in relazione agli accertamenti con adesione. Il titolare dell'azienda ha raccontato di aver cercato di ammorbidire una verifica fiscale versando 50 mila euro ai due finanzieri nel dicembre del 2005.			
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			Lettera di sedici consiglieri dei comuni dell'area ai Sindaci soci di Acque del Chiampo spa
Sabato 15 Maggio 2010 alle 15:37
				
			
			
			Consiglieri comunali area Chiampo - Dopo le notizie di stampa sugli sviluppi delle indagini della Procura di Vicenza sui casi di corruzione/concussione a scopo di evasione fiscale, che vedono coinvolti imprenditori, uomini della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate, in particolare l'attuale presidente della società Acque del Chiampo, sedici consiglieri comunali hanno scritto ai sindaci soci della società perchè intraprendano azioni rapide e incisive per assicurare la credibilità dell'azienda pubblica.
Ecco la lettera con, in fondo, i consiglieri firmatari.
Sconti fiscali: non solo frutto di corruzione
Giovedi 8 Aprile 2010 alle 13:11Apindustria Vicenza    Â
Inchieste Guardia di Finanza: Apindustria Vicenza si appella alla legalità ma anche alla validità delle procedure di autotutela
De Marchi ribadisce che l'Associazione chiede chiarezza e giustizia "ma non va dimenticato che non tutti gli "sconti" sono frutto di concussione o corruzione, ma della responsabile applicazione degli strumenti previsti per legge in ambito di verifica fiscale"
Recenti articoli di cronaca apparsi sulla stampa hanno portato a conoscenza dell'opinione pubblica alcune situazioni legate a fenomeni di frode fiscale a carico di imprenditori, nell'ambito delle quali sarebbe stato ipotizzato anche il coinvolgimento di funzionari dell'Agenzia delle Entrate, per fatti di corruzione avvenuti nel corso delle verifiche fiscali. 
«Si tratta, se ciò verrà appurato nel corso delle indagini, - afferma Filippo De Marchi, Presidente di Apindustria Vicenza - di fenomeni di evasione e corruzione sui quali è bene che la giustizia faccia il suo corso. Ci battiamo, infatti, da sempre, per una correttezza di comportamenti sia degli imprenditori, sia di chi su di loro deve vigilare e siamo convinti che evasione e corruzione facciano male alle casse dello Stato e, ancor più, al sistema della libera concorrenza». 
«Non è opportuno, però, - continua De Marchi - generalizzare la notizia nel modo in cui è accaduto in queste circostanze, come se, in generale, i rapporti tra consulenti e imprenditori, da una parte, e funzionari dell'Agenzia delle Entrate, dall'altra, fossero rapporti viziati, poiché anche quando la pretesa economica contenuta nei processi verbali di constatazione viene ridotta, nel corso del procedimento, ad importi di minor valore, ciò avviene normalmente nel rispetto della normativa tributaria».
In sostanza, il Presidente di Apindustria Vicenza, vuole far passare un messaggio costruttivo e di chiarezza sull'accaduto: il fatto che, alle volte, nell'ambito delle attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria, si concluda con un differenziale ridotto rispetto a quanto inizialmente costatato nei verbali, o addirittura, con un azzeramento di quanto apparentemente dovuto, non è frutto di accordi illegali fra le parti, bensì della responsabile applicazione, da parte dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate, degli istituti cosiddetti "deflattivi del contenzioso tributario", o dell'istituto "dell'autotutela". 
«Si tratta di norme appositamente introdotte nell'Ordinamento, per correggere eventuali distorsioni che possono presentarsi, e spesso si presentano, nel corso dei processi di verifica fiscale - sottolinea De Marchi. - Qualora nel processo verbale di constatazione, redatto al termine della verifica, vi siano elementi non fondati, infatti, il contribuente, oltre a far valere le proprie ragioni in contenzioso, può attivare gli istituti previsti dalla legge, con il pagamento di imposte e sanzioni ridotte. E c'è di più: se lo stesso processo verbale di constatazione si dovesse rivelare del tutto infondato, attraverso l'applicazione "dell'autotutela" il contribuente può richiedere, addirittura, l'archiviazione del procedimento».
«La nostra preoccupazione è ben fondata - conclude De Marchi -: l'applicazione di tali istituti, infatti, costituisce una parte molto significativa dell'attività dell'Ufficio Fiscale della nostra Associazione, in quanto, spesso, proprio grazie al nostro ruolo, nonché alle relazioni e alle competenze dei nostri funzionari, riusciamo a far valere le ragioni dei nostri associati nell'assoluta legalità , ottenendo l'applicazione di dette misure e facendo evitare il contenzioso alle imprese. Una pratica, in poche parole, di cui possiamo annoverare numerose esperienze significative. Il rischio che sta emergendo, in questi giorni, è il timore che i funzionari dell'Agenzia dell'Entrate adottino, in futuro, comportamenti di irrigidimento, evitando di applicare i predetti istituti, per non dar adito a sospetti nei loro diretti confronti - visto che è a loro discrezione applicarli e una volta applicati sono a loro volta essi stessi oggetto di controlli da parte dell'Audit interno all'Agenzia -. Ciò costituirebbe un grave danno per l'intero sistema economico locale, cosa che noi, come Apindustria Vicenza, vorremmo evitare con ogni mezzo»
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