Concia e corruzione, tra rassegnazione e impunità
Sabato 20 Febbraio 2010 alle 12:19Articolo pubblicato sul numero 183 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro e disponibile da domani nei punti di distribuzione in cittÃ
L'inchiesta della Guardia di Finanza nel settore della concia è impressionante fin dai numeri: 128 le imprese coinvolte, 21 il numero degli imprenditori destinatari di provvedimenti restrittivi e 178 il numero complessivo degli indagati. Finora la Gdf ha accertato movimenti di denaro contante verso gli istituti di credito e società fiduciarie di San Marino per oltre 17,3 milioni di euro. Oltre 1 miliardo di euro l'imponibile sottratto all'erario, con un'evasione solo ai fini Iva di circa 245 milioni di euro.
Indignazione scomparsa...
Sono numeri davvero notevoli. Eppure nonostante le dimensioni della vicenda, non ho percepito significativi moti di indignazione o di sdegno. Sembra quasi che tutto quanto possa scivolare nel dimenticatoio della rassegnazione. Ed è proprio la rassegnazione una delle maggiori nemiche della speranza di poter sconfiggere la corruzione. In un Paese rassegnato, trova la strada spianata chi vuol far passare leggi dannose per i più e favorevoli per pochi. Poi ci sono quelli che sentenziano pubblicamente che l'evasione fiscale e la corruzione sono una cosa normale in un generale clima di magna-magna. Anzi meritano comprensione: al Sud Italia non rubano forse ugualmente se non di più? Ma non ho neppure sentito voci di intellettuali o della cultura indignarsi più di tanto per lo scandalo arzignanese.
Allarme su corruzione, conflitti, poteri
Domenica 29 Novembre 2009 alle 11:23
Convegno promosso da "Vicenza Riformista" e associazione "Città di Vicenza" con giuristi, magistrati, esperti
Alifuoco, Travaglini, Ciani, Baldo, Schneck, Salvarani, Mingarelli, Tolettini hanno discusso ieri a Villa Cordellina Lombardi, alla presenza di molti studenti, sul tema del convegno promosso da Vicenza Riformista e dall'Associazione "Città di Vicenza".
Moderatore è stato Antonio Baldo, l'introduzione è stata curata da Ubaldo Alifuoco, mentre si sono poi susseguiti gli interventi del procuratore della Repubblica Ivano Nelson Salvarani, del giurista d'impresa Roberto Travaglini, del viceprocuratore della Corte dei Conti del Veneto Alberto Mingarelli, del caposervizio del Giornale di Vicenza Ivano Tolettini che hanno tracciato, dalle loro specifiche visuali, il quadro della corruzione che permea la pubblica amministrazione, il mercato e la cronaca quotidiana.
"Con gravi conseguenze sulla società e sul mercato", come ha sottolineato Alifuoco.
"Un comportamento di assoluta gravità ", ha poi fustigato il procuratore della Repubblica, "non punito gravemente tenendo conto della sfiducia che genera", "c'è infiltrazione nell'economia del Nord: quando si possono occultare fondi neri, ricavi che non vengono contabilizzati nei bilanci ufficiali e li si usa per corrompere o acquistare beni riciclando denaro arrivato con l'evasione".
Per i reati di concussione e corruzione dal 1983 al 2002 (100 mila i condannati) Ivano Tolettini ha ricordato che il Veneto è al 10° posto, ma dopo il periodo di Mani Pulite (1992-1997) il fenomeno si evidenzia in un numero ridotto di episodi perché scoprirli è difficile, ma il rapporto illecito pubblico-privato è molto frequente ma punito, quando avviene, con pene basse. "L'unico vero rischio che si corre - indica il giornalista - è quello dello ‘sputtanamento' mediatico di fronte all'opinione pubblica. Ma il deterrente delle manette è l'unico vero antidoto alla corruzione'.
N.d.r.: Nel quasi compiacimento sullo ‘sputtanamento mediatico' il giornalista Ivano Tolettini, decano di giudiziaria e ben introdotto nei relativi ambienti, evidenzia e denuncia anche, speriamo, quella che oggi è una brutta abitudine di parte dei colleghi giornalisti, il killeraggio personale e preventivo prima che si vada a procedimento e, peggio, a sentenza, favorito o ispirato da chi, altro caso di corruzione, giusto signori relatori del convegno?, passa o fa passare alla stampa carte, notizie e presunte notizie che pure dovrebbero rimanere chiuse negli uffici giudiziari nella fase delle indagini.
Anche su questo argomento, oggi molto sentito a ogni livello, locale e nazionale, sarebbe opportuno un approfondito convegno, giusto collega Tolettini?
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