La BPVi in prima serata su La7 per Di Martedì di Floris: pochi minuti ma "intensi" per i soci
Martedi 12 Gennaio 2016 alle 22:58Tutti i collegamenti tra Zonin, la Banca Popolare di Vicenza e gli uomini di Visco
Martedi 12 Gennaio 2016 alle 02:03L'Espresso: risparmio tradito, parte II: Zero fiducia, sono casi delicati Veneto Banca e BPVi
Giovedi 24 Dicembre 2015 alle 15:30Mannaggia davvero la mia banca può fallire? Proprio a ridosso di Natale, gli italiani hanno preso coscienza di una novità che cambierà radicalmente abitudini e costumi (quì la Parte I dei servizi de L'Espresso, ndr). Anche se il governo è intervenuto in extremis per evitare la liquidazione di quattro istituti commissariati - Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti - chi ha investito in una banca non può più confidare che i propri quattrini siano al riparo da un eventuale crac. «Dobbiamo rassicurare i risparmiatori sul fatto che tutte le istituzioni stanno operando per evitare casi futuri», ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, cercando di allentare le tensioni, visto che la fiducia dei clienti è un fattore decisivo per la tenuta del sistema creditizio. Continua a leggere
Da L'Espresso: risparmio tradito, parte I: i silenzi di Visco durante il crac delle 4 banche "salvate"
Giovedi 24 Dicembre 2015 alle 15:09Ignazio Visco è andato dritto al punto. Nell'intervista pubblicata da "la Repubblica" domenica 20 dicembre, il governatore della Banca d'Italia voleva far piazza pulita di dubbi e sospetti. E così, nel mezzo di una tempesta mediatica senza precedenti sulle banche fallite e i controllori distratti, Visco ha scelto parole difficili da equivocare. «L'interlocuzione con la Consob è stata ed è tuttora continua e approfondita», ha dichiarato il numero uno di Bankitalia. Come dire: collaboriamo nell'interesse dei risparmiatori. E quindi gli italiani possono stare tranquilli: sui loro soldi vigila un dream team di sceriffi. Davvero? Continua a leggere
Veneto Banca, Zaia: «L'inizio della fine fu l'attacco a Bankitalia»
Sabato 19 Dicembre 2015 alle 12:13Deciderà all'ultimo se esserci o meno. «Ho fatto la scelta tre assemblee fa di non andarci più, ma non è detto», diceva ieri sera (venrdì 18 dicembre, ndr) Luca Zaia, ospite di XNews su Antennatre . Perciò il governatore, che di Veneto Banca è socio («con 500 azioni, l'ultima volta che ne ho venduta una è stato il 28 febbraio 2009 perché dovevo farmi dei lavori di casa, lo dico a quegli animatori di assemblee che raccontano che le ho cedute ieri mattina»), non sa come andrà a finire oggi. Ma un'idea su com'è cominciato tutto questo il leghista se l'è fatta e l'ha spiegata nel corso della trasmissione condotta dal direttore Domenico Basso, rispondendo ad una domanda sulle responsabilità dell'ex amministratore delegato e direttore generale Vincenzo Consoli: «L'errore politico del Consiglio di amministrazione è stato quello della contrapposizione con la Banca d'Italia». Continua a leggere
Obbligazioni subordinate e subordinati alle "obbligazioni": stampa sadicamente recidiva
Venerdi 18 Dicembre 2015 alle 01:28«Rapinare una banca è poca cosa rispetto a fondarne una» diceva non un rivoluzionario marxista del millennio scorso ma Bertold Brecth. Ora invogliare a comprare o a non vendere obbligazioni subordinate di banche a rischio o in "ristrutturazione", come le "nostre" Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che di bond subordinati ne hanno in giro rispettivamente 895 e 731 milioni, è in effetti poca cosa rispetto ad aver consigliato (ex vertici del Cda, Zonin e Zigliotto, ed ex dg Sorato amplificati, a comando o per "subordinazione ideologica" non si sa, non volendo credere all'ignoranza, dall'altrettanto "nostro" quotidiano locale e ora indagati dalla Procura) di comprare azioni a 62,50 euro solo pochi mesi fa.
Continua a leggereW Zonin: brindiamo al suo fattore C... o alla sua pigrizia. E W Serracchiani e ΛΛ Zaia?
Sabato 12 Dicembre 2015 alle 15:39Tramite una lettera alla stampa l'ex Ad di Veneto Banca, Vincenzo Consoli, dà la sua interpretazione sui problemi che hanno colpito le Banche Popolari, in particolare la sua ex "creatura", quella di Montebelluna, e l'amica nemica di sempre, la "nostra" Banca Popolare di Vicenza. In estrema sintesi dice Consoli, e quello che afferma non è tutto, ma fa parte del quadro complessivo, il flop dell due popolari venete nasce dai nuovi e più stringenti parametri imposti dalla BCE, dalla normativa di trasformazione rapida in Spa decisa da Renzi e dalle loro concessioni di credito, maggiori rispetto ad altre aree del paese e dell'Europa, a famiglie e imprenditori, che, se da un lato, hanno reso meno dura la crisi generale, poi hanno pesato sulla gestione dei due istituti quando hanno generato difficoltà di rientro o, peggio, sofferenze.
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