Lain e M5S attaccano BPVi, stampa e silenzio di Moretti: un socio in catene davanti a filiale
Sabato 23 Maggio 2015 alle 15:44 | 0 commenti
"La stampa finora è stata usata per diffondere false informazioni e ha grandi responsabilità nella vicenda" esordisce Giordano Lain, candidato Consigliere Regionale in Veneto che ha organizzato una conferenza stampa del Movimento 5 Stelle Vicenza con la presenza dei senatori Gianni Girotto ed Enrico Cappelletti per affrontare la vicenda Banca Popolare di Vicenza.Â
"L'uscita di Samuele Sorato - rincara Lain - è un modo per sottrarsi alle domande della Consob, prima si doveva fare chiarezza e poi lui doveva chiamarsi fuori dai giochi".
Una questione quella dell'informazione su Banca Popolare di Vicenza che Lain ha posto in risalto più volte durante il suo intervento, supportato da alcuni militanti intervenuti tra il pubblico, davanti ai giornalisti seduti in prima fila tra la platea, e chiamando in causa Il Giornale di Vicenza e Tva: l'inviato di quest'ultima testata all'ennesima accusa è sbottato chiedendo di stare calmi facendo notare che alla conferenza odierna era presente.
Tra la platea del M5S, che ha riempito nella mattina di sabato 23 maggio la sala Agorà in Galleria Crispi, era presente anche un socio di BPVi, piuttosto nervoso, che è stato protagonista di un animato sfogo sulla situazione della banca presieduta da Gianni Zonin. Il socio ha annunciato una protesta eclatante per lunedì 25 maggio: si incatenerà tutto il giorno davanti alla filiale di Montecchio Maggiore.
Il M5S intanto ha annunciato le iniziative urgenti a tutela dei soci risparmiatori: è già stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Vicenza a firma di Lain, per l'ipotesi di reato riguardante principalmente la gestione che ha caratterizzato l’ultimo decennio dell’istituto di credito, mentre Girotto e Cappelletti hanno firmato un’interrogazione parlamentare urgente al fine di individuare eventuali illeciti nei confronti di quanti hanno creduto e investito in azioni di Banca Popolare di Vicenza. "diventandone loro malgrado soci, più o meno consapevolmente - spiegano i due senatori veneti intervenuti a Vicenza -. È nostra intenzione fare quanto possibile per tutelare i cittadini a protezione dei loro sudati risparmi".
Le questioni messe sotto la lente di ingrandimento dal M5S riguardano l'aumento di capitale in tempi sospetti, le modalità di sottoscrizione dei titoli azionari, l'ipotesi di insider training, il fatto che da anni BPVi non distribuisca utili, gli stipendi del cda che sono rimasti alti, gli stress test con le contestazioni della Bce e la mancate risposte alle domande contenute in una inchiesta realizzata diverso tempo fa da Il Sole 24 Ore.
"Andremo a fondo per verificare eventuali responsabilità degli amministratori della banca e degli organi di controllo di Banca d'Italia e Consob - assicurano i senatori M5S - ma ci ha colpito il silenzio della politica vicentina su una questione che riguarda migliaia di cittadini. La domanda che rivolgiamo alla candidata presidente Alessandra Moretti è: c'è anche la BPVi tra i suoi finanziatori? Perchè non parla dell'argomento?".
E una fusione con Veneto Banca i 5 Stelle come la vedono?
"Non bisogna fare di tutt'erba un fascio, le banche popolari secondo noi sono da salvaguardare, e infatti abbiamo votato contro il decreto approvato dal Governo. Bisogna distinguere le mele marce e dividere le banche d'affari da quelle commerciali; ma soprattutto incentivare il microcredito che per molte banche è considerato non economico: la soluzione per uscire dalla crisi iniziata nel 2008 è la finanza etica".
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