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Banche popolari, persuadono la Bce i draghi di Vicenza. Grazie a Falchi... Gianandrea

Di Rassegna Stampa Venerdi 6 Marzo 2015 alle 23:31 | 0 commenti

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Se la persuasione è un'arte, a Vicenza ne sono maestri. Lo dimostrano i risultati ottenuti dalla Banca popolare presieduta da Gianni Zonin che lo scorso ottobre è riuscita a evitare per il rotto della cuffia la gogna della bocciatura agli stress test della Bce e che ora annuncia invece che Francoforte rivedrà al ribasso i requisiti patrimoniali minimi richiesti all'istituto.

Cos'è successo in questi pochi mesi? A pochi giorni dalla diffusione dei risultati sugli stress test, cioè a novembre, la vigilanza sulle maggiori banche europee (tra cui la Popolare di Vicenza) è passata dalle banche centrali nazionali agli sceriffi contabili della Bce. Gente seria, preparata, inflessibile, a cui nulla dovrebbe sfuggire o quasi. Quindi il giochetto di ottobre, quando la Popolare di Vicenza se la cavò deliberando in fretta e furia il riscatto anticipato mediante la conversione in azioni di un prestito obbligazionario da 253 milioni di euro, sarà stato passato immediatamente ai raggi X dagli occhiuti controllori europei che però evidentemente nulla hanno eccepito sull'operazione in sé e nemmeno sul valore delle azioni della banca (62,5 euro) deciso di anno in anno dallo stesso consiglio d'amministrazione della Vicenza.

Una spiegazione, appunto, è che siano stati persuasi dai vicentini non solo della perfetta aderenza del valore dell'azione alla realtà economica e patrimoniale della banca, ma anche delle intrinseche virtù della non-quotazione che permette di preservare il capitale anche nei periodi di crisi e di forte volatilità dei mercati. Questo il mantra che gli amministratori delle popolari ripetono da decenni ai loro soci e agli aspiranti tali e che ora, forse, inizia a farsi strada anche a Francoforte.

Ma ammesso e non concesso che sia andata davvero così, cioè che il team dei controllori sia stato persuaso di questo, siamo a un alto livello nell'arte, ma non ancora alla prestazione eccezionale, quella da applauso a scena aperta. A quella si arriva a pagina 4 del comunicato con cui la Popolare di Vicenza annuncia di aver superato i requisiti patrimoniali richiesti dalla Bce e di aver approvato i risultati dell'esercizio 2014, chiuso con una perdita di 758,5 milioni di euro e con svalutazioni per oltre 1,5 miliardi di euro.

Nel capitoletto dedicato ai ratios di vigilanza, l'istituto informa che il 25 febbraio la Bce ha inviato la decisione finale sui requisiti prudenziali per la banca vicentina, fissando a livello consolidato un Total capital ratio minimo dell'11% (già raggiunto e superato grazie proprio alla conversione di quel prestito obbligazionario in azioni che porta a un ratio dell'11,34%). Ma nella missiva i controllori della Bce dicono anche un'altra cosa, piuttosto sorprendente: "L'organo di vigilanza - si legge nel comunicato della Banca popolare di Vicenza - ha comunicato che il requisito richiesto potrebbe essere rivisto in riduzione in seguito alla valutazione relativamente al recepimento nel bilancio 2014 degli esiti dell'analisi della qualità degli attivi (AQR)". E qui viene il bello: "Il gruppo, anche sulla base dell'interlocuzione in corso con la stessa Bce, ritiene che tale riduzione sarà comunicata verosimilmente in prossimità dell'assemblea dei soci prevista per il prossimo mese di aprile".

Chissà quale tributo verrà riservato a colui che sembra essere l'artefice di questo risultato, ineguagliabile maestro nell'arte della persuasione: Gianandrea Falchi. Arrivato pochi mesi fa (nella primavera del 2014, ndr) alla popolare di Vicenza come consigliere per le relazioni istituzionali e internazionali, Falchi conosce bene controllori e organi di controllo essendo stato capo della Segreteria particolare della Banca d'Italia, per anni a fianco dell'ex Governatore Mario Draghi, ora presidente della Banca centrale europea. Insomma, l'uomo giusto al posto giusto.

Di Paolo Fior, da IlFattoQuotidiano.it

Nella foto Gianandrea Falchi col rappresentante all'Onu del Vaticano, Celestino Migliore, e con Vittorio Merloni


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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