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Banca d'Italia: documento chiarificatore Vigilanza sulla vicenda Popolare di Vicenza

Di Rassegna Stampa Lunedi 26 Ottobre 2015 alle 21:32 | 0 commenti

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«Martedì pubblicheremo un documento che illustra l’azione di vigilanza che abbiamo condotto nel tempo». Fabio Panetta, vice-direttore generale della Banca d’Italia, in un’intervista di domenica scorsa al Corriere della Sera, annuncia che via Nazionale intende finalmente chiarire i tanti dubbi sollevati da più parti sul ruolo di Bankitalia nelle crisi che stanno investendo tante popolari italiane, tra cui Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

In particolare, nel caso delle vicende venete, è inevitabile domandarsi come sia stato possibile che a inizio 2014 – non molto tempo fa – l’istituto guidato da Gianni Zonin sembrasse pronto a svolgere un ruolo aggregante nei confronti dei vicini di Montebelluna, quando pochi mesi più tardi gli stress test Bce hanno mostrato tutta la fragilità patrimoniale di BpVi, che ora è in procinto di quotarsi in Borsa perché necessita di un ulteriore rafforzamento per 1,5 miliardi di euro. Le “undici domande” che VeneziePost sta rivolgendo quotidianamente al governatore Ignazio Visco entrano nel dettaglio della questione, ma il fatto che Palazzo Koch voglia rompere il silenzio fin qui tenuto è già una rilevante novità.
Secondo Panetta, a cui il giornalista Federico Fubini ha chiesto come mai le criticità di BpVi siano emerse dopo il passaggio della vigilanza in capo alla Bce, Bankitalia ha svolto in pieno il proprio compito: «La Banca d’Italia – ha detto il vice dg al Corriere – ha svolto, e non da oggi, un’intensa attività di vigilanza. L’ispezione dei mesi scorsi è stata condotta in piena continuità con l’attività precedente. L’ultima ispezione sulla Popolare di Vicenza è stata avviata sotto l’egida della vigilanza europea ma è originata da fatti, informazioni e interlocuzioni con la banca risalenti a prima del meccanismo di vigilanza unico. E l’ispezione è stata condotta da personale della Banca d’Italia, d’intesa con i colleghi europei. Le notizie apparse sulla stampa – ha aggiunto Panetta –sono poco chiare e a volte non corrette. Finora non siamo intervenuti per non interferire con il lavoro della magistratura, con la quale stiamo collaborando strettamente. Ma per contribuire alla chiarezza, martedì pubblicheremo un documento che illustra l’azione di vigilanza che abbiamo condotto nel tempo. E mi faccia aggiungere: la Banca d’Italia resta, come e più di prima, totalmente impegnata per la tutela dei risparmiatori e per la difesa della stabilità del sistema finanziario. Noi facciamo la nostra parte. Il successo richiede un uguale impegno da parte di tutti».
Insomma, domani Bankitalia dovrebbe fare chiarezza su quanto avvenuto negli ultimi anni a Vicenza. Intanto le popolari restano in gran fermento. In particolare in BpVi, l’amministratore delegato Francesco Iorio prosegue nei suoi viaggi internazionali per portare a buon fine un difficile aumento di capitale. Inoltre insiste nello spiegare ai soci che l’errore più grave (per chi si trova nell’impossibilità finanziaria di seguire l’aumento) sarebbe quello di vendere subito, perché con il recupero della redditività anche l’azione salirà, dopo una svalutazione choc in occasione dello sbarco in Borsa. Nel frattempo si profila pure l’identità di quello che sarà il successore di Gianni Zonin: in pole position tra i possibili candidati c’è infatti il patròn di Fiamm (e vice-presidente di Confindustria nazionale con delega alle Relazioni Industriali e al Welfare) Stefano Dolcetta.
Sul versante Montebelluna, invece, a margine di un evento a Milano, l’ad Cristiano Carrus ha ribadito che la linea stand-alone riguarda la trasformazione in spa, la quotazione in Borsa e il successivo aumento di capitale, non ciò che potrà accadere in futuro, superata la fase critica. «Non escludo che interventi prima o dopo l’aumento di capitale siano prodromici a eventuali aggregazioni. Azionariato e governance – ha detto Carrus – sono due aspetti della stessa medaglia e una quotata non può non avere un azionariato internazionale che potrebbe spingere per un cambiamento della governance». Il vero scoglio per Carrus sarà quello dell’ultima assemblea a voto capitario: mentre a Vicenza la rabbia dei soci non sembra tale da portarli a sconfessare il disegno del management, a Montebelluna la dialettica tra il presidente Francesco Favotto e le associazioni dei soci è tale che un colpo di scena in assemblea al momento non appare impossibile. 
di Davide Pyriochos da VeneziePost
 
Con una intervista al Corriere della Sera, Fabio Panetta, vice-direttore generale di Banca d'Italia, ha annunciato per domani (26 ottobre ndr) un documento chiarificatore dell'Istituto di Vigilanza sulla vicenda della Banca di Popolare di Vicenza. Per questo giornale che, da alcuni giorni ha sollevato numerosi ma circostanziati interrogativi con le ormai famose 'Undici domande a Ignazio Visco' è motivo di soddisfazione sapere che, finalmente, Banca d'Italia verrà incontro alle legittime richieste di chiarimento.
Che centinaia di migliaia di risparmiatori si pongono da tempo su come è potuto accadere che sei o sette miliardi di euro possano essere andati in fumo senza che l'organo di vigilanza se ne accorgesse.
L'intervista di Federico Fubini a Panetta è uscita peraltro all'indomani delle dichiarazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha doverosamente richiamato alla difesa di una Istituzione così importante. È evidente che la credibilità delle Istituzioni si difende solo con la piena trasparenza, e, in casi di gravità come quelli che sono e stanno venendo alla luce in queste settimane a Vicenza, la trasparenza è ingrediente fondamentale per una ripresa di fiducia.
Naturalmente bisognerà vedere domani cosa scriverà nel documento Banca d'Italia e quali risposte di merito saranno fornite. Ma il solo annuncio che le risposte saranno fornite, ci sembra già, per ora, un segnale positivo. 
di Giorgia Golo da VeneziePost


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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