Ex Popolari venete, in vendita Arca Sgr e Bim
Martedi 14 Febbraio 2017 alle 08:37 Arca Sgr. E ora anche Bim. Il dossier delle cessioni di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza entra nel vivo. Anche perché è cruciale nell’interlocuzione con la Bce ai fini dell’ammontare dell’aumento di capitale (si è parlato finora di circa tre miliardi, ma questo prima che uscissero i rumors sui conti del 2016, con l’ipotesi di un rosso da 1,8 miliardi per la vicentina e di un miliardo per Montebelluna) che l’Autorità di vigilanza di Francoforte chiederà. Entrambi gli asset sono appetibili, perché il settore del risparmio gestito è quello su cui puntano tutti, in un’epoca in cui la redditività delle banche è data dalle commissioni di gestione.			
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			Arca Sgr. E ora anche Bim. Il dossier delle cessioni di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza entra nel vivo. Anche perché è cruciale nell’interlocuzione con la Bce ai fini dell’ammontare dell’aumento di capitale (si è parlato finora di circa tre miliardi, ma questo prima che uscissero i rumors sui conti del 2016, con l’ipotesi di un rosso da 1,8 miliardi per la vicentina e di un miliardo per Montebelluna) che l’Autorità di vigilanza di Francoforte chiederà. Entrambi gli asset sono appetibili, perché il settore del risparmio gestito è quello su cui puntano tutti, in un’epoca in cui la redditività delle banche è data dalle commissioni di gestione.			
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			Banche, nel Nord Est oltre alle ex Popolari venete resta da sciogliere il nodo Bcc
Martedi 14 Febbraio 2017 alle 07:54 Le ex popolari accelerano sul warrant. Mentre sul fronte Bcc lo scontro tra i due gruppi contrapposti intorno a Iccrea e Cassa centrale banca si sposta sul livello politico di Federcasse, con il Veneto ancora in prima linea. Non trova posa il nodo bancario a Nordest. Il tema rovente restano le ex popolari. L’attesa ruota intorno ai bilanci 2016, che Popolare di Vicenza e Veneto Banca approveranno il 21 febbraio, con l’attesa di un nuovo maxi-passivo che insieme supererà abbondantemente i 2 miliardi. Tema strettamente intrecciato, a partire dalle perdite per le ulteriori maxi-svalutazioni sui crediti, alle previsioni del piano industriale per la fusione, con la vendita delle sofferenze e la dimensione del nuovo aumento di capitale.			
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			Le ex popolari accelerano sul warrant. Mentre sul fronte Bcc lo scontro tra i due gruppi contrapposti intorno a Iccrea e Cassa centrale banca si sposta sul livello politico di Federcasse, con il Veneto ancora in prima linea. Non trova posa il nodo bancario a Nordest. Il tema rovente restano le ex popolari. L’attesa ruota intorno ai bilanci 2016, che Popolare di Vicenza e Veneto Banca approveranno il 21 febbraio, con l’attesa di un nuovo maxi-passivo che insieme supererà abbondantemente i 2 miliardi. Tema strettamente intrecciato, a partire dalle perdite per le ulteriori maxi-svalutazioni sui crediti, alle previsioni del piano industriale per la fusione, con la vendita delle sofferenze e la dimensione del nuovo aumento di capitale.			
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			BPVi e Veneto banca: le parole di Alessandro Penati come quelle di Jean Pierre Mustier. E anche come quelle di Gianni Zonin?
Lunedi 13 Febbraio 2017 alle 09:47
Parafrasando Don Abbondio si potrebbe dire "Quaestio, chi era costui?". Fra gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza, alzi la mano chi, prima del patatrac, conosceva la società "Quaestio". Oggi, invece, tutti i possessori di azioni BPVi la conoscono, dal momento che si sono visti recapitare una lettera su carta intestata "Quaestio Capital Management SGR SpA". Cosa c'era scritto su questa lettera? Beh era una comunicazione, una comunicazione piuttosto importante. In pratica prima si informavano gli azionisti della nostra Popolare che Quaestio (una società con sede a Milano con un capitale sociale di poco più di 4 milioni di euro) era diventata gestore del fondo di investimento "alternativo riservato chiuso" (stupenda questa definizione) denominato Atlante, quindi si comunicava loro che, ai sensi dell'art, 45, comma 2 ... bla bla bla ..., in data 4 maggio 2016 la SGR (società di gestione del risparmio) Quaestio aveva acquisito una partecipazione "di controllo" in Banca Popolare di Vicenza.
Continua a leggereEx Popolari venete, BPVi perdite per 1,8 mld, VB 1 mld euro
Lunedi 13 Febbraio 2017 alle 07:46 
				
			
			
			Lunedì scorso gli uomini della Vigilanza bancaria europea si sono presentati alla sede di via Battaglione Framarin della Banca Popolare di Vicenza per dare inizio a una nuova, inattesa, attività di ispezione. Secondo quanto è trapelato, al centro dell’attività ispettiva ordinata da Francoforte vi sono i finanziamenti correlati, ovvero le cosiddette pratiche «baciate»: finanziamenti erogati in cambio della espressa richiesta di sottoscrizione di quote di capitale della banca.Â
Continua a leggereBond subordinati in calo, Il Sole 24 Ore: BPVi e Veneto Banca ai minimi
Sabato 11 Febbraio 2017 alle 10:22 
				
			
			
			di Nicola Borzi, da Il Sole 24 Ore
I bond subordinati restano l'indicatore principale per capire cosa pensa il mercato della situazione delle banche in difficoltà . Se si guarda ai valori segnati sui mercati dai titoli quotati, la prognosi resta riservata per Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, i due istituti salvati dal Fondo Atlante che ne è ora proprietario. Anche perché nei giorni scorsi Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr che gestisce Atlante, azionista unico di Popolare Vicenza e Veneto Banca, non ha escluso in alcune dichiarazioni pubbliche un intervento dello Stato nelle due banche venete. Intervento che potrebbe prendere la forma di una ricapitalizzazione precauzionale di minoranza, coinvolgendo però, come successo a dicembre in Banca Mps, anche i bond subordinati sui quali finirebbe parte dell'onere del "burden sharing". Si tratterebbe in sostanza di una replica, pur con alcune differenze, di quanto avvenuto a fine dicembre con Monte dei Paschi di Siena.
Continua a leggereTransazione BPVi, perchè a 9 euro ce lo spiega l'esperto. Che bissa su Veneto Banca
Giovedi 9 Febbraio 2017 alle 13:46 Torniamo a parlare dell'offerta transattiva che la nuova dirigenza della Banca Popolare di Vicenza ha proposto ai "vecchi" azionisti, i famosi 9 euro in cambio "dell'impegno, da parte del socio, a non agire nei confronti della Banca per i temi inerenti al proprio investimento in azioni di BPVi o Veneto Banca o società del Gruppo." Detto che i discorsi che faremo per la ex Popolare vicentina valgono sic et simpiciter anche per il 15% offero ai poveri soci (o soci ora poveri, fate voi) di Veneto Banca, come già ribadito in un articolo precedente tale offerta rappresenta un "unicum" nel panorama italiano, mai prima d'ora, infatti, agli azionisti di una società di simili dimensioni era stato offerto un "ristoro" (termine che la Treccani definisce come "aiuto, conforto, consolazione"), non quindi una proposta di riacquisto azionario. Ma proprio in quanto trattasi di un "unicum" riteniamo doverose chiederci quale sia la "ratio" di questa iniziativa. E la risposta è evidente, non si tratta di un "aiuto, un conforto, una consolazione", ma del controvalore di un "impegno" (quello appunto di non far causa alla Banca).			
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			Torniamo a parlare dell'offerta transattiva che la nuova dirigenza della Banca Popolare di Vicenza ha proposto ai "vecchi" azionisti, i famosi 9 euro in cambio "dell'impegno, da parte del socio, a non agire nei confronti della Banca per i temi inerenti al proprio investimento in azioni di BPVi o Veneto Banca o società del Gruppo." Detto che i discorsi che faremo per la ex Popolare vicentina valgono sic et simpiciter anche per il 15% offero ai poveri soci (o soci ora poveri, fate voi) di Veneto Banca, come già ribadito in un articolo precedente tale offerta rappresenta un "unicum" nel panorama italiano, mai prima d'ora, infatti, agli azionisti di una società di simili dimensioni era stato offerto un "ristoro" (termine che la Treccani definisce come "aiuto, conforto, consolazione"), non quindi una proposta di riacquisto azionario. Ma proprio in quanto trattasi di un "unicum" riteniamo doverose chiederci quale sia la "ratio" di questa iniziativa. E la risposta è evidente, non si tratta di un "aiuto, un conforto, una consolazione", ma del controvalore di un "impegno" (quello appunto di non far causa alla Banca).			
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			Ex Popolari venete, consuntivo 2016 in forte perdita
Giovedi 9 Febbraio 2017 alle 08:30 Perdita superiore a un miliardo a testa nel consuntivo 2016 delle banche venete alle prese con un piano di fusione legato alla definizione del fabbisogno di capitale in conseguenza delle nuove svalutazioni su crediti: circa 1,5 miliardi in conto ai bilanci passati. Oggi si riunisce il cda della Popolare di Vicenza, domani quello di Veneto Banca per esaminare il consuntivo dell'esercizio passato e lo stato di avanzamento del progetto di integrazione che, come ha detto l'altro giorno Alessandro Penati, presidente di Quaestio, la sgr che gestisce Atlante, può essere eseguito attraverso la ricapitalizzazione precauzionale, sul modello di Mps.			
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			Perdita superiore a un miliardo a testa nel consuntivo 2016 delle banche venete alle prese con un piano di fusione legato alla definizione del fabbisogno di capitale in conseguenza delle nuove svalutazioni su crediti: circa 1,5 miliardi in conto ai bilanci passati. Oggi si riunisce il cda della Popolare di Vicenza, domani quello di Veneto Banca per esaminare il consuntivo dell'esercizio passato e lo stato di avanzamento del progetto di integrazione che, come ha detto l'altro giorno Alessandro Penati, presidente di Quaestio, la sgr che gestisce Atlante, può essere eseguito attraverso la ricapitalizzazione precauzionale, sul modello di Mps.			
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			Alessandro Penati: BPVi e Veneto Banca, un valore da libro dei sogni. Critiche e consensi
Mercoledi 8 Febbraio 2017 alle 23:41Proponiamo quì l'intervista su Monitorimmobiliare ad Alessandro Penati, presidente di Quaestio, la Sgr a cui fanno capo i fondi Atlante I, che ha finora immesso ben 3.5 miliardi di euro nella Banca Popolare di Vicenza e in Veneto Banca, e Atlante II. Penati denuncia chiaramente di aver trovato nelle due ex Popolari venete dei numeri incredibilmente peggiori di quelli prospettati ("valori da libro dei sogni"), fa riferimento a responsabilità pesanti, si mostra fiducioso, apparentemente almeno, ma anche professionalmente preoccupato per il progetto fatto per le due banche, che erano praticamete fallite ad agosto e che ancora oggi fanno fatica a venir fuori da una situazione che appare ancora tesa, critica una parte del sistema bancario che ha svalutato la partecipazione in Atlante evidenziandio di fatto una sfiducioa di fondo sulla sua gestione e focalizza la necessità , e la convizione, di potersi liberare degli NPL valorizzandoli con formule innovative...
Continua a leggerePenati, Uil.Ca BPVi: l'horror story continua
Mercoledi 8 Febbraio 2017 alle 19:05 Leggiamo oggi sulla rassegna stampa, scrive in una nota che pubblichaimo la UIL.CA - Banca Popolare di Vicenza, le dichiarazioni del Presidente di Atlante Alessandro Penati in merito "all'horror story" delle banche venete. Ci sembra quanto meno stucchevole intervenire ancora una volta su quanto successo nel passato e che ha portato la nostra Banca nell'attuale situazione. Ma chiediamo rispetto per i dipendenti che da oltre un anno subiscono un clima di tensione quotidiano con clienti e soci, opinione pubblica e media. Prima di rilasciare improvvide dichiarazioni in pubblico da maestrino dalla penna rossa, non sarebbe opportuno parlare con i Lavoratori attraverso i loro rappresentanti? Da oltre un anno chiediamo un piano Industriale SERIO che dia un futuro al nostro Istituto ed ai lavoratori.			
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			Leggiamo oggi sulla rassegna stampa, scrive in una nota che pubblichaimo la UIL.CA - Banca Popolare di Vicenza, le dichiarazioni del Presidente di Atlante Alessandro Penati in merito "all'horror story" delle banche venete. Ci sembra quanto meno stucchevole intervenire ancora una volta su quanto successo nel passato e che ha portato la nostra Banca nell'attuale situazione. Ma chiediamo rispetto per i dipendenti che da oltre un anno subiscono un clima di tensione quotidiano con clienti e soci, opinione pubblica e media. Prima di rilasciare improvvide dichiarazioni in pubblico da maestrino dalla penna rossa, non sarebbe opportuno parlare con i Lavoratori attraverso i loro rappresentanti? Da oltre un anno chiediamo un piano Industriale SERIO che dia un futuro al nostro Istituto ed ai lavoratori.			
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			Ex Popolari venete, aumentano gli uomini di fondo Atlante
Mercoledi 18 Gennaio 2017 alle 08:59 Atlante stringe più da vicino la presa sulle ex popolari venete. La  nomina è stata confermata ieri sera, con una nota stringata. Ma  è  tutt’altro che da sottovalutare il passaggio della nomina, nella  riunione di ieri, di Alessandro Podestà  nel cda di Veneto Banca, al  posto del docente della Bocconi Marco Ventoruzzo, dimessosi a dicembre.  Podestà, un passato in Ifil ed Exor, le «casseforti» degli Agnelli in  Fiat, è tra i senior manager della squadra di Alessandro Penati e Paolo  Petrignani, presidente e Ad di Quaestio, la  Sgr che gestisce il Fondo  Atlante, proprietario totalitario di Popolare Vicenza e Veneto Banca.			
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			Atlante stringe più da vicino la presa sulle ex popolari venete. La  nomina è stata confermata ieri sera, con una nota stringata. Ma  è  tutt’altro che da sottovalutare il passaggio della nomina, nella  riunione di ieri, di Alessandro Podestà  nel cda di Veneto Banca, al  posto del docente della Bocconi Marco Ventoruzzo, dimessosi a dicembre.  Podestà, un passato in Ifil ed Exor, le «casseforti» degli Agnelli in  Fiat, è tra i senior manager della squadra di Alessandro Penati e Paolo  Petrignani, presidente e Ad di Quaestio, la  Sgr che gestisce il Fondo  Atlante, proprietario totalitario di Popolare Vicenza e Veneto Banca.			
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