Ex Popolari venete, consuntivo 2016 in forte perdita
Giovedi 9 Febbraio 2017 alle 08:30 | 0 commenti
Perdita superiore a un miliardo a testa nel consuntivo 2016 delle banche venete alle prese con un piano di fusione legato alla definizione del fabbisogno di capitale in conseguenza delle nuove svalutazioni su crediti: circa 1,5 miliardi in conto ai bilanci passati. Oggi si riunisce il cda della Popolare di Vicenza, domani quello di Veneto Banca per esaminare il consuntivo dell'esercizio passato e lo stato di avanzamento del progetto di integrazione che, come ha detto l'altro giorno Alessandro Penati, presidente di Quaestio, la sgr che gestisce Atlante, può essere eseguito attraverso la ricapitalizzazione precauzionale, sul modello di Mps.
Ma tra Atlante e il Tesoro è in corso una discussione legata all'utilizzo del burden sharing che, nel caso delle venete, non potrà essere applicato tout court. Nella Vicenza e in Veneto Banca infatti, c'è un investitore che ha la proprietà di entrambe nelle quali ha versato 2,5 miliardi complessivi tra la primavera e l'estate 2016 e, un mese fa, ha iniettato 938 milioni in conto futuro aumento di capitale in vista dell'accordo sulle litigation con i soci. I colloqui che si stanno intensificando in questi giorni con la sponda della Ue, devono individuare una strada che eviti la netta diluizione di Atlante in occasione dell'intervento «temporaneo e di minoranza» da parte del Mef in modo da dare garanzie alla Bce. E poi c'è da considerare il contributo fatto un mese fa dal fondo, necessario per favorire le transazioni, che non ha ancora la forma tecnica della ricapitalizzazione e pertanto, secondo Penati, dovrebbe avere un trattamento separato. Questi nodi influiscono sul piano di nozze al quale sta lavorando Fabrizio Viola. I consiglieri delle due banche ritengono che il via libera al piano possa slittare ancora anche perchè Penati ha fissato settembre come termine per celebrare l'integrazione. Dalle prime valutazioni contenute nelle bozze del piano il fabbisogno di capitale potrebbe aggirarsi sui 3,5 miliardi e Atlante 2 ha una dotazione residua di 1,7 miliardi considerando 1,2 miliardi deriveranno dalla conversione dei bond. Comunque l'ultima parola spetta alla Bce.
Di Rosario Dimito, da Il Gazzettino
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