Archivio per tag: Adico

Peggiorano le condizioni dei C/C bancari

Martedi 16 Febbraio 2010 alle 12:34

ADICO

QUASI UN TERZO DEI C/C BANCARI REGISTRANO UN PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI

16 febbraio 2010

Nel corso dell'ultimo intervento del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi al congresso nazionale degli operatori finanziari Forex di Napoli duro monito alle banche sulle commissioni applicate ai correntisti.
Da un'indagine condotta su oltre 500 istituti di credito in circa un terzo dei casi è emerso che l'onere per i correntisti è invece aumentato.
La nuova normativa, spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini "legge n. 2 del 28 gennaio 2009 prevede l'eliminazione della commissione di massimo scoperto sui conti correnti senza fido e ne ha disciplinato l'applicazione sui conti con fido". Da qui, si legge nel monito di Draghi, "le banche avrebbero violato i vincoli con nuove e più costosi balzelli che possono essere fino a 15 volte più costosi rispetto a quelli sostenuti dalla clientela prima dell'intervento legislativo".
Secondo il governatore della Banca d'Italia "la varietà delle nuove commissioni rende difficile per i clienti confrontare le diverse offerte. Occorre che la loro struttura venga drasticamente semplificata".
Nel dettaglio, per i conti non affidati delle famiglie, spiega Bankitalia, "in media si registra nei diversi scenari un peggioramento delle condizioni nel 29% dei casi". Ma anche analizzando altri c/c non cambia nulla: per uno scoperto di importo contenuto (300 euro) e una durata prolungata (30 giorni), in ben tre quarti dei casi i correntisti devono sborsare di più. Solo nel caso dei conti affidati delle imprese i casi di peggioramento sono meno frequenti (12% in media)".
Uno scenario che al governatore Draghi non piace proprio. "È necessario un nuovo intervento legislativo - ha spiegato durante il suo discorso al Forex - che superi le incertezze interpretative del precedente. Nei prossimi giorni - ha quindi annunciato - inoltreremo al governo una proposta organica di disciplina che porti a oneri espressi con chiarezza, perché tutti i clienti possano fare un confronto tra le diverse banche, e la concorrenza possa operare senza l'immediata opacità

 

Continua a leggere
Categorie: Sanità, Famiglia

14% delle famiglie taglia cure mediche

Lunedi 15 Febbraio 2010 alle 23:09

Adico        

Dall'ultima indagine condotta dall'ADICO, su un campione di 400 abitanti residenti nella provincia di Venezia, "emerge che il 14% delle famiglie a basso reddito hanno dovuto ridurre le cure mediche per arrivare a fine mese".
Tra le altre strategie adottate per sopravvivere, spiegano dall'ADICO "si rinuncia andare a mangiare la pizza con gli amici 33%; si tagliano le spese per l'abbigliamento e le calzature 22% si riducono o rinunciano le vacanze 21%, le spese mediche 14% altro il 10%.
Ormai arrivare a fine mese per la maggioranza delle famiglie è un'ansia, avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, tant'è che l'ultima strategia per fare quadrare i conti, è proprio tagliare sulle spese mediche".
Ormai a causa della crisi economica le famiglie sono costrette a condurre una vita più controllata sotto il profilo dei consumi e faticano sempre più a rispettare le scadenze dei bollettini.
Sempre dall'analisi condotta dall'ADICO, riferita a coloro che rinunciano alle spese mediche, di queste il 39% rinunciano andare dal dentista, il 27% dall'oculista, il 18% le visite specialistiche, il 16% altro.
I soggetti maggiormente coinvolti risultano essere, spiega il presidente dell'ADICO "soprattutto anziani, precari, persone in mobilità, giovani".

Infine lo studio rileva "che il 28% del campione chiede aiuti economici ai genitori, il 16% accede un prestito, il 7% degli anziani addirittura si rivolge ai figli".

 

Continua a leggere
Categorie: Famiglia

Le famiglie si scoprono sempre più povere

Sabato 13 Febbraio 2010 alle 18:08

Adico   

"Nonostante le continue rassicurazioni economiche che qualcuno continua sempre a ventilare, si scopre che a pagare gli scotti di questa crisi sono come al solito le famiglie italiane", fanno sapere dall' ADICO.
Secondo quanto rilevato dall'ultima indaginedi Bankitalia nel biennio 2006-2008 il reddito medio per nucleo si è ridotto - al netto dell'inflazione - di circa il 4%, con una caduta di circa del 2,6%. Dunque, le famiglie si sono scoperte sempre più povere.
Un dato che dimostra, secondo il presidente dell'ADICO Carlo Garofolini, quanto il progressivo peggioramento dell'economia nel corso degli ultimi anni abbia avuto ripercussioni anche sul budget delle famiglie, influenzando le spese di tutti i giorni".
I cali più evidenti del reddito hanno, inoltre, interessato con maggiore frequenza gli individui al di sotto dei 55 anni, con punte negative tra i 45 anni di età. Questo significa che è il ceto medio ad aver risentito maggiormente della crisi.
Numeri alla mano, emerge dal bollettino che nel 2008 il reddito medio delle famiglie, al netto di imposte e contributi, è stato pari 2.679 euro mensili, mentre il 20% circa dei nuclei ha raggiunto a fatica i 1.281 euro.
Restano stabili, invece, le percentuali relative alle famiglie al di sotto della soglia di povertà (intorno al 13,4%) e quelle che vantano redditi mensili sopra i 4.860 euro

 

Continua a leggere
Categorie: Politica, Turismo

8 domande ai candidati Governatori

Sabato 13 Febbraio 2010 alle 11:52

Adico    

Ecco 8 domande che ADICO rivolge ai candidati governatori del Veneto

"In vista delle elezioni regionali del Veneto, sono migliaia le persone ad oggi che invocano un intervento di sensibilizzazione dell'ADICO nei confronti degli aspiranti governatori del Veneto Luca ZAIA per il PDL-Lega, Giuseppe BORTOLUSSI per il PD, Antonio de POLI per l'Udc in merito alla costruzione di una centrale nucleare e di due Mega-Inceneritori da 500mila Tonnellate a cura di UNINDUSTRIA Treviso".
Carlo Garofolini, presidente dell'ADICO nel suo intervento ricorda "che il Veneto è la regione più turistica d'Italia e che è compito degli amministratori preservare il territorio e la salute dei cittadini; a tal proposito rivolge ai candidati 8 domande".

1. Perché malgrado la conferenza delle Regioni ha dato parere negativo, a maggioranza, al piano di costruzione di nuove centrali nucleari il Veneto ha votato contrario?
2. Ancora una volta il Veneto ha scelto di non uscire dall'ambiguità e continua a candidarsi per ospitare una nuova centrale nucleare. Il tutto avviene mentre in campagna elettorale i candidati continuano ad esprimere la propria contrarietà. Quale la vostra netta posizione e come intendete difenderla?
3. E' a conoscenza dei risultati emersi nel sondaggio promosso dall'ADICO qualche mese fa nel quale oltre il 90% dei cittadini residenti nel territorio hanno espresso parere negativo alla costruzione di una centrale nucleare?
4. Perché prevedere 2 Mega-Inceneritori da 500mila Tonnellate di rifiuti bruciabili all'anno se la provincia ne produce circa 100mila?
5. Parecchi studi scientifici, hanno dimostrato che nell'arco di 7 km dagli inceneritori, la diossina prodotta dalla combustione dei rifiuti provoca un incremento delle malformazioni ai feti e tumori. Su pressione dei comitati locali, il Consiglio regionale per il momento, ed in assenza del Piano Regionale sui rifiuti ha frenato le aspirazioni di UNINDUSTRIA Treviso. Qualcuno dice che tale moratoria sia stata fatta solo in vista delle consultazioni elettorali. Ci sono rischi di ripensamenti da parte della Regione successivamente alla consultazione popolare?
6. A Chioggia durante l'estate appena trascorsa, il dibattito sulla ventilata possibilità di costruzione di una centrale nucleare, è stato assai caldo. Nei 10 siti indicati dal governo Berlusconi per ospitare le 4 centrali di cui l'Italia vorrebbe dotarsi, figura infatti anche quest'ultima. L'ipotesi ha scatenato un'ampia discussione in Consiglio regionale e pure in comune, anche perché il sindaco Tiozzo non si è mai dichiarato del tutto contrario e in qualche caso pure possibilista. Cosa ne pensate degli amministratori che prendono decisioni in barba a leggi vigenti (mi riferisco al referendum abrogativo del 1987 dove fu sancito l'abbandono dell'Italia al ricorso al nucleare) o espressioni della cittadinanza quale il referendum promosso dall'ADICO?
7. Con il rigassificatore al largo delle coste e con la riconversione al carbone di Porto Tolle, non ritiene che il nostro territorio abbia già fatto la sua parte?
8. Cosa ne pensate dell'affermazione del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza: "il ritorno al nucleare rappresenti una scelta folle sia dal punto di vista economico, sia da quello energetico, e come nessuna nuova centrale nucleare sul nostro territorio possa essere realizzata senza il consenso esplicito dei cittadini italiani. Il futuro è altra cosa, si chiamano fonti di energia rinnovabile quali fotovoltaica, eolica, geotermica, produzioni da biomasse".
Anch'io come cittadino credo che i nostri futuri governatori debbano dare precise ed inequivocabili garanzie sul futuro della nostra salute e dei nostri figli oltre che del nostro territorio. Mi auguro poter ricevere precise risposte e garanzie da parte di ciascuno nell'interesse di tutti.

 

Continua a leggere

Disavventure con Enel

Giovedi 11 Febbraio 2010 alle 22:58

ADICO

SONO OLTRE 1490 LE PERSONE CHE LAMENTANO DISAVVENTURE CON L'ENEL

10 febbraio 2010

"Sembrano non finire mai le segnalazioni che riceviamo ormai in segreteria dell'ADICO relativamente ai disservizi da parte dell'Enel Energia nei confronti degli utenti" si legge nella nota appena diffusa dall'ADICO.
Casi tipici e frequenti sono di "persone che si lamentano di non ricevere adeguate informazioni ai call center; disagi nell'accesso ai servizi offerti; problemi nella fatturazione e domiciliazione delle bollette; maleducazioni da parte di qualche funzionario che si presenta per le case; problemi ad attivare una nuova fornitura; ecc...
Solo nel 2010, fanno sapere dalla segreteria dell'Associazione, " sono stati 2671 le persone che hanno visitato il sito dell'ADICO per leggere le disavventure che hanno visto coinvolti i cittadini con l'Enel, 1491 coloro che ci hanno scritto per richiedere informazioni o ricevere assistenza per il disbrigo della controversia, 29 le persone che si sono rivolte direttamente presso la segreteria di Mestre (Venezia).
E'il caso del signor del signor Thomas B. "Ho fatto una voltura ad agosto. Ad oggi, 18 gennaio 2010, non ho ancora ricevuto la prima fattura. Nonostante abbia chiamato più volte il numero verde, la situazione non si sblocca. La riposta è sempre stata: c'è un problema, ... richiami".
Vittorino S.: "ho atteso un enormità di tempo, poi non mi hanno emesso fatture per più di un anno e poi in un mese mi hanno fatturato quasi 800 euro di bollette. Cosa più grave hanno conteggiato nel conguaglio + di 1500 kw di quanti ne avessi utilizzati, ho fatto reclamo ma da novembre ancora non mi hanno risposto. In definitiva mi sono ritrovato a pagare quasi un anno di bollette in un unico mese ed in più ho dovuto pagare più di quanto dovessi.."
Vito che denuncia la "scarsa serietà con la quale i porta a porta estorcono il contratto per enel energia ritrovandoti dopo insistenze estenuanti ad aver firmato anche un contratto per la fornitura di gas"; Stefano "dal mese di giugno sia io che mio padre non riceviamo nessuna bolletta in merito alla fornitura di gas con Enelenergia. Ho più volte segnalato il problema al Call-center, senza ottenere nessuna risposta adeguata. E se fra qualche giorno ci arrivasse una bolletta da 2-3mila Euro come ci si deve comportare?"
In tutti questi casi, spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, "si può chiedere un specifico indennizzo economico e, nei casi più gravi, c'è sempre la strada del reclamo, del ricorso all'Autorità garante o al giudice di pace". A tal proposito, fa sapere il presidente dell'ADICO, i nostri Uffici sono sempre disponibili a fornire indicazioni e consulenze ai cittadini".

Continua a leggere

Arance care come l'oro

Giovedi 11 Febbraio 2010 alle 18:50

ADICO 

ARANCE CARE COME L'ORO

11 febbraio 2010

"Malgrado le arance tarocco sono pagate agli agricoltori meno di 20 centesimi al chilo, vengono chiesti ai consumatori 1,45 euro al chilo" si legge nell'ultima nota diffusa dall'ADICO.
Un dato evidenziato anche dalla Coldiretti in una audizione con Roberto Sambuco, il cosiddetto Mr Prezzi, sul caso dei prezzi della pasta, segnalando ricarichi dai campi alla tavola che hanno del pazzesco, come nel caso delle arance, che possono crescere del 625%.
Una situazione che - precisa la Coldiretti - mette a rischio il futuro di un agrume prezioso per le sue proprietà che, a causa delle distorsioni e delle speculazioni lungo la filiera, è scomparso in Italia oltre il 42% di terreno coltivato ad agrumi negli ultimi dieci anni.
"Una situazione che ha comportato la chiusura di molte imprese agricole, la perdita di opportunità lavorative e di sviluppo del territorio, danneggiato il consumatore finale" denuncia il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.

Continua a leggere

Prestiti, il 25% degli italiani non ha garanzie

Giovedi 11 Febbraio 2010 alle 13:58

ADICO 

IL 25% DEGLI ITALIANI NON HANNO GARANZIE PER OTTENERE PRESTITI DALLE BANCHE

10 febbraio 2010

"Un italiano su quattro se va in banca, non gli prestano un euro perché non ha sufficienti garanzie da offrire, né una casa, né un contratto a tempo indeterminato" denuncia il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Una situazione che ha spinto circa 270mila famiglie italiane, pari all'8% del totale, a rinegoziare le rate del mutuo, evidenzia il direttore generale dell'Associazione bancaria italiana, Giovanni Sabatini che durante un'audizione alla Commissione Ambiente della Camera ha fatto il punto sul settore creditizio e immobiliare.
Sono 195.000 le famiglie che hanno rinegoziato il contratto di mutuo per un controvalore di circa 20 miliardi di euro, 72mila famiglie hanno invece cambiato banca attraverso la portabilità del mutuo per un valore di circa 8 miliardi di euro.
Dalla segreteria dell'ADICO spiegano che "la rinegoziazione consente di modificare alcune clausole contrattuali tra il mutuatario e la banca quali ad esempio la durata residuale del rimborso, tasso applicato.In caso di surroga, alla nuova banca viene trasferito il contratto di mutuo per l'ammontare del debito residuo e si ridefiniscono le condizioni; in pratica si può cambiare la durata del debito, il tipo di tasso di interesse e lo spread. L'operazione dev'essere totalmente gratuita".

Continua a leggere

Perché l'etilometro a fiato è inaffidabile

Mercoledi 10 Febbraio 2010 alle 00:48

Adico   

L' alcol misurato dall'etilometro non proviene dagli alveoli polmonari che lo catturano dal sangue, ma attraverso uno scambio lungo il cavo orale. La concentrazione misurata non ha perciò nessun collegamento con la percentuale di alcol realmente presente nel sangue... (Prof. M. Hlastala, Dipartimento di Fisiologia, Biofisica e Medicina, Università dello Stato di Washington, Seattle (USA).
La legge atta a scoprire e sanzionare i guidatori "ubriachi" si basa sulla quantificazione della concentrazione di alcol nel sangue, utilizzando però apparecchiature (ABT) che misurano la concentrazione di alcol nel fiato (che non ha nessun riflesso sulle capacità di guida). Questa scelta conduce alla manifesta anomalia di misurare una cosa (quantità di alcol nel fiato, BrAC) per ottenerne un'altra (quantità di alcol nel sangue, BAC). Tutti gli etilometri in uso presuppongono che vi sia una relazione matematica costante tra le due concentrazioni, basata sulla legge di Henry (1803).
Essa si può applicare al caso dell'alcol e dell'acqua, a condizione che la temperatura sia costante e che venga raggiunto l'equilibrio tra la pressione del vapore dell'alcol che entra e di quello che esce. Sotto questi vincoli, la legge indica che il rapporto tra la concentrazione d'alcol nell'acqua e quella nell'aria è una costante. Per una temperatura di 34°C gli esperimenti effettuati da Harger (1931) hanno trovato un valore di 2100/1. Questo rapporto viene chiamato fattore di conversione, in quanto indica proprio il numero che va moltiplicato per la concentrazione di alcol nel vapore per ottenere la concentrazione di alcol nell'acqua. Ma il sangue non è acqua e si è dimostrato che Il fattore di conversione non è costante e varia da persona a persona e da momento a momento
Frajola, tra il 1941 e il 1974, determinò valori del fattore di conversione che andavano da 1307/1 fino a 3478/1. Jones (1976) dimostrò che non solo il fattore di conversione variava da individuo a individuo, ma anche nello stesso individuo da momento a momento.
Una seconda fonte di imprecisione notevole deriva dalla costanza della temperatura. Il fattore di 2100/1 era infatti stato determinato con acqua e alcol e a una temperatura di 34°C. La temperatura del sangue negli alveoli polmonari può variare (Mason e Dubowski,1976) da 35.8 a 37.2 °C. Ogni grado di differenza implica una differenza del 6.5% nella determinazione finale della BAC. Questo intervallo può essere anche allargato a causa di ipo o ipertermia, infezioni, esercizio fisico, uso di farmaci, ecc.
La terza incertezza coinvolge la pretesa teorica che il soggetto sia in fase di post-assorbimento dell'alcol. Se il test è fatto prima della fase di distribuzione completa dell'alcol nel corpo, il valore di BAC ottenuto dal fiato sarà più alto di quello reale.
Una quarta incertezza deriva dalla presenza di alcol residuo nella bocca. L'alcol residuo nella bocca della persona che viene sottoposta al test è una delle maggiori cause di errore. Lo strumento, infatti, presuppone l'integrità del campione di aria che viene utilizzata. E', perciò, fondamentale che l'aria non sia contaminata da presenza di alcol nella mucosa della bocca, dovuto ad esempio a un rutto o un rigurgito che abbia trasportato anche una minima quantità di alcol dallo stomaco. Questa è la ragione per cui si devono aspettare almeno 15-20 minuti prima di effettuare il test. Tale intervallo di tempo dovrebbe assicurare che l'alcol nella bocca si dissipi completamente. Tuttavia, l'operatore deve accertarsi che tale periodo sia effettivamente trascorso senza possibili rigurgiti o rutti. (Chi volesse invalidare qualsiasi test, potrebbe lavarsi i denti e sciacquarsi la bocca dopo cena. Facendolo presente all'operatore, questo non potrebbe assolutamente eseguire la prova per almeno 20 minuti).
Negli etilometri di nuova generazione sono stati inseriti i cosiddetti rivelatori di pendenza, che dovrebbero servire per appurare se nel fiato s'inseriscono residui alcolici presenti nella bocca. L'idea base è di misurare la concentrazione di alcol durante tutta l'espirazione nello strumento. Molti esperti hanno dimostrato che il rivelatore di pendenza non funziona. Se l'alcol residuo nella bocca è presente in piccole quantità, esso si somma al profilo alcolico proveniente dalle vie aeree. Il risultato è una concentrazione decrescente (nella bocca) e una crescente (nell'aria proveniente dai polmoni) che si mischiano producendo una pendenza praticamente costante. Lo strumento non riesce più a distinguere e fornisce un valore della percentuale di alcol nel fiato nettamente superiore a quello reale, senza poter discriminare la componente di alcol residuo nella bocca.
Una quinta incertezza, sicuramente la più importante, è legata alle recenti scoperte di Michael Hlastala sulla fisiologia polmonare, sugli scambi dell'alcol nelle vie aeree e sulle loro ripercussioni sui test del fiato. Il professor Hlastala, del Dipartimento di Fisiologia, Biofisica e Medicina all'Università dello Stato di Washington a Seattle (USA) ha condotto ricerche e pubblicato una grande quantità di articoli sulla fisiologia polmonare da più di trent'anni. Un suo articolo recentissimo è a disposizione di tutti ed è stato tradotto. Esso spiega chiaramente le nuove teorie sulla fisiologia dei polmoni e le modalità dello scambio dell'alcol nelle vie aeree. Le conclusioni dimostrano chiaramente le ragioni dell'inaffidabilità e della incontrollabile variabilità degli etilometri a fiato.
Nel suo articolo, Hlastala conclude: "La concentrazione di alcol nel fiato (BrAC) è stata da sempre considerata strettamente collegata alla concentrazione di alcol nel sangue venoso (BAC) che viene immesso negli alveoli polmonari attraverso la loro sottile membrana. Il vecchio paradigma diceva che la concentrazione di alcol rivelato alla fine dell'esalazione (soffio prolungato) era collegato alla concentrazione di alcol del sangue trasferito agli alveoli polmonari e che questa era l'unica sorgente di alcol nel fiato. Il nuovo paradigma dice invece che l'alcol esalato proviene dalle vie aeree tramite la circolazione bronchiale. Una conseguenza di ciò è che la BrAC continua a crescere in funzione del volume di aria esalato nello strumento e che la concentrazione finale letta dallo strumento è solo debolmente collegata alla BAC. Tutto ciò dimostra anche come il risultato sia estremamente variabile da individuo a individuo. La BrAC dipende da molti fattori come il volume di aria inalato, il volume esalato, l' ipoventilazione o l' iperventilazione precedente al soffio, la velocità di esalazione, la concentrazione di sangue arterioso, il volume dei polmoni. La soluzione teorica sarebbe quella di controllare tutte le variabili che influenzano la BrAC. Un compito irrealizzabile per un operatore medio e senza le necessarie e sofisticate apparecchiature. E' perciò necessario riconsiderare completamente le apparecchiature e i protocolli d'utilizzo della strumentazione attuale".
Nessuno strumento oggi utilizzato per il test dell'alcol tramite l'analisi del fiato tiene ancora conto di queste scoperte largamente accettate dalla comunità scientifica. Esse inficiano completamente la validità del test.
Vi sono strumenti più diretti per misurare la capacità attuale di guidare, come il semplice e banale riflessometro, che, in tempo reale, misura uno dei requisiti essenziali per una guida compatibile con la sicurezza e cioè la rapidità della risposta a uno stimolo esterno. E' inoltre riutilizzabile subito dopo senza particolari accorgimenti. Una volta accertata la non idoneità, analisi specifiche potrebbero accertare se questa è dovuta all'alcol o ad altre cause che producono effetti ancor più seri dell'alcol, come una turba della glicemia o un' assunzione abituale di farmaci. O, ancora, alla tarda o giovane età, a condizioni psichiche personali, alla voglia di dimostrare, ecc., ecc. Quanti guidatori ubriachi a "tasso zero" esistono sulle strade? Non per niente il 97% degli incidenti NON è dovuto all'alcol. Queste persone, inadatte a guidare, verrebbero facilmente scoperte dal riflessometro, che avrebbe quindi un'azione ben più ampia e capillare di qualsiasi etilometro, di cui è stata dimostrata l'inaffidabilità intrinseca e la conseguente ingiusta applicazione.
Questo documento è una sintesi estremamente ridotta di un articolo molto più lungo e articolato che è a disposizione di chiunque lo chieda. Inoltre, sono a disposizione anche gli articoli originali ed una bibliografia contenente decine di referenze di carattere scientifico e legale. Suddetta documentazione potrà essere ovviamente utilizzata in ogni processo a seguito di un risultato positivo ottenuto con gli attuali etilometri. Il fatto che esistano margini di errore notevoli implica che una considerevole percentuale di innocenti sia consciamente accusata dall'etilometro, senza che venga data ad essa una possibilità di effettiva difesa. Questa conclusione è estremamente lesiva della libertà personale e risulta chiaramente illegale e anticostituzionale.

 

Continua a leggere
Categorie: Famiglia

Più garanzie nelle bollette del gas

Martedi 9 Febbraio 2010 alle 22:45

Adico  

Dal 1° aprile più garanzie nelle bollette del gas
"Dal 1° aprile prossimo più garanzie ai consumatori per letture e bollette del gas" si legge nell'ultima nota diffusa dall'ADICO. Spariranno letture presunte per consumi di gas mai effettuati, letture fantasma e quant'altro grazie alla delibera ARG/gas 7/10 che innova il Testo Unico della qualità per i servizi.
In particolare, spiega il presidente dell'ADICO Carlo Garofolini, "nel caso in cui si accerti un malfunzionamento del contatore gas, sarà la società che eroga il servizio a dover sostituire gratuitamente il contatore, senza alcun onere per il cliente. Inoltre, una volta verificata la rottura del contatore, si dovrà effettuare la ricostruzione dei consumi e verificare che i pagamenti siano stati corretti".
Una delibera che amplia così ulteriormente le tutele a favore del consumatore e che va ad aggiungersi all'altra novità introdotta dall'Autorità per l'Energia elettrica ed il gas che ha istituito il numero verde nazionale 800.166.654 a cui risponde una task force di esperti del settore su chiarimenti e segnalazioni di ogni tipo.

Lo Sportello fornirà, dunque, l'assistenza se la bolletta è sbagliata o ci sono disservizi, se va fatto un reclamo, se bisogna scegliere fra offerte e contratti. Un call center a misura di cittadino a cui possibile chiedere aiuto e ottenere pronta assistenza se si hanno dubbi o se si vogliono far valere tutele e diritti previsti dalla stessa Authority.

 

Continua a leggere

Disoccupazione in aumento

Martedi 9 Febbraio 2010 alle 12:20

ADICO

CONTINUA AD AUMENTARE IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE

9 febbraio 2010

"Malgrado qualcuno paventi tiepidi segnali di ripresa economica il livello di disoccupazione in Italia e nell'area Euro si fa sempre più pesante" si legge nell'ultima nota diffusa dalla segreteria dell'ADICO.
Un dato che trova conferma dall'ultimo bollettino diffuso dall'Ocse, dove si evidenzia un tasso di senza lavoro tra i paesi dell'euro più pesante attestandosi al 10%, in crescita dello 0,1% contro novembre e dell'1,8% rispetto a dicembre 2008.
L'Italia, si legge sempre nel bollettino, conferma una disoccupazione all'8,5%, in salita di 0,2 punti percentuali contro novembre e di 1,5 punti contro dicembre 2008.
Per fare un raffronto a livello europeo, l'Ocse ricorda che la situazione è peggiore in Francia, salita al 10% di disoccupati, mentre in Germania ancora si resiste con un 7,5%. Quanto meno negli Usa è arrivato un piccolo segnale di miglioramento come reso noto alla fine della scorsa settimana, quando il governo statunitense ha annunciato un tasso di disoccupazione al 9,7%, contro il 10% che era stato visto nel mese di dicembre.

Continua a leggere
<| |>





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network