Video flash back sulla manifestazione di ieri a Mestre con Devigili, Langella e Rebesani jr
Mercoledi 7 Settembre 2011 alle 22:56 | 0 commenti
A un giorno di distanza dalla manifestazione a Mestre della Cgil (e non solo) pubblichiamo, per ulteriori riflessioni dopo la quarta manovra, il video di altre interviste (qui la catena di link ai nostri servizi precedenti e alla photo gallery). Dopo quelle a Marina Bergamin, Stefano Fracasso e ai veri protagonisti (i manifestanti) della giornata di speranza nel lavoro, i nostri inviati Enrico Soli e Eduardo Mele hanno "videosentito" Giampaolo Devigili, Giorgio Langella e Tomaso Rebesani (clicca qui per il video completo). Per Giampaolo Devigili (Spi-Cgil) la scelta di scendere in piazza è stata piuttosto sofferta.
"Per me gli scioperi generali sono l'ultima ratio. All'interno dello Spi infatti non tutti sono d'accordo sull'utilizzare sempre questa forma di protesta. Ritengo che pensionati e giovani debbano essere uniti contro questa manovra, perché molti dei loro problemi sono anche i nostri problemi". Giorgio Langella (PdCI- FdS) invece non ha dubbi sul fatto che uno sciopero preventivo fosse inevitabile: "Manifestazione doverosa in un paese in cui cresce il divario tra profitti e salari. In piazza per cercare di condizionare il governo, ma soprattutto l'opposizione parlamentare, prima dell'approvazione della manovra. In questo momento bisognava fare un sciopero preventivo. La Cisl ha fatto altre scelte? Io sono un partigiano, sto da una parte, che è quella dei lavoratori, dei pensionati e di chi non trova lavoro. Mi sembra che la dirigenza della Cisl ultimamente, e non solo, attacchi pretestuosamente la Cgil per fini che non riesco bene a capire". Tomaso Rebesani (Sel) cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: "Vicenza in questa manifestazione non è citata per aspetti di cui andare fieri (vedi caso Mastrotto e la tappa finale del giro della Padania), ma i vicentini sono arrivati a Mestre con trenta pullman per dimostrare che non sono d'accordo con un certo modo di fare politica e di fare impresa. Una manifestazione non solo della Cgil per la Cgil, bensì per tutti coloro che credono che la classe dirigente vada sostituita perché questa ha dimostrato di essere incapace di portarci fuori dalla crisi".
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