Vicenza ha dialogato sulle Unioni civili e fa nascere l'associazione dei Giuristi Democratici
Sabato 5 Novembre 2016 alle 11:14 | 7 commenti
Dalla necessità soddisfatta per il nostro paese di dotarsi di un istituto che riconosca i diritti e doveri della unione omosesssuale, intesa come stabile convivenza tra due persone dello stesso sesso cui spetta il fondamentale diritto di vivere liberamente la condizione di coppia, come afferma la nostra Corte costituzionale nella sentenza n.138 del 2010: da qui è partita, in occasione di "Vicenza dialoga sulle unioni civili", la sen. Rosanna Filippin del Pd, già segretaria regionale del Veneto, nel presentare la legge Cirinnà con un breve excursus per dar vita al dialogo pubblico sulle Unioni civili e coppie di fatto, promosso dalla neonata Associazione dei Giuristi Democratici di Vicenza intitolata al vicentino Ettore Gallo e svoltasi in sala degli Stucchi di Palazzo Trissino venerdì pomeriggio 4 novembre alla presenza di un folto pubblico.
Se in gran parte c'erano avvocati e operatori di giustizia, tra cui il giudice Dario Crestani, tra i presenti segnaliamo anche gi assessori Isabella Sala e Antonio Dalla Pozza, gli ex consiglieri comunali, gli avv. Francesca Nisticò e Pio Serafin, l'ex consigliere regionale Giovanni Rolando, l'ex presidente del consiglio comunale Luigi Poletto e poi Otello Dalla Rosa, amministratore unico di Aim Energy e dell'associazione ViNova, il segretario cittadino del Pd Enrico Peroni e quello regionale del Psi Luca Fantò.
I relatori, presentati dal consigliere delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso, erano coordinati dall'avv. Michele Stratta.
Mattia Stella, presidente Arcigay di Vicenza, ha sottolineato in particolare i valori di uguaglianza e dignità , anche sociale, cui tutti i cittadini, senza discriminazione alcuna, hanno diritto: «Con la nuova legge si è fatto un passo avanti enorme. Pur tuttavia le coppie omosessuali non sono ancora considerate uguali, ancorché simili. Manca infatti ancora tutta la parte legata ai figli».
Il sacerdote don Matteo Pasinato, teologo morale di Vicenza come recitava la locandina, ha sottolineato la pluralità di opinioni del mondo cattolico, che sono da proteggere, ed ha sottolineato come il principio che «ogni amore viene da Dio» è il concetto teologico del mistero dell'amore. «C'è altro amore possibile?», si è chiesto, «È possibile pensare a nuove istituzioni in materia?». E ha dato una sua risposta affermando che «il matrimonio non è l'esclusivo rapporto dell'amore».
Ma, se il matrimonio oggi fa paura a molti e ciò lo rende fragile, in futuro, ha aggiunto il sacerdote, il rischio è che questa forma nuova di convivenza possa essere vista come una sorta di "rivincita" nei confronti del matrimonio stesso, così come inteso nel passato. Ma, se don Pasinato argomenta, comunque, che le unioni di fatto hanno una loro forza, che va riconosciuta nel rispetto di "tutte" le persone e dei loro diritti inalienabili, per ciò che riguarda i figli il teologo ha evidenziato che non esiste il "diritto al figlio" ma all'adozione del figlio sì. E questo diritto sfida la teologia. Nel pieno riconoscimento della "cultura plurale".
L'avvocato Gianni Cristofari, già primo Difensore civico di Vicenza e consigliere comunale, attuale vice presidente di Ipab Vicenza, ha ricordato come il 60% degli italiani si proclama d'accordo con la nuova legge e solo il 19% manifesterebbe la sua contrarietà . Ricordando che ben sette sono oggi nel nostro paese le possibili scelte dei riti di unione per due persone, «quello delle unioni civili è solo l'ultimo introdotto dalla legislazione vigente. A quale esigenza risponde? Risponde ad un indirizzo costituzionale? A queste domande è possibile rispondere citando gli art. 2 e 29 della nostra Carta Costituzionale che parla espressamente di "formazione sociale". E che la parola coniuge si "applica" anche a questa nuova forma di unione civile».
Per quanto riguarda l'adozione l'avvocato Cristofari richiama la mancata disposizione di "adozione ordinaria" ma il "sì a quella speciale": «eravamo il fanalino di coda in Europa e nel mondo, ora, con questa nuova norma di legge, non lo siamo più». Per ciò che riguarda l'adozione «c'è bisogno di una sedimentazione" rispetto a questa nuova situazione sociale e del diritto ».
Il dibattito, per questo aspetto, «è aperto e continuerà ed evolverà in senso positivo», ha concluso Cristofari sottolineando tra gli applausi che «la felicità non è espressamente citata nella Carta costituzionale italiana, come invece lo è in quella americana, ma l'art. 2 è norma che induce lo Stato a perseguirla nel concreto della vita sociale della comunità nazionale italiana».
Ed è con quello scroscio di applausi che è nata pubblicamente sotto i migliori auspici la nuova associazione dei Giuristi Democratici.
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