Vicenza, città patrimonio Unesco da 20 anni. Nonostante base Usa e Borgo Berga
Martedi 16 Dicembre 2014 alle 16:48 | 0 commenti
Il 15 dicembre 1994 la città di Vicenza è diventata patrimonio mondiale dell'umanità : «Una realizzazione artistica eccezionale per i numerosi contributi architettonici di Andrea Palladio, che integrati in un tessuto storico ne determinano il carattere d'™insieme e grazie alla sua tipica struttura architettonica la città ha esercitato una forte influenza nella storia dell'™architettura, dettando le regole dell'™urbanesimo nella maggior parte dei Paesi europei e del mondo intero».
Così la motivazione del prestigioso riconoscimento, attribuito anche grazie alle ventiquattro ville palladiane presenti nel territorio.
C’è chi, però, tra i vicentini e le associazioni vorrebbe fosse tolto quel riconoscimento, dopo la costruzione della seconda base militare statunitense e di altri complessi edilizi rilevanti, come quello sorto a Borgo Berga, che hanno modificato l’urbanistica nel cuore del capoluogo berico.
Tanto che alcuni mesi fa è stato presentato da un gruppo di cittadini fa un ricorso all’Unesco per valutare questa possibilità , altamente simbolica, anche se non è stata presa in considerazione dall'organizzazione internazionale.
Per la gioia del sindaco Achille Variati, con la fascia tricolore di primo cittadino anche vent’anni fa e che oggi si ritrova al comando anche della Provincia con relativo strapotere sulle aziende partecipate, e per quella anche anche del suo rampante braccio destro (in tutti i sensi...), il “trasformatore di monumenti cittadini in generatori di risorse†Jacopo Bulgarini d’Elci. (Di entrambi pubblichiamo sotto i commenti sul ventennale Unesco).
In mezzo tanti vicentini che oltre alla carta patinata della copertina, guardano anche la realtà concreta di tutti i giorni, fatta di costosi sistemi antialluvione da attivare proprio nell'area della nuova base e di imponenti costruzioni edilizie in città , come quel Borgo Berga che sull'argine del fiume e sui possibili rifiuti tossici della ex Cotorossi è stato costruito da Sviluppo Cotorossi della Maltauro, "sponsor" di diverse realtà politiche cittadine e implicata tramite il suo ex amministratore delegato nel marcio edilizio dell’Expo.
Guardare al passato è ormai inutile, pontificano in molti.
Bisogna puntare lo sguardo al futuro.
Ora, infatti, è tempo arrivano i mastodontici progetti per la Tav. Sopra la ex Cotorossi e sopra il fiume sepolto dal cemento a dar lustro e maggior valore ad uffici vuoti e ad appartamenti disabitati mentre in tanti sono senza casa e magari ospitati in costosi alberghi cittadini invece che presso le mai sistemate case comunali.
Come a Roma...
“Ero sindaco nel 1994 quando Vicenza entrò nella lista dei beni dell’Unesco ed è quindi per me una grande soddisfazione ricordare quell’evento – dichiara il sindaco Achille Variati - Da allora, grazie all'indispensabile supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona e alla positiva collaborazione con le Soprintendenze, sono stati spesi 50 milioni di euro per il restauro e la cura dei beni Unesco, di cui l'intervento più consistente ha riguardato la Basilica Palladiana, riportata all'antico splendore e trasformata in un contenitore culturale moderno, in grado di ospitare mostre ed eventi per tornare ad essere un luogo vivo nel cuore della città . Per noi gli investimenti nella valorizzazione dei monumenti Unesco della città rappresentano una priorità non solo per il loro valore culturale, artistico e storico, ma anche per le positive ricadute per il turismo e l’economia della città â€.
“La sfida che stiamo portando avanti è quella di trasformare alcuni monumenti cittadini da costi per le casse pubbliche a generatori di risorse da reinvestire – aggiunge il vicesindaco e assessore alla crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci - Quest’estate, con l’apertura della terrazza con un biglietto d’ingresso alla portata di tutti, abbiamo guadagnato oltre 100 mila euro, che ora andranno a finanziare investimenti in cultura. Un esperimento riuscito, all’interno del monumento simbolo della città che dalla riapertura nell’ottobre del 2012 è stato visitato da oltre 650.000 persone grazie alla scelta di ospitare grandi mostre, che dimostra che la crisi economica si può sconfiggere anche percorrendo strade nuove e fino a poco tempo fa quasi inesplorate, innescando cambiamenti che per il nostro territorio corrispondono ad investimenti nella cultura, nella creatività , nel turismo d'arteâ€.
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