Un governo allo sbando. E liti quotidiane
Venerdi 2 Luglio 2010 alle 23:38 | 0 commenti
di Giorgio Langella
Un governo allo sbando. Litigioso, incapace, incompetente. Alcune notizie sono emblematiche dello stato di confusione che vive quella "casta" che dice di governare il paese.
Ghedini offende il presidente della Repubblica per la critica al ddl sulle intercettazioni (e la libertà di stampa). L'avvocato di Berlusconi afferma che Napolitano "se vuole valutare, si faccia eleggere". E lo dice proprio lui, un nominato, "eletto" al Parlamento con una legge definita da Calderoli (quello che l'ha firmata) una "porcata".
Questa sera Berlusconi è apparso in apertura del TG1 (del fedele Minzolini), del TG5, del giornale radio Rai dichiarando che la situazione non è tranquilla ma di non preoccuparsi perché prenderà in mano lui la situazione ("ghe pensi mi" afferma).
Tremonti attacca le regioni del sud e dice "sono dei cialtroni". Cicchitto attacca i finiani.
Brancher, ministro di "non si sa ancora cosa" forse dà le dimissioni, forse no.
Il relatore della famigerata manovra del governo, tale Azzolini (PDL), presenta un emendamento per innalzare l'età pensionabile oltre i 40 anni di contributi. Sacconi (ministro) smentisce e dice che si sono sbagliati, che è un refuso, che modificheranno.
Intanto, sempre Azzolini, presenta un altro emendamento che prevede il taglio delle tredicesime per magistrati, poliziotti, ricercatori e professori.
Mentre impazza quella che sembra una lotta per bande Berlusconi dice che la crisi è dietro le spalle. Infatti un giovane su tre non trova lavoro, l'occupazione cala, la cassa integrazione e i licenziamenti aumentano, gli investimenti sono ai minimi storici.
Un "governo del fare" male e con grande confusione solo gli interessi del capo e dei suoi servitori.
E in un dibattito tra Fini e Bondi, quando il primo dice cose ovvie sul caso Brancher ("non voglio che ci sia il sospetto che qualcuno si faccia nominare ministro per non andare in tribunale") e sul sottosegretario Cosentino ("quale paese al mondo ha un sottosegretario del quale hanno chiesto l'arresto per gravi reati?"), il secondo (Bondi) sospira "mi scoraggio, così avremmo avuto i comunisti al governo".
I comunisti al governo ... impensabile per Bondi e "lorsignori" che l'Italia possa essere governata da persone oneste.
Giorgio Langella
N.d.r. Fermo restando il democratico diritto di cambiare idea, Sandro Bondi ha 'lanciato' la sua carriera politica nel Pci, per il quale è stato sindaco fino al 1992: Wikipedia
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