Sgomento: il processo "Marlane-Marzotto" è stato rinviato
Domenica 17 Aprile 2011 alle 15:27 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI, FdS - Apprendiamo con sgomento che la prima udienza del processo "Marlane-Marzotto", che doveva aver luogo martedì prossimo 19 aprile a Paola, è stata rinviata. Il rinvio è dovuto, sembra, alla trasmissione incompleta degli atti di convocazione. Un aspetto sostanzialmente burocratico.
Il rischio che il processo non possa essere portato a termine è aumentato, anche in relazione all'approvazione della legge sul "processo breve" e ai tempi di prescrizione "tagliati" per gli incensurati.
Al solito gli aspetti burocratici dilatano i tempi dei processi. Succede spesso quando gli imputati sono immensamente più ricchi e potenti delle parti lese. Questa è una cosa intollerabile per un paese che vuol essere civile.
Quella che ci arriva dalla Calabria è una cattiva notizia che, però, non fiaccherà la determinazione di chi ha lottato tanti anni perché il processo potesse aver luogo.
Dobbiamo agire ad ogni livello. Nelle istituzioni locali, nei luoghi di lavoro, nelle piazze. Dobbiamo informare la cittadinanza di cosa è successo e di cosa sta succedendo alla Marlane-Marzotto.
Noi, comunisti di Vicenza, chiediamo che le forze politiche e sociali vicentine, così assenti fino ad oggi su questa questione che ci coinvolge tutti, aprano finalmente gli occhi e pretendano che il processo abbia inizio. Non lasciateci soli in questa battaglia. E, soprattutto, non lasciate soli i lavoratori e le loro famiglie che stanno combattendo a Praia a Mare per la verità e la Giustizia.
Più di cento lavoratori morti e ammalati di tumore, un disastro ambientale devastante per il territorio, non sono dovuti al caso. Sono la causa di un modello di sviluppo che dà priorità al profitto e considera la sicurezza sul lavoro un costo da abbattere. Come il processo Thyssen-Krupp ha stabilito, le responsabilità personali e collettive esistono e possono essere accertate. Chi viene giudicato colpevole dei reati dei quali è imputato deve essere condannato senza attenuanti. Altrimenti sarà difficile considerarsi ancora cittadini di un paese civile. E colpevole di questa inciviltà sarà anche chi, oggi, ha abbassato la testa e chiuso gli occhi.
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza
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