Quei "ribelli" dei parlamentari vicentini. Tutti tranne Alessandra, la gilettina "pentita" del Pd
Martedi 17 Settembre 2013 alle 23:34 | 0 commenti
Siamo arrivati alla vigilia dell’evento che per settimane ha riempito le pagine di giornali e televisioni italiane. Il matrimonio di Belen? No, il voto della Giunta per le Elezioni con il quale si avvia il percorso verso la decadenza del senatore Silvio Berlusconi. Polemiche, ricatti, fiumi di parole; e da qualche giorno il centro della questione è diventato il voto segreto che caratterizzerà la votazione in ottobre nell’aula di palazzo Madama.
Tutto è iniziato con i 101 “franchi tiratori che hanno impallinato Prodi nell’elezione del Presidente della Repubblicaâ€, un mantra ripetuto costantemente dai vari esponenti del Partito Democratico, ancora alla ricerca dei “Giuda traditori†mai usciti allo scoperto a mesi di distanza da quella controversa votazione segreta, viatico alla rielezione storica di Giorgio Napolitano.
Secondo il regolamento di palazzo Madama, per ottenere la richiesta di voto segreto basta la richiesta di venti senatori, ma nel voto sulla persona, in questo caso Berlusconi, lo scrutinio è obbligatoriamente segreto.
Ancora una volta, perciò, potrebbe accadere che esponenti seduti nella stessa zona del Parlamento, votino diversamente dalle indicazioni del proprio gruppo parlamentare. Anche perché andando a controllare i cosiddetti “voti ribelli†palesi dei parlamentari che si sono smarcati dalle direttive del gruppo, se ne trovano decine e decine in tutti e due i rami del Parlamento. E anche i deputati e senatori vicentini, almeno una volta, hanno votato in modo diverso da quanto indicato. Tutti, tranne una. Vediamo nel dettaglio, secondo i dati riportati dall'associazione OpenPolis.
La più “indisciplinata†è la trissinese Erika Stefani della Lega Nord con 15 “voti ribelli†e può fregiarsi anche di essere la più presente in aula, tra la pattuglia di vicentini, insieme alla bassanese del Partito Democratico Rosanna Filippin (1 solo voto contrario per lei) con il 98% di presenze per entrambe.
A quota 6 “voti ribelli†compaiono tre onorevoli: Daniela Sbrollini e Giorgio Santini del Partito Democratico, rispettivamente con un 93 e un 94 % di presenze, appaiati dal senatore Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle che però è il parlamentare vicentino con la percentuale di presenze più bassa, a quota 69%.
Quattro voti “contro†hanno visto protagonista Filippo Crimì (91% presenze), il giovane deputato “renziano†dal quale forse in molti si aspettavano un maggior numero di scostamenti dalla linea del partito; stessa quota anche per Federico Ginato (97% di presenze), il più votato nelle “parlamentarie†del Partito Democratico di Vicenza e provincia.
A seguire compaiono i 3 voti di Pierantonio Zanettin (87% presenze) del Popolo delle Libertà e l’unico voto di Filippo Busin della Lega Nord che ha l’85 % di presenze.
Ci siamo dimenticati di qualcuno? Eh sì, manca colei che, dopo essere stata la portavoce "infedele" dell’ex segretario del PD Pierluigi Bersani, da mesi, oltre che sulle pagine di gossip con Massimo Giletti, imperversa nei talk show televisivi nazionali dove difende a spada tratta le ragioni del Partito Democratico. Alessandra Moretti, con il suo 73 % di presenze alla Camera, alla casella “voti ribelli†presenta ancora lo zero. Pentita per i tradimenti?
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