PdCI FdS ad Anpi,Cgil,Cisl,Idv,Pd,Prc,Psi,Sel, Uil,Usb,Vicenza Capoluogo,Vicenza Libera
Domenica 12 Giugno 2011 alle 10:35 | 0 commenti
Giorgio Langella, PdCI FdSÂ -Â Alle associazioni, movimenti, partiti e sindacati della provincia di Vicenza in elenco: ANPI, CGIL, CISL, IdV, PD, PRC, PSI, SeL, UIL, USB, Vicenza Capoluogo, Vicenza Libera
Per un nuovo progetto di sviluppo e un piano di lavoro, una proposta di analisi e lavoro unitario.La nostra Repubblica è fondata sul lavoro. Il lavoro oggi manca. Quando esiste è prevalentemente precario, intermittente, a chiamata. Il contratto nazionale viene reso inefficace, sostituito da contratti aziendali sempre più penalizzanti per i lavoratori.
Esistono decine di forme contrattuali diverse anche a livello individuale. Questo comporta una frammentazione dei diritti dei lavoratori che sono sempre più divisi e isolati. Le organizzazioni sindacali sono sempre più divise tra loro. L’attacco ai diritti dei lavoratori è all’ordine del giorno. Quanto conquistato dalle lotte dei lavoratori nei decenni scorsi, a partire dallo Statuto dei Lavoratori e dai principi costituzionali in tema di lavoro e impresa, viene messo in discussione. Non esiste, tra le forze politiche e sindacali, nessun progetto condiviso di difesa e sviluppo dei diritti dei lavoratori.
Dobbiamo reagire
A tutte le forze politiche e sociali democratiche, a chi ha a cuore il futuro della nostra nazione, a chi si richiama alla Costituzione e la vuole difendere, a chi crede che il lavoro sia un diritto inalienabile e che solo con il diritto al lavoro, al sapere, alla salute, all’uguaglianza una persona può essere libera chiediamo la collaborazione per costruire un nuovo progetto di sviluppo. Un “piano del lavoro†che individui cosa e dove agire dando priorità alle esigenze dei cittadini che lavorano.
Ognuno deve fare la sua parte, a partire dalla realtà del territorio
Della situazione del lavoro e dei lavoratori nella provincia di Vicenza si ha, spesso, una visione parziale e disaggregata. È necessario integrare e mettere in relazione tra loro le informazioni. Si devono individuare le aree di maggiore crisi e i settori di maggiore sofferenza. Ci si deve dotare di strumenti di analisi adeguati per conoscere e interpretare quello che è successo e quanto sta accadendo. Il primo obiettivo è quello di disegnare una mappa della situazione attuale al fine di elaborare un programma che permetta il “governo democratico del territorioâ€.
Tenendo conto che la presente proposta dovrà essere integrata ed elaborata in maniera (si spera) collettiva, elenchiamo alcuni temi che riteniamo fondamentali e le domande alle quali si dovrà dare una risposta.
Delocalizzazioni:
·        Quante sono, quali e dove?
·        Come sono state trasformate le aree dove sorgevano siti produttivi?
·        Nelle aree dismesse cosa c’è oggi (o cosa ci sarà in prospettiva)?
·        Quanti e quali siti produttivi sono stati sostituiti da speculazioni edilizie?
·        Quanti lavoratori hanno perso il lavoro a causa delle delocalizzazioni?
·        Quanti finanziamenti pubblici sono stati erogati alle imprese che hanno delocalizzato?
·        Qual è e quale dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni?
Lavoro:
·        Quanti sono i lavoratori atipici?
·        Qual è l’incidenza del precariato nel mercato del lavoro (pubblico e privato)?
·        Come può essere contrastata la precarietà ?
·        Come sono distribuite nel territorio mobilità e cassa integrazione?
·        Quali sono i settori più colpiti?
·        Quanto è il lavoro nero?
·        Qual è la situazione dell’occupazione giovanile?
·        Quanto costa alla società questa situazione?
·        Quanta e quale formazione viene erogata?
·        Qual è e quale dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni?
Sicurezza:
·        Qual è la situazione della sicurezza nei posti di lavoro?
·        Qual è e quale dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni?
Ricerca e innovazione:
·        Qual è la situazione attuale?
·        Quanti investimenti vengono fatti (pubblico e privato) e per cosa?
·        Quali sono le prospettive?
·        Qual è e quale dovrebbe essere il ruolo dell’università e della scuola pubblica? Qual è e quale dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni?
Ambiente e territorio:
·        Cosa si prevede per la messa in sicurezza del territorio e per il recupero ambientale?
·        Qual è e quale dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni?
Trasporti:
·        Qual è la situazione del trasporto pubblico?
·        Come può diventare realmente un servizio efficace ed efficiente?
·        Qual è e quale dovrebbe essere il ruolo delle istituzioni?
Obiettivi della presente proposta
La Repubblica (intesa come l’insieme di comuni, province, regioni, stato) deve assumere il ruolo costituzionale di garante e produttore di lavoro e di ricchezza per tutti i cittadini. è necessario definire un piano di rilancio economico e produttivo del territorio che preveda l’intervento pubblico, l’individuazione delle prospettive strategiche, la regolamentazione del mercato finanziario, l’individuazione dei meccanismi necessari per la difesa e lo sviluppo delle attività produttive.
Il progetto, inoltre, dovrà indicare dove si potranno reperire i fondi necessari alla sua realizzazione. Partendo dal concetto che i soldi vanno trovati dove sono e non dove è più facile prenderli proponiamo alcune azioni che riteniamo efficaci:
·        Lotta all’evasione fiscale e alla corruzione
·        Diminuzione delle tasse sul lavoro produttivo (principalmente quelle a carico dei lavoratori) e aumento delle imposte sul capitale, sulle speculazioni e sulle transazioni finanziarie
·        Introduzione della patrimoniale sulle grandi ricchezze
·        Lotta agli sprechi amministrativi e no prevedendo consistenti risparmi con la razionalizzazione delle Istituzioni (es. abolizione delle Province e accorpamento dei piccoli comuni, controllo e limitazione delle consulenze date a soggetti privati), degli Enti, dei Consorzi, della società a partecipazione pubblica
·        Recupero dei finanziamenti elargiti alle imprese che delocalizzano o speculano
·        Utilizzo sociale dei Fondi pensione che devono essere investiti nello sviluppo del lavoro. Si parte dal principio che i soldi dei lavoratori non devono essere impiegati nelle speculazioni di qualsiasi genere ma possono essere utilizzati per finanziare lo sviluppo del lavoro (sicuro, a tempo indeterminato e giustamente retribuito) e devono servire a contrastare qualsiasi forma di precarietÃ
·        Taglio delle spese militari e dei finanziamenti alla scuola privata e alla sanità privata
Partito dei Comunisti Italiani – Federazione della sinistra di Vicenza
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