Pomigliano e dintorni, 10 domande agli imprenditori
Domenica 27 Giugno 2010 alle 13:16 | non commentabile
Giorgio Langella, Federazione della sinistra, PdCI, Prc - Il presidente di Unindustria Treviso, Alessandro Vardanega, lancia un appello dall'assemblea confindustriale trevigiana. Dice, applauditissimo, che "non possiamo più pagare il conto di un Mezzogiorno nel quale l'evasione fiscale supera stabilmente il 50%". Vardanega, poi, evoca una specie di "modello Pomigliano" anche per il Veneto. Infatti afferma che "Treviso deve fare propria la sfida per quella stessa produttività che ha diviso i sindacati di Pomigliano d'Arco in queste settimane".
In pratica nel nome della ormai mitica "produttività " si diminuiscano pure i diritti costituzionali e si lavori senza pause (e senza potersi ammalare). Ritengo che agli imprenditori si dovrebbe sempre domandare dove vivono adesso, dove erano quando è cominciata la crisi e chi l'ha prodotta.
Vorrei porre le ormai "classiche" dieci domande:
1. Per quanto riguarda l'evasione fiscale, i "nostri imprenditori" non si sono mai accorti fino ad oggi di quello che succedeva?
2. Secondo loro, chi sono gli evasori?
3. Chi sono quelli che portano denari all'estero nascondendoli nei paradisi fiscali?
4. Sono forse i pensionati, i lavoratori dipendenti, quelli costretti alla precarietà , quelli che sono stati licenziati, messi in mobilità e in cassa integrazione?
5. Non si potrebbe realisticamente pensare che qualche "furbetto", qualche evasore si nasconda anche tra le fila degli imprenditori (anche veneti)?
6. Cosa dicono i "nostri imprenditori" del dato della Finanza che ci informa che in Veneto, solo nei primi 5 mesi di quest'anno, sono stati sottratti al fisco ben 1.300.000.000 euro (un miliardo e trecento milioni)?
7. Secondo "lorsignori" l'illegalità in Veneto è qualcosa di "fisiologico", di normale e, come dice il novello "governatore" veneto Zaia, soltanto "una piccola realtà "?
8. La corruzione che vediamo anche qui a Vicenza, (vedasi l'esempio del sistema "concia" di Arzignano) è anch'essa una "piccola realtà ", poca cosa rispetto a quella nazionale?
9. È giusto che Marchionne (è solo un esempio, visto che si parla tanto di FIAT e Pomigliano) prenda 4.782.000 euro, pari a quello che percepiscono centinaia di operai?
10. Non c'è, nel sistema capitalistico italiano, qualcosa (o tanto) che non va?
Siate seri, cari imprenditori, non date sempre le colpe agli altri. Assumetevi le vostre responsabilità . Cercate di essere più "giusti". I lavoratori e i pensionati le tasse le pagano con grandi sacrifici e non possono continuare a pagare gli sprechi dei governi a voi servili. Non possono continuare a pagare la vostra delocalizzazione, l'evasione fiscale, la vostra sete di profitto, la vostra voglia di togliere loro quei diritti che hanno conquistato con decenni di lotte. Rendetevene conto: la crisi la dovete pagare anche voi. È una questione di giustizia.
(nella foto manifestazione Cgil a Vicenza del 25 giugno contro la Manovra)