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Il Presidente Mattarella a Vicenza: applausi e... bandiere, in ritardo

Di Edoardo Andrein Martedi 16 Giugno 2015 alle 13:20 | 0 commenti

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Per la prima visita in Veneto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto Vicenza (fotogallery), con l'occasione della commemorazione per i cento anni dalla nascita dell'ex presidente del Consiglio democristiano Mariano Rumor. Al suo arrivo in piazza Matteotti, avvenuto verso le ore 11, si sono assiepate circa trecento persone che l'hanno applaudito una volta sceso dall'auto presidenziale. 

Ad attenderlo le autorità locali tra cui il neo rieletto presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco-presidente della Provincia Achille Variati. 
Un centro storico di Vicenza blindato per tutta la mattina del 16 giugno, tra turisti e studenti in vacanza che passeggiavano, con le vie del percorso preparato per la visita di Mattarella (qui programma completo) sorvegliate ad ogni angolo da Forze dell'Ordine e guardie del corpo. 
Quello che salta all'occhio sono i pochi tricolori appesi fuori dalle case e lungo i portici di corso Palladio o piazza dei Signori. 
E anche in piazza Matteotti, tanto che dopo l'arrivo del presidente un signore attempato ci borbotta: 
"Gnanca 'na bandiera italiana, i gavea paura de sconderlo...".
Bandiere in piazza Matteotti comparse mezz'oretta dopo, in formato mignon e in mano ai bambini di una scolaresca che attendeva sotto il sole l'uscita dal teatro Olimpico di Mattarella.
Il signore deluso, però, non si è più visto.
 
Di seguito il racconto della giornata del Comune di Vicenza con le impressioni di Variati

“È stata una giornata bella ed emozionante perché il presidente Mattarella ha scelto Vicenza per la sua prima visita in Veneto, rendendo quindi omaggio non solo alla figura di Mariano Rumor nel centenario della nascita, ma anche alla città”. Ha commentato con queste parole il sindaco Achille Variati la visita del presidente della Repubblica alla città del Palladio. “Mattarella – ha proseguito Variati - conosceva già Vicenza, dove era venuto in passato, e le sue bellezze architettoniche e mi ha riferito di aver avuto un’impressione molto positiva nel ritornarci. Mi ha fatto particolarmente piacere il calore dei cittadini che hanno a lungo applaudito il presidente in piazza Matteotti, corso Palladio e piazza dei Signori, e voglio rivolgere un particolare ringraziamento al presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, e ai tanti sindaci che con la loro presenza hanno rappresentato l’importanza dei Comuni che sono l’istituzione più vicina ai cittadini e la base della democrazia nel nostro Paese. Con il presidente ho parlato a lungo non solo delle bellezze architettoniche di Vicenza, facendogli presente i tanti investimenti in cultura e turismo realizzati negli ultimi anni per promuovere Vicenza come città d’arte, ma anche delle infrastrutture necessarie per la città e il territorio provinciale e regionale, per cui c’è bisogno della determinazione del Governo per procedere senza rallentamenti, e soprattutto dell’argomento che in questo momento è più pressante: l’immigrazione. Ho ripetuto al presidente quanto sto dicendo da tempo: l’attuale sistema di accoglienza dello Stato non funziona, perché "scarica" il problema sui sindaci e rischia di trasformare un popolo di disperati che arrivano nel nostro Paese in un popolo di clandestini, e su questo il presidente ha dimostrato grande sensibilità”.

La giornata del presidente della Repubblica a Vicenza è cominciata alle 10.45 al teatro Olimpico, dove Mattarella si è recato per assistere alla commemorazione dell’onorevole Rumor. Davanti al teatro, in piazza Matteotti, lo ha atteso una folla di cittadini che lo ha salutato al suo arrivo con un lungo e scrosciante applauso.

Accompagnato dalla figlia Laura, Mattarella è stato accolto all’ingresso del teatro dal sindaco Achille Variati, dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e dal prefetto Eugenio Soldà. Prima di accedere in un teatro gremito di autorità, sindaci della provincia di Vicenza, assessori comunali, consiglieri comunali e provinciali, familiari di Rumor, rappresentanti delle categorie economiche, esponenti del mondo della cultura, del volontariato e dello sport, Il presidente si è intrattenuto brevemente all'Odeo con la sorella di Mariano Rumor, Beppina, e con i relatori della commemorazione.

In teatro, dopo aver dato al presidente il benvenuto a nome dell'intera città, il sindaco Variati ha ricordato la figura di Mariano Rumor, dipingendolo come un “uomo della nostra terra, statista in anni difficili della nostra storia repubblicana”, “non un santo e nemmeno un eroe, ma un uomo intelligente, di cultura, innamorato delle istituzioni, un cattolico”. “Ho avuto il privilegio di conoscerlo – ha detto Variati – e frequentarlo e, grazie al suo esempio, ho compreso l'importanza e la bellezza di dedicare le proprie competenze e le proprie energie alla comunità in cui viviamo”. E, ancora, “Il suo stile di vita ben rappresentava ciò che dovrebbe essere la politica: al servizio dei cittadini, fonte non di arricchimento personale, ma di fatica, e a volte anche di dolore”.

In conclusione , rivolgendosi al presidente, il sindaco ha sottolineato: “ La Sua presenza tra noi, oggi, Signor Presidente onora la memoria di Mariano Rumor, e onora questa terra vicentina ricca di laboriosità e dedizione. Non è una terra, questa veneta, come qualcuno ci dipinge, di arricchiti ed egoisti; è terra di lavoro, di fatica, di onore, di generosità, di solidarietà, ove piacciono più i fatti concreti che le promesse, ove la diversità è intesa come valore, purché si rispettino le regole, ove le difficoltà diventano una scommessa da vincere. Grazie, Signor Presidente, per essere venuto tra noi oggi. Le siamo grati e ne siamo orgogliosi, e sono certo che le è grato anche Mariano Rumor”.

Dopo Variati, hanno preso la parola sul palco il presidente dell’Accademia Olimpica, Marino Breganze, il presidente della Fondazione Mariano Rumor, Lorenzo Pellizzari, e lo storico Francesco Malgeri.

Terminata la cerimonia, verso le 12, il presidente Mattarella è di nuovo uscito in piazza Matteotti dove alla folla dei cittadini si sono nel frattempo aggiunti, per salutarlo, i bambini delle scuole dell’infanzia comunali intitolate a Rumor e Fogazzaro.

Percorrendo a piedi corso Palladio, il presidente ha quindi raggiunto la chiesa di Santa Corona, accompagnato da sindaco, presidente della Regione e prefetto. Nel tempio gotico il presidente è stato accolto dal vescovo mons. Beniamino Pizziol che lo ha accompagnato, in particolare, ad ammirare la pala del Battesimo di Cristo, capolavoro di Giovanni Bellini, e in un momento di raccoglimento davanti alla Sacra Spina di Cristo. Erano presenti il rettore della chiesa mons. Ezio Busato e il direttore del museo diocesano mons. Francesco Gasparini, che ha illustrato al presidente i capolavori del tempio. Un saluto al presidente Mattarella è stato portato anche dal presidente della Fondazione Cariverona Paolo Biasi e dal presidente della Banca Popolare di Vicenza e della Fondazione Roi Gianni Zonin, che hanno finanziato il restauro del monumento.

La mattinata vicentina del presidente della Repubblica è proseguita con una breve visita al Palladio Museum, dove è stato accolto dal presidente del CISA Lino Dainese, dal direttore Guido Beltramini e dal presidente del comitato scientifico Howard Burns.

Dirigendosi quindi verso piazza dei Signori da contra' del Monte, appreso dal sindaco che la Loggia del Capitaniato ospita in questi giorni la teca con i resti dell'auto della scorta che precedeva a Capaci il giudice Falcone, il presidente ha voluto compiere un gesto fuori programma, sostando brevemente davanti a quelle lamiere, simbolo della lotta alla mafia e del risveglio delle coscienze.

Il presidente della Repubblica è quindi salito a visitare le logge e la terrazza superiore della Basilica Palladiana, dove è stato salutato dal presidente della camera di commercio Paolo Mariani e dalla giunta camerale, in rappresentanza delle categorie economiche e industriali del territorio. Dalla terrazza ha ammirato lo splendido panorama sulla città del Palladio e si è affacciato per rispondere al caloroso saluto dei numerosi cittadini che nel frattempo si sono radunati in piazza dei Signori.

A ricordo dei monumenti di Vicenza città patrimonio dell'Unesco, il sindaco Variati ha donato al presidente una copia della “Guida di Vicenza”, un piccolo ma prezioso volume pubblicato nel 1956 dagli storici dell'arte Franco Barbieri, Renato Cevese e Licisco Magagnato.

Prima di lasciare Vicenza, il presidente ha quindi visitato in forma privata la storica Libreria Galla 1880, accolto dal presidente dell'Associazione Librai Italiani, Alberto Galla.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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