Langella: Marchionne o lavoratori coraggiosi?
Giovedi 26 Agosto 2010 alle 23:19 | 0 commenti
Giorgio Langella, Federazione della sinistra, PdCI, Prc - In questi giorni il ministro Gelmini ha dato piena "solidarietà " a Marchionne dicendo che la palese illegalità della FIAT a Melfi (dove viene impedito di lavorare a tre operai reintegrati dal giudice del lavoro) è una scelta coraggiosa.
Capezzone, portavoce del PdL, ha affermato che Marchionne è un innovatore coraggioso e che deve essere sostenuto. Confindustria chiama e il governo pronto accorre.
Ma quale coraggio ha Marchionne dall'alto del suo potere e della sua retribuzione milionaria? Quali sono le scelte coraggiose? Licenziare senza giusta causa tre operai, magari perché sono sindacalisti? Dare loro la colpa della crisi?
Questo non è coraggio, è solo grande ipocrisia.
Coraggiosi sono i lavoratori che vengono licenziati, quelli che prendono salari insufficienti, quelli che rischiano la vita ogni giorno sui posti di lavoro. Perché la sicurezza nel lavoro, per il governo, non è più un diritto ma un costo.
Ieri il ministro Tremonti ha fatto dichiarazioni di enorme gravità . Dichiarazioni che dovrebbero imbarazzare e vergognare chi le fa. Ha detto che la legge 626 (quella sulla sicurezza nei posti di lavoro) è "un lusso che non possiamo permetterci". A sera, poi, arrivava una miserabile precisazione secondo la quale il Tremonti si riferiva alla giurisdizione europea ... una precisazione che non smentiva nulla. Nel suo delirio il ministro ha anche affermato che "i troppi diritti in fabbrica mandano via le imprese".
Ora è chiaro. La politica del governo è questa: si devono cancellare i diritti e si deve diminuire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Evidentemente per Tremonti la sicurezza dei lavoratori conta molto poco, è un diritto che deve essere cancellato. Per i vassalli dei padroni, quali sono i componenti del governo,è più importante il profitto della vita.
Tremonti deve sapere che da inizio anno in Italia ci sono stati, sul lavoro, 684 morti, 17.117 invalidi, 684.688 infortuni. Una vera e propria strage.
Ma a Tremonti non interessa perché la sicurezza costa, "non ce la possiamo permettere".
Per noi comunisti anche salvare una sola vita non ha prezzo, non è un lusso. Per questo si devono esigere regole più severe e una legge che imponga alle imprese di garantire la sicurezza nelle fabbriche, nei cantieri, in ogni posto di lavoro.
E, invece, dobbiamo subire ministri come Tremonti. Questa è una vergogna che non dovremmo tollerare.
Giorgio Langella
segr. prov. Partito dei Comunisti Italiani - Federazione
della sinistra di Vicenza
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