La presunta “gara degli aghi”, a difesa del primario Vincenzo Riboni arriva l'amico Gian Antonio Stella. Su CorSera attacca Nursind, che replica: “toccato il fondo”. E dg Ulss 6 Pavesi su Rai 3 boccia l'ex candidato sindaco
Lunedi 26 Settembre 2016 alle 18:59 | 15 commenti
Tutto era nato a fine aprile 2016 da una denuncia sul quotidiano locale di Franco Pepe, l'ex (?) collaboratore in "area sanità " della Regione Veneto sempre a caccia di scoop dall'ospedale di Vicenza: una presunta gara a chi era capace di infilare l'ago (meglio parlare, comunque, di cannule) più grosso ai pazienti che, per come era stata raccontata, aveva generato un fragoroso clamore finendo anche su tutti i quotidiani nazionali. In seguito allo scagionamento di fatto del personale medico e sanitario con sanzioni solo sull'uso improprio del telefono in orario di servizio e alla successiva sospensione del Direttore di Accettazione e Pronto Soccorso Vincenzo Riboni per “dichiarazioni non veritiere†sono arrivati i discussi e discutibili interventi di esponenti "amici" di Riboni del Partito Democratico, come il sindaco Achille Variati e la deputata Daniela Sbrollini in difesa dell'ex candidato sindaco di Vicenza per il centrosinistra, che hanno iniziato a trasformare il tutto in una poco edificante contesa politica.
E in questi giorni, a distanza dai fatti, quelli documentati, su cui ci basiamo, e non quelli da sotto-gossip, su cui non ci pronunciamo, è arrivato a dare man forte alla “truppa†a difesa di Riboni un amico di vecchia data di Riboni, il giornalista vicentino Gian Antonio Stella, il quale in prima pagina sul Corriere della Sera ha scritto un pezzo che sin dall'incipit rende l'idea del parziale (mancato?) equilibrio. “Affidereste – scrive Stella - la vostra vita a un medico vicentino che da decenni si dedica come volontario all’Africa o a un sindacato di infermieri buontemponi che si sfidano in una chat su chi infila gli aghi e le cannule più grossi nelle vene dei ricoverati?â€.
Un attacco al sindacato Nursind, che si è adoperato negli ultimi mesi per fare chiarezza sulla vicenda e che risponde per bocca del suo segretario nazionale, il vicentino Andrea Bottega: “è sceso in campo il compagno di liceo, hanno toccato il fondo. Quando si denigra l'avversario è perché non ci sono argomenti. La realtà è che Riboni non vuole mollare la sediaâ€.
Il giorno dopo l'articolo di Stella sul Corriere è andato in onda anche un servizio sul Tg3 Veneto intitolato “Riboni da accusatore ad accusato†(guarda qui) a firma di Davide Calimani che ha però, a differenza dell'articolo di Stella, ha riportato anche le ben diverse parole del dg dell'Ulss 6 Giovanni Pavesi, raccolte in un'intervista: “La sospensione (di Riboni, ndr) è arrivata perché dalle indagini, segnalate anche alla Procura, non è emerso che quanto accaduto al Pronto Soccorso fosse avvenuto veramenteâ€.
Posizione ribadita in una precisa nota dell'Ulss 6 spedita oggi stesso a tutte le redazioni, dato che la notizia dell' “accusatore accusato†dopo l'articolo di Stella è finita ancora una volta su tutti i quotidiani.
“L'Azienda ha aperto un procedimento nei confronti del dott. Vincenzo Riboni senza alcun intento di tipo punitivo, ma come atto dovuto in seguito ad una denuncia ricevuta. Ne è seguita un'indagine interna durante la quale è stato appurato che effettivamente il dott. Vicenzo Riboni ha prodotto delle dichiarazioni non veritiere nell'ambito di un procedimento interno ufficiale, comportamento scorretto e lesivo che è stato sanzionato secondo il codice disciplinare aziendale. Per quanto riguarda invece l'esito del procedimento aperto nei confronti dei medici e infermieri coinvolti, l'Azienda sottolinea che tutta la vicenda è stata gestita con grande attenzione e trasparenza, con un'indagine interna durata alcune settimane durante la quale sono stati incrociati date e orari di ogni messaggio con le cartelle cliniche dei pazienti, senza individuare alcun riscontro circa l'adozione di procedure mediche inappropriate, ma solo un utilizzo inappropriato del cellulare durante l'orario di servizio, motivo per il quale le 8 figure coinvolte (su uno staff di oltre 70 operatori sanitari) sono state sanzionate secondo quanto previsto dal regolamento interno e nei limiti delle normative di legge. L'Azienda ricorda inoltre che sulla vicenda anche il servizio ispettivo regionale ha già svolto un'approfondita verificaâ€.
Una vicenda mediatica sempre più paradossale finita anche in Consiglio regionale con un'interrogazione della consigliera del Movimento 5 Stelle Patrizia Bartelle in Grillo che, allineandosi ai dem, spiega in una nota: “La storia arriva dal Pronto soccorso del "San Bortolo" di Vicenza come riferisce la stampa locale: il dottor Vincenzo Maria Riboni, anni di esperienza ed un curriculum specchiato alle spalle, viene casualmente a conoscenza dell'esistenza di un gruppo su whatsapp, "Gli amici di Maria" - con evidente riferimento al suo secondo nome - in cui alcuni operatori della struttura forniscono precisi aggiornamenti sulla cosiddetta "gara degli aghi". Il resto è storia: Riboni avverte la direzione sanitaria che però, incredibilmente, punisce proprio Riboni, "invitato", dopo dieci giorni di sospensione a fruire delle ferie arretrate "in modo da raggiungere i requisiti pensionistici richiesti". "Al di là del fatto che la misura comminata è seconda per gravità solo al licenziamento - tuona la Bartelle - se quanto riportato dai giornali corrispondesse effettivamente alla verità sarebbe la dimostrazione di come il sistema disciplinare nella sanità non sia meritocratico oltre ad esporre la stessa Regione a pesanti ripercussioni legali, in quanto in caso di mancato oltre che immediato reintegro il dottor Riboni potrebbe comprensibilmente adire le vie legali per tutelare i propri diritti tra tutti quello d'immagine. Chiediamo alla giunta - conclude la consigliera - di verificare quanto prima i fatti prendendo urgenti ed adeguati provvedimenti al fine di sanare una situazione grottesca oltre che una profonda ingiustizia".
L'autore dell'articolo ha cercato di essere obiettivo, come invece non pare sia stato in prima pagina sul CorSera, non un giornale di provincia, Stella, che ci sembra di notare abbia un grande feeling con il dr. Riboni.
EA
Qui non é in discussione né il volontariato di Riboni o la sua preparazione tecnica
Ha preso una sanzione disciplinare perché ha accusato, scrivendo il falso, i alcuni suoi collaboratori.
Per fortuna che nella famosa riunione qualcuno stava registrando altrimenti non avrebbero potuto difendersi da le ( false) accuse
Secondo lei é un comportamento che non andava sanzionato
O parla per fedeltà di partito/azienda?
La vicenda della "gara degli aghi" e' una storia assurda perche' messa in piedi da un accoppiata di delazioni false e di pessimo giornalismo.
Ma non ho ancora letto una sua valutazione sul comportamento di Riboni, censurato pubblicamente dal suo DG
Infine sui commenti su whatsapp: cerchiamo di non essere ipocriti perché credo che se il contenuto dei nostri telefoni venisse pubblicato nessuno sarebbe immune da censure
Infine coincidenza vuole che Variati, Sbrollini e Riboni siano tutti del PD.
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