La democrazia di lorsignori: a Bologna Fiom ha 60% dei voti ma è fuori da Magneti Marelli
Venerdi 13 Gennaio 2012 alle 21:37 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario PdCI FdS - Oggi è successo un fatto che dovrebbe farci capire come "lorsignori" intendono i rapporti di lavoro. Alla Magneti Marelli di Bologna la FIOM non può più esercitare il proprio ruolo dentro la fabbrica. E' bene sapere che alla Magneti Marelli, gruppo Fiat, la FIOM, alle ultime elezioni per il rinnovo degli organismi sindacali, aveva ottenuto il 60% dei consensi. E' il sindacato di maggioranza ma non può essere presente in fabbrica. Una maniera veramente bizzarra di intendere la democrazia.
La FIOM è stata espulsa perché non ha firmato l'accordo voluto e imposto dal padrone (la Fiat). Una regola voluta fortemente da Marchionne e sottoscritta da CISL, UIL e UGL sempre pronti a chinare il capo e firmare tutto. Adesso chi non è d'accordo con questa maniera di trattare sindacati e lavoratori, chi mantiene la schiena diritta, deve restare fuori dalla fabbrica. Dentro possono operare solo i vari "signorsì" che accettano ogni cosa voglia il padrone. Un esempio di come "lorsignori" intendono la democrazia. Per loro i diritti costituzionali e la libertà di organizzazione sindacale sono ostacoli. Sono freni per i loro guadagni e la loro arroganza. Non si può dissentire né protestare. Se lo si fa, se si esercita quello che è un semplice diritto costituzionale, si viene cacciati.
Così, di fatto, la costituzione e le leggi dello stato vengono tenute fuori dai cancelli delle fabbriche. Dentro esistono regole diverse. Il lavoratore quando inizia il proprio turno non è più un cittadino, si trasforma in un'appendice della macchina. In qualcosa (si badi bene "qualcosa" e non "qualcuno") che non può neppure decidere da chi farsi rappresentare o come organizzarsi per far valere i propri diritti.
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