Incontro con esperti Unesco vietato alla stampa. Associazioni e comitati esprimono il loro disappunto
Giovedi 30 Marzo 2017 alle 16:51 | 1 commenti
Ieri a Palazzo Trissino c'è stato un incontro (blindato) con gli esperti Unesco per decidere se Vicenza può mantenerne il marchio. La stampa, su ordine dell'Amministrazione comunale, non ha potuto partecipare alla discussione e i vari comitati presenti hanno mostrato il loro disappunto su questo. Una ingiustizia ribadiscono. Ingiusto anche il fatto che si sia scelta una sala piccola per l'incontro, mossa premeditata per non fare entrare nessuno a parte gli accreditati che sono stati sottoposti ad un controllo prima di entrare. E mentre fuori c'era la protesta, per sapere cosa è stato detto nelle stanze segrete di Palazzo Trissino abbiamo sentito alcuni rappresentati dei comitati presenti. Enrico Marchesini, presidio No Dal Molin, dice: "Ieri erano presenti una decina di comitati per dire cosa è in contrasto con quello che nel 1994 l'Unesco ha chiesto a Vicenza.
Per quanto ci riguarda la base americana è stata la prima opera minacciosa sia per la pace sia per l'ambiente in quanto dicono che è stata fatta per la difesa nazionale, invece è di proprietà americana. Poi c'è il Parco della pace non regolare. Alla discussione - prosegue Marchesini - erano presenti due commissari Unesco, una graca e uno svizzero e un rappresentante del Ministero della cultura italiana. Questi hanno spiagato quello che fanno, cioè visitano i siti della città . In questi giorni hanno visto alcune ville che presentano problemi di manutenzione". La decisione non è ancora stata presa perché gli esperti devono soltanto scrivere una relazione da presentare poi all'Unesco che deciderà se Vicenza avrà ancora il patrocinio.
Quattro giorni di visite, tra ville, Borgo Berga, basi americane, Tav e tangenziali. Walter Fabris del Comitato Pomari esordisce dicendo che è un'ingiustizia non aver fatto entrare la stampa e poi afferma: "La cosa che ci ha impressionato di più è che gli esperti Unesco hanno riconosciuto la competenza delle associazioni e dei comitati. Noi abbiamo esposto le nostre preoccupazioni e loro ci hanno detto che non possono dare soluzioni urbanistiche ma possono soltanto dare una valutazione su quello che vedono. I comitati hanno fatto il massimo per spiegare com'è la situazione della città e hanno illustrato tutti i problemi".
Paolo Crestanello del Comitato contro gli abusi edilizi afferma: "Innanzitutto ci siamo tutti lamentati del divieto imposto alla stampa di partecipare. Noi cerchiamo di tutelare una cosa che non è solo dei vicentini, ma di tutto il mondo. Il futuro si legge dal passato e le responsabilità cadono sulle varie amministrazione comunali che in questi anni hanno devastato il territorio". L'Amministrazione comunale ha quindi scelto di non rendere partecipi i giornalisti al dibattito. Quale sarà stato il motivo di tale scelta? La paura di domande scomode?
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