Il GdV rimane solo tra i media e "riabilita" Riboni più del tribunale per la gara degli aghi che... non c'è stata. Il rammarico della Ulss
Sabato 31 Dicembre 2016 alle 11:47 | 7 commenti
Pubblicato il 30 dicembre alle 18.48, aggiornato il 31 dicembre alle 11.47
Il Giornale di Vicenza più che il Tribunale del lavoro di Vicenza, lo stesso che, applicando le leggi giuslavoristiche e non quelle penali o "puramente" civilistiche, ha dato ragione al direttore generale della Banca Popolare di Vicenza, Samuele Sorato, sulla correttezza della sua liquidazione da 4,5 milioni di euro, "riabilita" Vincenzo Riboni, primario del Pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza, che aveva espresso considerazioni e valutazioni pesantissime sul personale medico e infermieristico coinvolto, secondo Riboni, nella famosa gara degli aghi che, tra l'altro, lo stesso tribunale ufficializza come mai avvenuta. Scrive infatti il GdV, sotto il titolo in prima, "La rivincita del primario", che «Il tribunale del lavoro riabilita Vincenzo Riboni, primario del Pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza: mesi fa, dopo la presunta gara degli aghi via chat tra il personale del reparto, Riboni era stato sospeso dalla direzione dell'Ulss 6. Il giudice del lavoro dice che la sanzione disciplinare è illegittima, per altro è già stata scontata ed è cessato l'oggetto del contendere. Il medico non andava sospeso per le dichiarazioni rilasciate sulla vicenda, ha subito un danno d'immagine e il contenuto dei messaggini viene definito "agghiacciante"».
L'intero articolo, perchè ognuno si faccia le sue convinzioni, lo pubblichiamo in fondo a seguire ma è chiara la "discrepanza" tra i contenuti sostanzialemnte corretti ed equilibrati del pezzo del collega e la tesi, sostenuta nei titoli e nei sommari, quelli più letti, totalmente assolutoria di un Riboni che ha fatto dichiarazioni su un fatto non avvenuto, e perciò di fatto viene ritenuto non responsabile*...
Prima di fare altre considerazioni, quelle pervenute in una nota ufficiale della Ulss 6 ora divenuta Ulss 8, pubblichiamo il titolo ben più articolato e per noi convincente de Il Gazzettino.it ("Gara degli aghi, l'ex primario si licenzia. Infermieri: «Solo menzogne». Per il giudice «fraintese senza colpa») mentre vi proponiamo la sua "lettura" della sentenza cliccando qui per il testo completo a firma del collega Roberto Cervellin. E oggi, 31dicembre, a conferma che non siamo noi i "maliziosi", anche Il Corriere del Veneto a firma Andrea Alba titola "Riboni-Usl, respinto il ricorso del dottore. Il giudice del lavoro di Vicenza però parla di «fraintendimento inconsapevole»" e apre in prima così "Un fraintendimento inconsapevole, di fronte a battute sui pazienti dal contenuto «agghiacciante». Il giudice del lavoro Paolo Talamo scrive così nella sentenza sul caso della «gara degli aghi» all'ospedale San Bortolo: un procedimento iniziato su istanza del primario Vincenzo Riboni contro la sospensione di dieci giorni decisa dall'Usl 6. Ma il ricorso è stato respinto in quanto la sanzione è già stata comminata. E l'Usl afferma: «Si ribadisce che la gara non c'è stata»".Testo e sostanza simili, quindi, nei tre articoli, titoli conseguenti su Il Gazzettino e il CorVeneto, grande assoluzione in prima pagina nel titolone del giornale confindustriale, quello che per anni non si accorse di quanto avveniva alla corte di Palazzo Zonin Longare...(per chi no lo sapesse a Palazzo Bonin Longare c'è Confindustria e da tempo ci consentiamo la licenza poco poetica di chiamarlo col suo vero nome "Zonin Longare").
La nota della Ulss, di fatto, riprende le tre ricostruzioni similari di quanto realmente deciso dal tribunale, che non... condanna Riboni ma ne evidenzia i... fraintendimentti, e sottolinea la correttezza dell'operato del personale medico e paramedico della struttura, questa sì danneggiata nella sua immagine (e nella fiducia dei cittadini) da una ricostruzione artefatta di quanto (non) avvenuto, ribadsice la Ulss.
Noi saremmo propensi, non avendo assistito alle fasi "procesuali" ma in base a quanto riportato da Neri, Cervellin e Alba, a cancellare i titoli ad effetto e di parte e a considerare equa e condivisbile l'esternazione della dirigenza dell'Ospedale che qui riportiamo integralmente.
Azienda ULSS 6 VicenzaÂ
In relazione alla sentenza del giudice del lavoro sulla richiesta di sospensiva del provvedimento disciplinare nei confronti del dott. Riboni, va sottolineato che viene ribadita, per la prima volta anche da un giudice, la ricostruzione condotta dall'Azienda e dagli ispettori regionali, ovvero che la presunta "gara degli aghi" non è mai avvenuta. E questo rappresenta un aspetto fondamentale, a tutela innanzi tutto dei pazienti dell'Ospedale e per la fiducia dei cittadini nella struttura e in chi vi lavora. In secondo luogo, proprio perchè la gara non è mai avvenuta, nella sentenza si riconosce che la testimonianza prodotta dal dott. Riboni, all'origine dello scandalo, non era corrispondente ai fatti, anche se il dott. Riboni, secondo il giudice, aveva frainteso in buona fede le dichiarazioni dei suoi collaboratori.
Â
Â
Il fraintendimento del Dr. Riboni rispetto alla presunta e mai attuata gara degli aghi, ancorchè, come ritenuto dal Giudice, maturato in un contesto particolare, ha originato un caso mediatico che ha danneggiato fortemente l'immagine dell'azienda, e che avrebbe potuto essere evitato con una maggiore attenzione da parte del Primario, dato il ruolo e le responsabilità connesse al suo incarico.
Come Direzione, si ritiene quest'ultimo aspetto altrettanto rilevante, perchè pur senza entrare nel merito delle riflessioni inserite nella sentenza, resta il grande rammarico per una vicenda che ha portato l'Ospedale dei vicentini alla ribalta nazionale per un "non fatto" (la gara, mai avvenuta....) che ne ha pregiudicato gravemente il prestigio, rischiando di minare la fiducia dei cittadini nella dedizione e nella professionalità con cui lavorano ogni giorno centinaia di medici e infermieri.
Si tratta, questo sì, di un danno d'immagine enorme, di cui sembra che nessuno oggi voglia assumersi la responsabilità .
*IL CASO. Il tribunale del lavoro condanna l'ospedale alle spese dopo la sospensione del primario
Gara degli aghi all'Ulss. Il giudice riabilita Riboni
Di Diego Neri, da Il Giornale di Vicenza
In merito alla chat, il magistrato parla di «contenuto agghiacciante» e precisa che il medico ha subito un «significativo danno d'immagine»
Un corridoio del Pronto Soccorso del nosocomio del capoluogo berico al centro della vicenda. ...
Il primario del pronto soccorso dell'ospedale di Vicenza Vincenzo Riboni non doveva essere sospeso per la gara degli aghi. È quanto emerge dall'ordinanza del giudice del lavoro Paolo Talamo, che è però arrivata fuori tempo massimo, nel senso che il medico ha già obbligatoriamente scontato la sanzione che l'Ulss 6 gli aveva comminato, senza dargli la possibilità di attendere la decisione. Il giudice pertanto non può far altro che dichiarare «cessata la materia del contendere», visto che Riboni aveva presentato ricorso contro la sospensione; ma la ricostruzione del tribunale segna decisamente un punto a favore del primario.
IL CASO. Un anno fa, Riboni aveva segnalato alla direzione dell'Ulss 6 otto persone del suo reparto, i cosiddetti "Amici di Maria" dal nome della chat su whatsapp, responsabili di una gara a colpi di cannule alle spalle di ignari pazienti. Come prove un tabellone immortalato nella chat segreta con il risultato della gara e i dialoghi serrati. Per Riboni prove inoppugnabili di una vicenda (o messinscena) eticamente riprovevole. Gli "Amici di Maria", però, avevano negato, e l'ufficio legale aveva chiuso il fascicolo con due lievi "condanne". Ma non era finita. Il Nursind, il sindacato degli infermieri, aveva controdenunciato Riboni, sostenendo che il primario aveva alterato i contenuti di un'infuocata riunione, raccontando in una relazione scritta inviata alla direzione bugie in merito ad una loro presunta confessione. La prova era un file registrato all'insaputa del primario. L'Ulss aveva sospeso Riboni 10 giorni: una sanzione dura, fatta scontare subito.
IL GIUDICE. Il primario, tutelato dall'avv. Federica Coghetto, aveva presentato ricorso dopo aver chiesto invano alla direzione di differire i tempi per la sospensione. La "sentenza" è arrivata qualche giorno fa. E il giudice dà ragione a Riboni, tanto da condannare l'Ulss (assistita dagli avv. Laura Tedeschi e Cristina Bonato) a pagare 2.100 euro di spese. Il tribunale entra nel merito, sostenendo che «appaiono fondate le argomentazioni in punto di illegittimità della sanzione disciplinare», poiché Riboni non sapeva di «rilasciare dichiarazioni non rispondenti alla verità ». Il giudice infatti sottolinea la «concitazione del momento», cioè la riunione; la «offensività delle conversazioni»; il fatto che Riboni non aveva, quando stese la relazione alla direzione, la registrazione, ma solo una nota di un'infermiera; ancora, che «la lettura dei messaggini ben sorregge la ricostruzione fatta dal Riboni». Quindi, conclude il giudice, è «ben possibile ritenere che Riboni abbia incolpevolmente frainteso le dichiarazioni dei propri collaboratori, scambiando l'ammissione dell'invio dei messaggini e, quindi, del "gioco" intervenuto in orario di lavoro, per l'ammissione dell'organizzazione di una vera e propria gara effettuata sulla pelle dei pazienti».
CONTENUTI AGGHIACCIANTI. Per il giudice, i messaggi hanno un «contenuto a dir poco agghiacciante», da cui emerge «se non la realtà di una gara, quantomeno lo scambio di battute scherzose... verosimilmente fatte per sdrammatizzare, e rendere sopportabile, quella che certamente è un'attività lavorativa pesante e che, tuttavia, pur sempre rimangono, agli occhi di chi attività medica non svolge, battute di cattivo gusto». Non solo. Per il tribunale la sospensione è stata tale «da arrecare un significativo danno di immagine non agevolmente ristorabile per via economica». Perchè l'Ulss non ha atteso la decisione del giudice prima di rendere effettiva la sospensione (per il giudice illegittima)? Potrebbe profilarsi adesso, da parte del primario riabilitato, una causa civile con cifre rilevanti.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.