Ieri - scrive nella nota che pubblichiamo la Rsu di Miteni - a pagina 8 dell'edizione di Vicenza Il Corriere del Veneto (di sotto* l'articolo, ndr) ha pubblicato una notizia in cui si riportano alcune accuse, che il quotidiano attribuisce ai vertici della Miteni, circa una possibile responsabilità dolosa di dipendenti dell'azienda relativamente ai recenti casi di inquinamento da "GenX". La Rsu di Miteni rende noto che ritiene offensivi, falsi e addirittura demenziali tali aberranti addebiti.
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È sicuro e incontestabile che per il disastro della Banca Popolare di Vicenza, non risolto ancora dalle sia pur possenti spalle di... Atlante, abbiano pagato decine di miglaia di azionisti, almeno il 40% dei quali di Vicenza, del Vicentino e del Veneto ed entrati per la loro grandissima maggioranza con dei risparmi in una banca cooperativa per poi ritrovarsi in una S.p.a. con un pezzo di carta, che chiamavano (cattiva) azione i precedenti padroni del vapore scappati con tutta la nave lasciando quì solo il fumo intriso di sogni e progetti bruciati. Per i 62,50 euro che "valevano", dicevano Gianni Zonin e i suoi scudieri, quelle azioni scese, poi, con un minimo di controllo a 10 centesimi, oggi la nuova gestione della BPVi arriva a proporre a 94.000 dei 118.000 azionisti 9 euro.
Pubblicato il 30 dicembre alle 18.48, aggiornato il 31 dicembre alle 11.47
Il Giornale di Vicenza più che il Tribunale del lavoro di Vicenza, lo stesso che, applicando le leggi giuslavoristiche e non quelle penali o "puramente" civilistiche, ha dato ragione al direttore generale della Banca Popolare di Vicenza, Samuele Sorato, sulla correttezza della sua liquidazione da 4,5 milioni di euro, "riabilita" Vincenzo Riboni, primario del Pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza, che aveva espresso considerazioni e valutazioni pesantissime sul personale medico e infermieristico coinvolto, secondo Riboni, nella famosa gara degli aghi che, tra l'altro, lo stesso tribunale ufficializza come mai avvenuta. Scrive infatti il GdV, sotto il titolo in prima, "La rivincita del primario", che «Il tribunale del lavoro riabilita Vincenzo Riboni, primario del Pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza: mesi fa, dopo la presunta gara degli aghi via chat tra il personale del reparto, Riboni era stato sospeso dalla direzione dell'Ulss 6. Il giudice del lavoro dice che la sanzione disciplinare è illegittima, per altro è già stata scontata ed è cessato l'oggetto del contendere. Il medico non andava sospeso per le dichiarazioni rilasciate sulla vicenda, ha subito un danno d'immagine e il contenuto dei messaggini viene definito "agghiacciante"».
Compra pure le nostre azioni, l’investimento è sicuro: all’occorrenza l’istituto te le prenderà indietro pagando la stessa somma. Per la procura vicentina, Banca Popolare di Vicenza ha messo nero su bianco promesse di questo tipo ad alcuni propri clienti per un controvalore di almeno 300 milioni di euro di azioni, fra il 2013 e il 2014. Un «gioco» illegale che è al centro della maxi inchiesta condotta dal pool del procuratore Antonino Cappelleri (intervistato in merito in esclusiva da VicenzaPiù), assieme alle ipotesi di reato di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza e alle famose «baciate», le azioni cedute a clienti finanziati per le medesime somme. A motivare la nuova perquisizione della Guardia di Finanza nella sede dell’istituto vicentino, martedì scorso, ci sarebbero anche i forti indizi della procura «sull’esistenza di lettere che promettono il riacquisto per 300 milioni di euro», come riporta il decreto alla base dell’azione delle fiamme gialle.
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Imprenditore edile, 53 anni, il suo nome era stato fatto un mese fa dalla giunta dell’associazione, che l’aveva preferito allo sfidante, il bassanese Diego Caron. Ieri pomeriggio l’assemblea degli industriali vicentini ha confermato la scelta, dopo la relazione di commiato dell’uscente Giuseppe Zigliotto. «Ci concentreremo sulle relazioni industriali e sarà fondamentale mantenere le buone relazioni con i sindacati vicentini», avverte Vescovi. Che tocca solo marginalmente il tema (caldo) della Banca Popolare, ma dopo aver dato nei giorni scorsi un segnale preciso, dimettendosi dal Cda della siciliana Banca Nuova (controllata da Bpvi): «Il vero cambio di marcia sarà parlare di industria e competitività delle aziende».
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«Caro Gianni Zonin, prenda esempio da Zaccheo nel Vangelo: restituisca un po’ dei suoi soldi a chi ne ha persi tanti per colpa sua». Con una lunga lettera sul bollettino parrocchiale, il parroco di Ospedaletto don Marco Bedin nei giorni scorsi si è rivolto all’ex presidente di Banca Popolare di Vicenza, e prendendo spunto dal racconto evangelico in cui Zaccheo, su invito di Gesù, donà metà dei suoi averi ai poveri, il parroco ha apertamente chiesto all’ex banchiere di fare altrettanto.
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Riceviamo da Marco Milioni, nostra precedente e storica firma, che speriamo di poter riaccogliere quanto prima nella redazione che lui ha contribuito a far crescere nell'indipendenza, una nota di solidarietà al nostro Edoardo Andren per l'aggressione censoria subita da Tiziano Bullato di Tva, da noi poi deferito all'Ordine dei Giornalist del Veneto, nota che rende ancora più evidente il silenzio di tutti, specialmente quello, grave, dei colleghi presenti all'episodio che, a parte un accenno di intervento da parte di Paolo Usinabia, nulla hanno fatto a tutela dei diritti del nostro cronista al servizio dei lettori.
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Sono già più di tre mesi che VicenzaPiù è entrata, come avviene da tempo per gli altri giornali locali, nella Questura di Vicenza per riferire di qualche storia di cronaca con sfaccettature più interessanti per i nostri lettori ai quali nera e bianca generiche non interessa trovarle sui nostri media. Quella di andare in Questura con uno spirito diverso dal semplice "annotatore" di fatti è stata una intuizione del nostro direttore, che, sebbene sembrasse esulare dal target dei nostri abituali lettori, in questi mesi è risultata apprezzata da nuovi e vecchi aficionados della nostra testata.
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«C'è amianto in 27 edifici pubblici ma anche in nove scuole di Vicenza e in dodici del Vicentino», denuncia l'Arpav. Ma il problema è vecchio se già a settembre 2013 Alessandra Moretti, allora parlamentare del Pd, informava che nel decreto FARE «per l'anno 2014 è autorizzata la spesa di 150 milioni di euro al fine di attuare misure urgenti in materia di riqualificazione e di messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali, con particolare riferimento a quelle in cui è stata censita la presenza di amianto. Per il Veneto, il Decreto assegna 10 milioni di euro...». Sono stati usati o no?, questa la domanda che ci sorge spontanea leggendo il servizio odierno di Andrea Alba su Il Corriere del Veneto.
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Andrea Alba su Il Corriere de Veneto riferisce che «la Tav fra Verona e Vicenza va sempre più veloce. E infatti ieri sera è arrivata a sorpresa la firma dell'accordo miliardario fra il consorzio di costruttori Iricav 2 (capofila Salini Impregilo) e Rfi (Rete ferroviaria italiana) per la consegna del progetto definitivo dell'alta velocità sui cinquanta chilometri della tratta berico-scaligera. Il progetto sarà consegnato entro il 15 maggio 2015 - persino in anticipo rispetto a quanto fissato dal cronoprogramma del governo - per aprire i cantieri entro il 31 dicembre del prossimo anno».
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