Confindustria Vicenza, Vescovi presidente è ufficiale e dichiara: "Priorità a relazioni industriali e ricambio generazionale"
Martedi 19 Aprile 2016 alle 09:38 | 0 commenti
Imprenditore edile, 53 anni, il suo nome era stato fatto un mese fa dalla giunta dell’associazione, che l’aveva preferito allo sfidante, il bassanese Diego Caron. Ieri pomeriggio l’assemblea degli industriali vicentini ha confermato la scelta, dopo la relazione di commiato dell’uscente Giuseppe Zigliotto. «Ci concentreremo sulle relazioni industriali e sarà fondamentale mantenere le buone relazioni con i sindacati vicentini», avverte Vescovi. Che tocca solo marginalmente il tema (caldo) della Banca Popolare, ma dopo aver dato nei giorni scorsi un segnale preciso, dimettendosi dal Cda della siciliana Banca Nuova (controllata da Bpvi): «Il vero cambio di marcia sarà parlare di industria e competitività delle aziende».
All’assemblea hanno preso parte circa duecento industriali soci. Solo applausi e nessuna contestazione, stando ai presenti, per il numero uno uscente Zigliotto. Che da mesi limita al massimo gli incontri pubblici, dopo i maldipancia interni all’associazione dovuti al suo incarico nel Cda della Popolare e dall’essere stato di conseguenza indagato dalla procura. Zigliotto ieri ha parlato solo di quanto fatto in questi anni, senza contenuti politici. Eccezion fatta per un passaggio finale, come riporta chi c’era: «Da domani posso tornare a parlare, e mi toglierò qualche sassolino dalla scarpa», avrebbe detto l’ormai ex presidente.
Vescovi, che a metà marzo in giunta aveva incassato 33 consensi su 44 rispetto a Caron, nei prossimi mesi con ogni probabilità si troverà a dover affrontare malumori interni ancora presenti. L’imprenditore edile, alla guida della ditta di famiglia Impresa Vescovi Antonio, potrebbe infatti essere accusato dai suoi di non «rompere» a sufficienza con il passato. Un segnale in realtà l’ha già dato, dicendo addio al posto nel Cda della banca controllata da Bpvi. Sul tema Vescovi, parlando a margine dopo l’elezione, ieri ha preferito glissare: «Le banche? Nei prossimi mesi affronteremo il tema in modo sistematico, forte e cruciale», concordando comunque che «per la Popolare sono giorni cruciali».
Il nuovo presidente ha annunciato alcune linee programmatiche che attuerà da subito: priorità verrà data a relazioni industriali e ricambio generazionale, anche all’interno dell’associazione. «Alla prima giunta chiederò che ogni sezione abbia al suo interno un rappresentante del gruppo giovani. Ce n’è veramente bisogno. E presenterò una squadra innovativa, in buona parte di volti nuovi». Poi, si insisterà su progetti per l’internazionalizzazione, oltre che sul servizio «Fabbrica 4.0».Ma il pallino del neo presidente sono i rapporti con le maestranze e la competitività : «Il 2016 sarà anno di svolta, o l’Italia decide di essere competitiva o continua a replicare modelli che non portano da nessuna parte. A Vicenza è importante che i rapporti con i sindacati restino collaborativi: la logica è che regole e livelli minimi siano fissati al centro, e la contrattazione economica sia fatta sul territorio».
Di Andrea Alba, da Il Corriere del Veneto
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