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CorVeneto: Finanza indaga Thetis per Mose, sotto la lente anche Amalia Sartori

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 28 Ottobre 2016 alle 09:43 | 0 commenti

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L’inchiesta «madre» l’aveva solo sfiorata, con un elemento quasi più «di colore»: l’assunzione di Flavia Cuccioletta, figlia di Patrizio, allora presidente del Magistrato alle Acque. Ora però anche Thetis, società di ingegneria e progettazione posseduta per il 51 per cento dal Consorzio Venezia Nuova (e un altro 30 per cento da imprese ad esso collegate), è finita nel mirino della Guardia di Finanza, che lo scorso anno ha effettuato una verifica fiscale e ora sta contestando alcune fatture e spese ritenute «incongruenti» con l’attività aziendale, ovviamente riferite alla gestione degli anni in cui era guidata dall’ingegner Maria Teresa Brotto e al Cvn c’era Giovanni Mazzacurati.

In particolare, tra le spese contestate ci sono quei 2500 euro al mese che Thetis ha pagato all’ex europarlamentare Amalia Sartori per l’affitto di un appartamento a Bruxelles. Dell’«inchiesta» su Thetis, che a oggi non è ancora approdata in sede penale, si è parlato ieri al processo del Mose, quando i pm Stefano Ancilotto e Stefano Buccini hanno sentito uno dei finanzieri che aveva eseguito la verifica e che l’1 aprile 2015, tra le carte nell’ufficio del responsabile amministrativo, ha trovato le bozze di contratto per gli anni dal 2009 al 2011 e una contabile bancaria del novembre 2009 da 2500 euro, cioè l’importo del canone di un mese. Le fiamme gialle si sono convinte che quel contratto fosse anomalo, perché non c’era motivo per Thetis di avere un pied-à-terre nella capitale del Belgio, tanto più per tutti quei soldi. L’azienda ha risposto che serviva per i propri tecnici, ma l’ipotesi, seppur non formalizzata in un’imputazione, è che fosse un altro «regalo» a Sartori, già sotto accusa per il finanziamento della campagna elettorale 2009, ritenuto illecito. «Il contratto è durato solo 9 mesi – spiega il difensore di Sartori, Alessandro Moscatelli – Il prezzo è quello del mercato di una città come Bruxelles». Francesca De Pol, capo della segreteria di Mazzacurati tra il 2009 e l’addio del 2013, si è commossa ricordando l’ultimo incontro con l’ingegnere all’inizio del 2014, prima della partenza per gli Usa. «Ho lavorato tutta la mia vita per il Consorzio, dal 1987 a oggi, ci ho creduto e mi sono stupita di quello che è successo – ha detto – Mazzacurati era il nostro presidente». Quel giorno il suo ex «capo» gli aveva preannunciato l’ondata che avrebbe travolto Venezia poche settimane dopo: «Mi disse: “abbiamo superato molte cose, ma adesso la situazione è molto grave, questa è solo una piccola parte di quello che verrà fuori”». De Pol ha spiegato che Mazzacurati si vedeva spesso con l’ex sindaco Giorgio Orsoni (accusato di aver ricevuto fondi neri per le elezioni 2010), anche a casa sua, mentre incalzata dalle domande dell’avvocato Emanuele Fragasso, difensore dell’ex presidente del Magistrato alle Acque Maria Giovanna Piva, ha ammesso che quel saluto gli era parso un addio e che non gli fu detto che andava a La Jolla per motivi medici. «Mi disse che per lui era difficile rimanere qui a Venezia dopo tutto quello che era successo – ha raccontato – Poi mi diede un buffetto sulla guancia, che per lui era già tanto». L’ex assessore Antonio Paruzzolo, a lungo alla guida di Thetis e del consorzio Fagos (di cui faceva parte Socostramo, l’azienda di Erasmo Cinque che avrebbe ricevuto dei lavori come favore all’ex ministro Altero Matteoli), ha raccontato di come Mazzacurati fiutò l’affare di Marghera. «Ci fu una riunione in cui i legali spiegarono che attraverso opportuni protocolli d’intesa si potevano dare quei lavori al Consorzio, anche se al concessionario spettavano le opere di difesa fisica, mentre quella ambientale era di competenza della Regione», ha detto. Ieri la Prefettura di Venezia ha comunicato di aver vinto l’appello al Consiglio di Stato contro la Cooperativa San Martino, dalla cui verifica fiscale nacque l’inchiesta del Mose, che per due mesi e mezzo sarà commissariata per i lavori in corso con amministrazioni pubbliche, tra cui ovviamente il Mose. La coop aveva ricevuto una interdittiva antimafia in aprile, con l’accusa di essere socia in alcuni lavori al porto di Trapani di un’impresa guidata da un soggetto contiguo a un boss locale, poi annullata dal Tar del Veneto. Fino all’11 gennaio, data dell’udienza di merito a Venezia, a guidare la San Martino nei lavori pubblici saranno tre professionisti. L’11 novembre il gip di Milano ha invece fissato un’udienza perché non è convinto della richiesta di archiviazione dei pm sull’inchiesta sulla «piastra» dell’Expo, che vedeva indagati anche lo stesso Cinque e l’ex presidente di Mantovani Piergiorgio Baita.
Di Alberto Zorzi, da Corriere del Veneto


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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