Giovanni Villa, Fondazione Roi e Chiericati. Zaltron e Rucco chiedono chiarezza sul caso montante ma la stampa cartacea "dimentica" le fonti dei loro dubbi: VicenzaPiù
Lunedi 1 Maggio 2017 alle 20:01 | 2 commenti
La posizione critica del membro del cda della Fondazione Roi Giovanni Carlo Federico Villa, su cui sta "indagando" anche l'Università di Bergamo, presso cui insegna come "professore associato a tempo indeterminato", che non era al corrente nè dell'incarico a pagamento da parte della Roi stessa da lui riccoperto per un anno, da luglio 2015, come direttore tecnico del Museo Chiericati nè dell'esistenza della sua società Didakè sas tramite la quale ha fatto transitare il suo emolumento extra attività universitaria, è tornata ad accendere il Consiglio comunale. "Serve chiarezza" aveva tuonato la rappresentante dei 5 stelle Liliana Zaltron in una lunga interrogazione alla giunta sulla questione, che i nostri lettori sanno come sia a cuore da tempo anche di Francesco Rucco, della convenzione tra Comune di Vicenza e Università di Bergamo del valore di 40 mila euro all'anno per 5 anni a partire da dicembre 2013 per l'attività del professor Villa proprio al Chiericati (nella foto da sinistra Giovanni Villa, Jacopo Bulgarini d'Elci ed Emilio Alberti).
Una convenzione che, un po' come nelle pubblicità di un famoso liquore di qualche anno fa, c'è e non c'è: preparata, vagliata, mai attivata, revocata in maniera unilaterale dalla Giunta di Vicenza alla presa d'atto dell'accordo con la Roi di Gianni Zonin datato 14 luglio 2015 e comunicata all'Università solo poco giorni fa quando questa ne è venuta a sapere dalla nostra segnalazione del 2 aprile.
Sulle pagine del Giornale di Vicenza questa notizia, un po' come l'accordo tra Amministrazione ed ateneo e varie altre questioni, c'era e non c'era.
Il principale organo cartaceo cittadino ha, infatti, dato conto dell'iniziativa della consigliera grillina, alla cui richiesta di documenti e chiarimenti si è affiancata anche l'interrogazione di Rucco, citandone alcuni punti chiave, salvo non ricordare che il cuore della richiesta pentastellata nasceva proprio dalla nostra inchiesta.
Se, infatti, l'intervista rilasciata qualche mese fa dal professore Villa proprio al quotidiano diretto da Luca Ancetti, è stata citata in premessa dalla Zaltron, il succo della sua azione era in quanto da noi scoperto e rivelato anche grazie alla curiosità ulteriore che quella intervista, lo confessiamo, aveva ingenerato nel nostro direttore che stava mettendo a punto le ultime pagine del libro/dossier "Roi. La Fondazione demolita" (ora disponibile su shop.vicenzapiu.com e Amazon, nelle migliori librerie ed edicole e presso la nostra redazione di Viale Milano 31, ndr).
In quel articolo, infatti, il professore decantava la sua riconoscenza disinteressata verso il Chiericati, il marchese Giuseppe Roi e la città di Vicenza tanto da evidenziare di aver iniziato a svolgere la sua mansione di direttore "onorario" del Museo Civico di Palazzo Chiericati a... gratis.
Bellissimo gesto ma peccato che il prof lo abbia fatto solo dopo che la Roi non poteva più seguitare a... pagarlo per tutto quello che in quell'istituzione è successo con la vecchia gestione e sta richiando di succedere ancora se Ilvo Diamanti, Andrea Valmarana e Giovanna Grossato, i tre nuovi membri del cda in quota BPVi, non avranno il coraggio di tagliare i ponti con un passato disastroso e che in cda è ancora rappresentato dagli epigoni dell'ex presidente Gianni Zonin, che fanno ancora "maggioranza" e che non vogliono dimettersi, come confermatoci da Valmarana, il vice del neo presidente Diamanti, e cioè proprio Giovanni Villa, l'architetto Emilio Alberti, Giovanna Rossi di Schio e mons. Francesco Gasparini.Â
Per la stampa locale, che non aveva esitato ad amplificare le lodi a Villa senza porsi e porgli domande, sarebbe stato "edificante" anche citare le ragioni vere e esplicite dell'intervento della consigliera pentastellata che, modestamente, si riferiva in modo evidente a quanto scoperto da questo giornale. Inutile prendersela per un mancata citazione, il galateo, anche e soprattutto quello giornalistico, lo lasciamo a chi sa che esiste, ma tentiamo di ridare un ordine ai fatti.
Come riportato in altri nostri articoli, il nocciolo della questione Villa non è, oltre ai suoi intrecci con la Roi, la gratuità dichiarata del lavoro svolto dal professore, ma magari accessoriata da vantaggi indotti, vedi il prestito garuito di dipinti del Chiericati alle mostre curate da Villa come quella di Pinerolo, ma il tipo di accordi intrapresi prima dal Comune con l'Università di Bergamo e poi con la Fondazione Roi.
Un sfaccettatura della storia che nonostante gli sforzi di Liliana Zaltron sembra essere passata sotto traccia sui media locali, quelli cartacei, anche dopo la risposta claudicante di Jacopo Bulgarini d'Elci. Rinfreschiamoci la memoria: Villa è stato direttore tecnico del Chiericati da luglio 2015 fino al luglio del 2016 dopo una convenzione, che c'era e non c'era, tra l'ateneo bergamasco e il Comune di Vicenza, e grazie a un'altra convezione con la stessa Fondazione Roi di cui diventava contestualmente membro discusso del cda quando tale ruolo, come evidenziato da Francesco Rucco, capogruppo di Idea Vicenza, competerebbe al vero direttore tout court (nè tecnico, nè onorario nè scientifico) dei Musei civici, la dottoressa Loretta Simoni.
Questioni precise, fedelmente portate al Consiglio comunale dalla rappresentate dei 5 Stelle e da quello di idea Vicenza, ma che su altri giornali cartacei, un po' incomprensibilmente, sembrano non trovare posto.
Per non fare uno sgarbo al pupillo di Achille Variati, che, pure, la sua gaffe periodica, dopo quella sull'esistenza della collusione generale col sistema Zonin, l'ha fatta confessando che Villa è stato scelto dal Comune in quel cda e non vi siede, come il sindaco ha sempre sostenuto, solo in forza dell'automaismo della statuto della Roi.
Che, infatti, non prevede che entri in cda un direttore con un attributo puramente "creativo".
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