Appello di Langella per processo Marlane Marzotto
Venerdi 22 Ottobre 2010 alle 21:29 | 0 commenti
In relazione all'udienza di domani del processo Marlane a Paola, che dovrebbe decidere sulla richiesta della difesa di spostare il processo a Vicenza, invio una lettera aperta / appello.
Giorgio Langella
Sabato 23 ottobre 2010 dovrebbe decidersi se il processo Marlane-Marzotto sarà fatto in Calabria o a Vicenza. Quella di domani è l'ennesima udienza preliminare dopo i numerosi rinvii chiesti dalla difesa degli indagati eccellenti.
La speranza è che si cominci presto e che in tempi ragionevolmente rapidi le famiglie degli operai morti di cancro, gli ammalati, i cittadini costretti a convivere con la devastazione ambientale (dovuta al presunto, almeno per ora, sotterramento di rifiuti tossici nei pressi dello stabilimento) possano ottenere giustizia. La decisione degli avvocati della difesa di continuare a chiedere, con varie scuse, il rinvio del dibattimento fa sorgere più di un ragionevole dubbio sulla loro volontà di ottenere giustizia. Vogliono difendersi non tanto nel processo ma dal processo? Vogliono, forse, arrivare alla prescrizione? Evidentemente, e per varie ragioni, questo processo "non s'ha da fare".
Alla vigilia di quello che dovrebbe essere l'inizio del processo, desideriamo, per l'ennesima volta, fare appello a tutte forze democratiche vicentine, alle associazioni, ai partiti, ai sindacati perché si mobilitino nella maniera che ritengono più opportuna.
Sul caso Marlane-Marzotto vi chiediamo di non tacere. Vi abbiamo informato, vi abbiamo invitati a riunioni e conferenze stampa, vi abbiamo spedito documenti che chiedevano il vostro intervento. Fino ad oggi ci avete lasciati soli, anche nel semplice e minimo compito di informare i cittadini della nostra provincia. Con questa lettera aperta vogliamo chiedervi il perché del vostro silenzio. Non credete che sia arrivato il momento di uscire dal torpore e, per lo meno, dire qualcosa? Tantissimi lavoratori che lavoravano alla Marlane si sono ammalati di cancro. Più di quaranta ne sono morti. L'ambiente vicino allo stabilimento è fortemente inquinato. Pensate forse che quanto successo a Praia a Mare sia qualcosa di normale? Pensate che sia una specie di "tassa" che i lavoratori devono pagare per poter lavorare? Vi state abituando a un modello di sviluppo per il quale sono inevitabili l'inquinamento, la malattia, la morte? Lo approvate? Credete che il processo Marlane-Marzotto sia un inutile fastidio che si deve nascondere con il silenzio e l'indifferenza?
Noi non riusciamo a stare zitti. Non possiamo girare la testa dall'altra parte. È più forte di noi. Continueremo a informare e a lottare secondo le nostre possibilità consci che qualsiasi lotta democratica ha speranze di vittoria se diventa la più unitaria possibile ma altrettanto convinti che comunque qualcosa deve essere fatto.
Diamo la piena solidarietà ai lavoratori della Marlane e alle loro famiglie, ai singoli cittadini, alle associazioni ambientaliste calabresi, a Slai Cobas della Marlane, a tutti quelli che in questi troppi anni di attesa hanno continuato a lottare per ottenere null'altro che giustizia. Siamo al loro fianco. La loro lotta è la nostra lotta. Non dobbiamo e non possiamo lasciarli soli. Altrimenti anche noi resteremmo soli.
Partito dei Comunisti Italiani - Federazione della sinistra di Vicenza
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