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Accesso agli atti della Fondazione Roi: cosa hanno in comune nel rifiutarcelo Zonin, Diamanti, Valmarana e il cda attuale? Un irrispettoso e preoccupante mutismo totale

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 27 Dicembre 2017 alle 21:43 | 0 commenti

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Il 6 dicembre 2017, dopo altre 4 richieste di accesso agli atti della Fondazione Roi, di cui la prima all'ex presidente Gianni Zonin, le altre tre al nuovo cda con Ilvo Diamanti presidente da fine 2016 e Andrea Valmarana vice, tutti uniti dal mutismo che rasenta la carenza di educazione o l'abuso di arroganza, visto che non ci si nega l'accesso ma non si risponde proprio, abbiamo inviato al Cda in carica la quinta mail, sempre via Pec, dopo che sia il Comune di Vicenza che la Regione Veneto non hanno potuto negarci, sia pure a fatica, l'accesso richiesto per le parti di competenza sugli stessi avvenimenti.

E ciò non solo per l'interesse giornalistico e pubblico sui fatti ma per il diretto interesse dello scrivente a cui Zonin ha fatto pervenire per conto della Roi una richiesta, temeraria, di danni per almeno un milione di euro perchè avevo, semplicemente, rivelato su VicenzaPiu.com documentalmente e in anticipo quanto ora è chiaro a tutti, GdV e Procura di Vicenza incluse: la sua mala gestio della Roi.

Nel frattempo ci sono arrivate nuove comunicazioni, anche queste dopo qualche resistenza e di cui vi riferiremo domani, 28 dicembre, sul prof. Giovanni Carlo Federico Villa da parte dell'Università di Bergamo a cui il suo docente non aveva chiesto nel 2015 l'autorizzazione ad assumere il ruolo retribuito di "direttore tecnico" del museo civico di Vicenza, ruolo poi forzosamente interpretato da Achille Variati, Jacopo Bulgarini d'Elci & c. come equivalente a quello di direttore pro tempore, che dà diritto a far parte del Cda della Roi.

Ebbene dal 6 dicembre ad oggi Ilvo Diamanti, di professione loquace commentatore di fatti altrui, e Andrea Valmarana, documentato valutatore di bilanci aziendali, tra cui, come sindaco, quelli di Zonin spa, non voogliono o non sanno rispondere.

Prima di attivarci altrimenti e definitivamente e con la speranza che l'anno nuovo porti finalmente giudizio al cda attuale, ancora evidentemente frenato da chissà quali fatti zoniniani da nascondere a tutti i costi, pubblichiamo la nostra mail del 6 dicembre con le relative richieste e le relative informazioni anche ai, forse, disinformati 7 membri del supremo organo della fondazione demolita (cfr. "Roi. La Fondazione demolita"),

 

6 dicembre 2017

Spett.le Fondazione Roi

c.a Presidente Ilvo Diamanti e Vice Presidente Andrea Valmarana con preghiera di trasmissione ai due consiglieri del Cda assenti tra i destinatari (mons. Francesco Pasparini e arch. Emilio Alberti) in quanto con mail non note allo scrivente
sollecito la risposta alla mai sotto riportato datata 20 agosto (agli stessi destinatari, ndr) e rimasta senza risposta alcuna. In assenza di quanto sopra, eserciterò ogni mio diritto a tutela.
Distinti saluti

Giovanni Coviello

 

20 agosto 2017

Spett.le Fondazione Roi

Per aggiornarvi direttamente su taluni aspetti del caso della Fondazione Roi, che negli interrogatori dei pm di Vicenza a Gianni Zonin, da noi pubblicati, in quanto atti pubblici, su VicenzaPiu.com, nella parte che riguarda la Fondazione Roi e gli acquisti ripetuti di azioni della BPVi, di cui era presidente, il vostro ex presidente testimoniava, premetto tra l'altro che
- era stato il Consiglio della Roi, in cui c'erano lui, Marino Breganze, Divo Gronchi, appunto, e Elisa Avagnina, direttore pro tempore dei Musei Civici, ad aver dato «incarico a Gronchi di individuare i "migliori investimenti" per la Fondazione..." aggiungendo, poi, che «le operazioni di acquisto sono state una iniziativa collettiva del Consiglio della Fondazione, condivisa da tutti e tre (ed anche dal quarto membro)...»
- la Fondazione ha partecipato anche agli aumenti di capitale 2013 e 2014.
"Il patrimonio della FONDAZIONE ROI ammontava, all'inizio della mia presidenza, a circa 80 mln di euro, suddiviso tra immobili e titoli Non sono in grado di riferire il precedente impiego delle risorse impiegate dalla FONDAZIONE per gli acquisti e sottoscrizioni di azioni BPVi compiute nel corso degli anni" (cosa questa verosimilmente non veritiera in quanto prima della morte del fondatore non risultano dai documenti finora in nostro possesso importi investiti in azioni visto che il marchese Roi aveva conferito due titoli BTP da 50 milioni di lire cadauno e, come era logico, l'investimento in titoli riguardava solo Buoni del Tesoro poliennali, vale a dire titoli di Stato a lunga scadenza)
Ciò premesso sia come giornalista direttore di VicenzaPiu.com che come denunciato, in tale veste, dal vostro ex presidente con una richiesta di danni milionaria, dopo aver avuto il riconoscimento da parte della Regione Veneto, che ha compiti di controllo sulle Fondazioni, del diritto ad ottenere gli atti della Fondazione Roi, in quanto portatore di specifici interessi, dopo aver ricevuto dalla stessa gli atti relativi presenti per legge nel suo archivio, sono a chiedervi, dopo averlo fatto varie volte senza mai avere la dovuta risposta, il completamento della documentazione richiesta e cioè
1. le relazioni e le note tecniche allegate ai bilanci (sono un obbligo di legge)
2. i verbali di tutte le riunioni dei Cda e le relative relazioni dei sindaci
3. l'inventario di tutto il patrimonio all'atto della morte del marchese Giuseppe Roi oltre quello già consegnato dalla Regione in risposta alla mia richiesta, cioè l'elenco dei beni conferiti dal fondatore all'atto della costituzione visto che è evidente che alla morte del marchese Roi altri beni sono venuti alla Fondazione
4. la documentazione da cui risulti quando, per quali importi, con quali modalità e da chi sono stati comprati (o sottoscritti) i titoli della Banca Popolare visto che sulla stampa è apparso il ragionevole dubbio che amministratori della banca vendessero e contemporaneamente facessero acquistare i titoli alla Fondazione.
Sicuro che il nostro interesse, personale, civico e giornalistico non possa non coincidere con la vostra affermata e doverosa volontà, civica e legale, di fare chiarezza sul passato da cui non può prescindere il presente e il futuro, attendo quanto prima un riscontro positivo alla presente richiesta e ringrazio cordialmente per l'attenzione.

Giovanni Coviello


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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