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Amenduni: a Trieste Geronzi senza Generali. Qui Dal Lago senza giornale: parola di Giulio

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 7 Aprile 2011 alle 00:34 | 0 commenti

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La famiglia Amenduni ha vissuto ieri, mercoledì, un'altra giornata di gloria nella grande finanza, in cui ha pesato, e non poco, nelle dimissioni odierne, una vera Caporetto, di Cesare Geronzi da presidente delle Generali. E questo grazie all'oltre 4% della compagnia triestina, al centro degli equilibri economico finanziari dell'Italia, posseduto direttamente o custodito nella cassaforte della partecipata Ferak, in cui gli Amenduni sono soci di riferimento insieme alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Torino, che vuol dire partecipazioni di peso nel gruppo Intesa San Paolo e nella Unicredit.

E mentre a "livello stellare" avviene questo (l'influenza e le partecipazioni della compagnia del Leone alato sono da brivido e comprendono, solo per fare due nomi, anche Mediobanca e Il Corriere della Sera Gli amici nemici di un tempo Zonin e Amenduni (Foto VicenzaPiù)tramite Rcs) il nome Amenduni a Vicenza, dove tra le sue partecipazioni c'è anche quella nella Banca Popolare di Vicenza di Gianni Zonin, tra i primi dieci istituti d'Italia, è ancora una volta insieme a quello del costruttore principe locale, Gaetano Ingui, per la prossima uscita di un settimanale.

Ovviamente anti Roberto Zuccato, presidente di Assindustria, che controlla Il Giornale di Vicenza e Tva, e pro Manuela Dal Lago, già plenipotenziaria a Palazzo Nievo e nella Società Autostrade Brescia Padova, ora parlamentare del Carroccio e di nuovo in rampa di lancio contro l'asse Sartori-Variati per la candidatura a sindaco di Vicenza nel 2013 e con i soliti, variegati co-sponsor politici tra cui Ubaldo Alifuoco, amico nel Pd di Federico Formisano e storicamente legato al vecchio vertice confindustriale.

Dovrebbe nascere a Pasqua, come ancora insistono i bene informati, il settimanale annunciato un giorno sì e uno no, ma l'apertura dell'uovo potrebbe (dovrebbe?) rivelarsi vuota della sorpresa. Di sicuro, almeno stando a quanto dice lui, per il direttore in pectore Giulio Antonacci, "inviato" in pensione forzata ma dorata dal GdV e "impegnato oggi in tutt'altre cose - ci ha dichiarato ieri personalmente -, tra cui la scrittura di un ponderoso libro autobiografico" in cui riporterà "tutto l'archivio su persone e fatti costruito in tanti anni di giornalismo" e "nella partecipazione attiva ma discreta a opere di bene.".

Sperando che "archivio" e "opere di bene" di Antonacci si fondano finalmente e cristianamente in un tutt'uno, di sicuro del giornale ... Avatar non faranno parte firme di prestigio provenienti dal GdV e legate ancora ad Antonacci. Nessuno sarebbe stato nè sarebbe disponibile a fare un passo di vecchia fede come ci conferma sempre l'ex (Giulio) "Cesare" dell'informazione vicentina: "anche se il progetto fosse reale e mi coinvolgesse mai chiederei a un mio collaboratore storico di rinunciare alla sicurezza attuale nel GdV per un'impresa magari funzionale a un'azione breve, che io solo mi potrei permettere vista la mia situazione di pensionato e le mie sicurezze economiche già consolidate.".

Ma il progetto di far partire un giornale non si fermerebbe certo per l'impero Amenduni solo per questi "dettagli", visto che il gruppo vicentino, operante nell'acciao, nel settore immobiliare a livello nazionale e nella finanza e che tramite Generali è socio de Il Corriere della Sera, non avrebbe limiti di risorse per ingaggiare chiunque volesse per un progetto locale, se solo veramente lo volesse, per convenienza politico-imprenditoriale o prestigio che fosse, una volta escluse la convenienza economica diretta, oggi inimmaginabile in una nuova iniziativa editoriale, o la non affaristica passione per l'informazione pluralista (VicenzaPiù docet, se ci perdonate l'autocitazione: orgogliosa, non presuntuosa).

Per far cenno alla potenza (e al potere) della famiglia di Nicola Amenduni basta tornare alla premessa. Cesare Geronzi, il presidente senza deleghe di Generali a cui, a sua detta, bastava "avere quella all'uso del telefono", oggi si è dovuto dimettere: è la prima volta per lui, che non lo ha fatto neanche quando, recentemente, ha subito una richiesta di 8 anni di carcere per il crac Cirio. E il Cesare della finanza si è dimesso prima del Cda straordinario convocato dopo le "pressioni" ufficiali ricevute da un terzo dei suoi membri, cioè da Diego Della Valle, Lorenzo Pellicioli (De Agostini), gli indipendenti Cesare Calari, Carlo Carraro e Paola Sapienza. E da Angelo Miglietta in rappresentanza, appunto, della Ferak di Amenduni e Crt, proprietari di uno dei pacchetti più consistenti del Leone di Trieste.

Nuovo presidente di Generali è stato nominato Gaetano Caltagirone, suocero di Pierre Casini, immobiliarista e finanziere romano, proprietario anche lui di giornali, che vanno da Il Messaggero di Roma a Il Gazzettino di Venezia.

Insomma mentre ai quartieri alti di casa Amenduni si parla con chi gestisce il Corriere della Sera, il Messaggero, Il Gazzettino e così via, a Vicenza nei bar di quartiere dell'informazione e della politica ci si chiede, interessati o terrorizzati, se nascerà o meno il nuovo settimanale per iniziativa di chi, almeno economicamente, potrebbe comprarsi quanti Giornale di Vicenza volesse ...

Vicenza, provincia dell'impero Amenduni. Vicenza, provincia.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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