Riceviamo e òubblichiamo una nota a firma Giorgio Langella - segretario regionale PCd'I Veneto Luc Thibault - Delegato RSU-USB Greta Alto Vicentino
Il 19 marzo sono state depositate le motivazioni della sentenza del processo Marlane-Marzotto. Le poche informazioni trovate su qualche giornale calabrese (e qui da noi solo su VicenzaPiu.com) fanno capire che le assoluzioni sono basate sulla impossibilità di dimostrare la correlazione causa-effetto nelle morti degli operai.
Nello scandalo che ha colpito per l'ennesima volta in poco tempo le grandi opere italiane, questa volta Tav e Tac con possibili addentellati nell'Alta Velocità  veneta, che a Vicenza si declina come Alta Capacità , sono indagati dai pm di Firenze in 50 ed è in carcere il super manager pubblico Ercole Incalza, confermato a capo della Struttura tecnica di missione, quella che gestisce le grandi opere in Italia, da ben sette governi venendo "messo fuori dalla porta" in quel ruolo solo da Antonio Di Pietro, quando era a capo del ministero ora retto da Maurizio Lupi, il vate dei treni veloci da far passare, velocemente, nelle due nuove stazioni in Fiera e a Borgo Berga.
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Una dozzina di milioni di euro sono già stati recuperati con le confische, che la procura di Venezia ha posto come condizione imprescindibile per dare l'ok ai patteggiamenti: 2 milioni e 600 mila euro li ha «lasciati» Giancarlo Galan, addirittura 4 milioni l'imprenditore Alessandro Mazzi, 2 milioni li dovrà dare - così ha stabilito il gip, ma lui dice che non li ha - Renato Chisso, e via via a scendere.
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Lo scorso novembre per l'udienza del processo sul caso di Raffaele Sorgato, il giovane operatore di Greta Alto Vicentino deceduto sul lavoro, era stato comunicato il rinvio, dopo oltre due ore di ritardo, a causa del mal funzionamento dell'impianto di registrazione nell'aula del tribunale nuovo di Vicenza. Udienza rinviata alle ore 12 del 19 febbraio 2015, ma ancora una lunga attesa per i genitori del giovane, i sindacalisti Usb e gli altri testimoni presenti, visto che verso le 13 è stato comunicato da un cancelliere l'inizio previsto verso le ore 15.
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Clicca qui per la fonte originale della notizia sull'inchiesta durata due anni dell’International consortium of investigative journalists e cheriguarda anche 77 vicentini.
Lo «SwissLeaks» investe anche il Veneto. L'indagine portata avanti dal quotidiano francese Le Monde e da altre quarantaquattro testate internazionali (per l'Italia, il settimanale L'Espresso), coordinate dal Consorzio di giornalismo investigativo americano Icij, svela che all'incirca 180 miliardi di euro - appartenenti a oltre centomila clienti - sarebbero stati depositati nella banca svizzera Hsbc tra il novembre 2006 e il marzo 2007.
Tremila operazioni sospette di riciclaggio segnalate alla Banca d'Italia in soli sei mesi, i primi del 2014. Con Padova che con le sue 792 operazioni degne d'attenzione da parte degli 007 della finanza nel primo semestre dell'anno scorso, è la prima città veneta controllata. Questo quando in tutto il 2013 in Veneto il numero totale non era arrivato a sfondare il tetto di 5mila segnalazioni.
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Giorgio Magnani per il Comitato Popolare contro la Discarica ci informa della bocciatura definitiva della discussa discarica di Grumolo grazie alla sentenza del 22/12/2014 n° 06232 Vª sez. del Consiglio di Stato che affossa la delibera di riapprovazione emessa dalla giunta Galan nel 2003 dopo che la delibera di approvazione dell'impianto emessa nel 1993 fu bocciata nel 1994 e dopo che la successiva delibera del 1995 venne annullata nel 2003.
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Praia a Mare. Nostro servizio. Chi ora si batte per la bonifica dei terreni dell'area di proprietà della Marzotto li ha ricordati così, con una corona di fiori rossi. Ma erano non più di 20. Freddo e veglione di capodanno battono la manifestazione commemorativa per le morti "tradite" dalla sentenza Marlane Marzotto del 19 dicembre.
Vorrei, per queste "feste", fare gli auguri di Buon Natale a tutti quelli che hanno lottato per conoscere la verità e ottenere giustizia per i lavoratori morti alla Marlane Marzotto. Verità e giustizia che, a oggi, non esistono. Sono negate a chi le aspetta da quasi vent'anni. Buon Natale, insomma, a chi è stato in grado di disgustare Pietro Marzotto.
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Praia a Mare, nostro servizio. Parti civili, comitati ambientalisti, M5S e Cgil. Per tutti è un coro unanime: "Aspettiamo le motivazioni, ma ricorreremo in appello. La nostra è una battaglia per la verità ".
«Attendiamo le motivazioni, ma sin da ora preannunciamo la nostra volontà di presentare appello contro la sentenza assolutoria». Lo sostiene Lucio Conte, avvocato del foro di Paola, difensore di parte civile per il Comune di Tortora nel processo Marlane Marzotto sui morti per tumore tra gli operai e per l'inquinamento dell'area industriale dismessa di Praia a Mare (nella foto l'area degli stabilimenti, fronte mare...).