Crediamo a quello che dice Maurizio Lupi. Perciò si dimetta
Mercoledi 18 Marzo 2015 alle 00:37 | 1 commenti
Nello scandalo che ha colpito per l'ennesima volta in poco tempo le grandi opere italiane, questa volta Tav e Tac con possibili addentellati nell'Alta Velocità  veneta, che a Vicenza si declina come Alta Capacità , sono indagati dai pm di Firenze in 50 ed è in carcere il super manager pubblico Ercole Incalza, confermato a capo della Struttura tecnica di missione, quella che gestisce le grandi opere in Italia, da ben sette governi venendo "messo fuori dalla porta" in quel ruolo solo da Antonio Di Pietro, quando era a capo del ministero ora retto da Maurizio Lupi, il vate dei treni veloci da far passare, velocemente, nelle due nuove stazioni in Fiera e a Borgo Berga.
E il ciellino Maurizio, andato a scuola dall'irreprensibile Roberto Formigoni, non solo non è indagato, almeno per ora, ma si difende dalle insinuazioni e da quanto emerge da alcune intercettazioni negando con decisione le accuse di aver avuto in regalo un abito di valore e un Rolex, di aver subito influenze da Incalza nella stesura del programma di governo dell'NCD e per la sua sponsorizzazione della nomina come membri di governo di Nencini e Del Basso de Caro.
Maurizio Lupi nega anche che l'assunzione del figlio Luca da parte di un imprenditore avvantaggiato pesantemente da Incalza, e ora anche lui in carcere, fosse legata alle malefatte contestate al super manager conosciuto anche da Variati, che non ha mancato di meravigliarsi della vicenda che ha colpito il dirigente pubblico amico di Lupi ma influente anche su esponenti del PD come l'ex segretario nazionale della Cisl, il vicentino Giorgio Santini.
Il ministro delle infrastrutture nega tutto e noi gli crediamo.
Ma Lupi deve dimettersi o, meglio, in un Paese civile o anche solo normale dovrebbe dimettersi.
Non fosse altro che per una frase da lui pronunciata, e da lui, a cui crediamo, non smentita.
Per sostenere la conferma della Struttura tecnica di cui è a capo Incalza e le cui competenze si volevano annettere alla Presidenza del Consiglio, Lupi dice a Incalza: «Io ti garantisco che se viene abolita la Struttura tecnica di missione non c'è più il Governo»...
Servirebbe altro in Germania, Inghilterra e Francia per imporre moralmente le dimissioni a un ministro che con quel gesto difenderebbe le istituzioni e dopo quel gesto potrebbe difendersi con dignità maggiore nelle sedi competenti?
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