BPVi e Greco procuratore capo di Milano, la proposta: le indagini vadano a magistrati esperti in reati finanziari o si costituisca un'Autorità per supportare i vari Cappelleri
Lunedì ore 22.32. Aggiornamento martedì ore 9.07. Se sono andate in porto solo il 3% delle azioni di responsabilità intraprese da autori di reati finanziari appare illuminante una annotazione di Stefano Righi (nella foto con Maurizio Crema del Gazzettino). In occasione di un "corso seminario", organizzato dall'Ordine dei Giornalisti del Veneto e tenuto il 17 maggio scorso a Padova davanti a 110 colleghi e alla presenza di un altro relatore d'eccezione, Renzo Simonato, direttore generale Nordest Intesa San Paolo, la nota firma del Corriere Economia nonchè autore del libro "Il grande imbroglio", da noi presentato a Vicenza, ha dichiarato: "Il motivo per cui certe indagini fanno fatica ad andare avanti è che per i reati finanziari servono competenze specifiche che non sono presenti nella gran parte delle procure d'Italia. L'unica veramente ferrata al riguardo è quella di Milano". BPVi, in corso Cda su azione di responsabilità contro gli ex amministratori: tutti o solo gli indagati?
Oggi Il Corriere del Veneto, riguardo alla vicenda della Banca Popolare di Vicenza, sulla quale abbiamo intervistato ieri il procuratore capo della Repubblica, dr. Antonino Cappelleri, riportava che il Cda odierno e ora in corso (vedi foto dell'auto del presidente Stefano Dolcetta di fronte all'ingresso della sede dell'Istituto in via Btg. Framarin) "darà mandato ai legali per l’azione responsabilità . Gli avvocati dovranno fornire tutte le valutazioni sui presupposti della causa ai danni degli ex amministratori e su cui dovrà esprimersi poi in assemblea". In attesa di avere la conferma ufficiale sarà importante sapere se l'azione partirà solo contro gli ex membri del Cda già indagati (l'ex presidente Gianni Zonin, i due consiglieri di amministrazione Giovanna Dossena e Giuseppe Zigliotto, ora ex presidente di Confindustria Vicenza, e l'ex direttore generale e per qualche tempo anche Ad Samuele Sorato).
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Il procuratore capo Antonino Cappelleri risponde al direttore di VicenzaPiu.Tv: le indagini su Zonin & c. sul flop della BPVI
Abbiamo chiesto un'intervista per VicenzaPiu.Tv al procuratore capo della Procura di Vicenza Antonino Cappelleri sul caso della Banca Popolare di Vicenza e sulle indagini sui vertici più direttamente coinvolti dell'istituto: l'ex presidente Gianni Zonin, i due consiglieri di amministrazione Giovanna Dossena e Giuseppe Zigliotto, ora ex presidente di Confindustria Vicenza, l'ex direttore generale e per qualche tempo anche Ad Samuele Sorato e poi gli ex vice direttori generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta. Ben 118.000 soci hanno visto, tutti meno pochi privilegiati, passare 105 milioni azioni da 62,50 euro ognuna, per un fanta controvalore di circa 6.5 miliardi, ai 10 centesimi "fissati" all'aumento di capitale per 1.5 miliardi sottoscritto dal fondo Atlante e che hanno "retrocesso" il capitale in mano ai vecchi azionisti a 10.5 milioni: un dramma.
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BPVi, Zonin intoccabile e finora sempre "archiviato": la lezione di giornalismo di Lettera 43 che ora denuncia anche l'attacco a VicenzaPiù di Zonin, presidente della Roi
A Vicenza tutti tacciono sull'attacco milionario e, per noi, temerario che Gianni Zonin, ex presidente della BPVi e ancora presidente, per sua nomina, della "sconquassata" Fondazione Roi, ha sferrato contro il direttore di VicenzaPiù e altri colleghi, che, forse intimoriti da cotanto accusatore, non sono ancora venuti allo scoperto a differenza di noi che abbiamo subito informato i lettori dell'ennesimo attentanto alla nostra attività , tanto indipendente quanto, sempre, ben documentata. Su Lettera 43, uno dei quotidiani nazionali più letti e più prestigiosi e diretto dal vicentino Paolo Madron, la padovana di nascita Giovanna Faggionato ha pubblicato recentemente un pezzo aperto da questo sommario: "Gup che «travalicano il loro ruolo», «illogiche» assoluzioni. Così l'ex n°1 di Bpvi si è salvato dalle inchieste. Ma per la procura di Venezia gli illeciti erano «accertati»".
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Al via il processo Mose con Lia Sartori tra gli otto imputati
Prenderà il via domani 14 aprile, il processo Mose, dopo poco meno di due anni dal 4 giugno 2014, quando la guardia di finanza sconquassò il mondo politico veneto arrestando 35 persone e interrompendo la carriera politica, tra gli altri, dell'ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, dell'eurodeputato Lia Sartori, del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso. Dopo patteggiamenti e stralci di quei 35 "implicati" eccellenti sono solo otto quelli che domani, 14 aprile, saranno interessati, anche se pare che non vi prenderanno parte personalmente, all'udienza davanti al Tribunale collegiale di Venezia, presieduto da Stefano Manduzio.
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Cozzolino, M5S: per Valdastico sud rinvio a giudizio di imprenditori veneti ma Confindustria tace
Riceviamo da Emanuele Cozzolino, Cittadino Eletto alla Camera dei Deputati per il MoVimento 5 Stelle, e pubblichiamoLascia senza parole l'ennesimo silenzio assordante di Confindustria Veneto dopo che i media hanno dato la notizia della richiesta di rinvio a giudizio formulata dall'Antimafia veneziana per un pool di imprenditori accusati di reati gravissimi: traffico di rifiuti e frode nelle pubbliche forniture nell'ambito della realizzazione dell'autostrada Valdastico Sud. Beltrame, Locatelli, Ecomen, Bugno Luciano, Ecodem, Coseco e Portamb sono le imprese finite nel vortice dell'inchiesta. Tra i nomi di spicco c'è quello dell'amministratore delle Acciaierie Beltrame di Vicenza (un colosso nazionale) Antonio Beltrame.
Continua a leggereLiguria Assicurazioni condannata a pagare alla Ipab di Vicenza la fidejussione della Bramasole di 533.000 euro e in solido le spese
Quello "decretato" mercoledì 9 marzo ma notificato oggi, venerdì, all'Ipab di Vicenza dal giudice compente del Tribunale civile di Vicenza, Dario Morsiani, è il primo successo dell'ente pubblico di assistenza agli anziani di Vicenza nella serie di vertenze che lo oppone alla Cooperativa padovana di servizi Bramasole, a cui, dopo il caso dei "vermi" e dopo varie contestazioni, era stato revocato l'appalto al San Camillo dal presidente Lucio Turra e dal cda nominato dal Comune di Vicenza per succedere a Francesco Zantedeschi, il commissario scelto da Luca Zaia, che tra i suoiultimi atti aveva proprio assegnato l'appalto poi fonte di tanti problemi.
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Il caso "dentiere" e malasanità: spunterebbero 100 mila euro in nero a Tosi, è giallo
Il bisturi del presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone, pronto a commissariare commesse per 135 milioni alla Servicedent dall'ospedale di Desio e dagli Icp, comincia a incidere. Ma non c'erano solo dentiere e sanità lombarda nelle mire di Fabio Rizzi, plenipotenziario del governatore Roberto Maroni, e del suo alter ego Mario Longo. Giocano la partita veneta, dove si vuole espandere la zarina Paola Canegrati, e puntano sul cavallo Tosi. Che batte cassa. «Mi ha chiamato Flavio T. - scrive Longo alla Canegrati in un sms del 25 maggio 2015 - segnalandomi che i 10k non sono ancora arrivati. Puoi verificare per cortesia?».
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Matteo Marzotto condannato a 10 mesi: 90 giorni per le motivazioni poi 45 per il ricorso. Rimarrà intanto in BPVi, Fiera e Cuoa? Le risposte toccano a lui, a Iorio e a Variati
Colpevoli in primo grado, e condannati a 10 mesi di reclusione. È arrivata ieri pomeriggio la sentenza del Tribunale penale di Milano per Matteo e Diamante Marzotto e per Massimo Caputi. Un colpo duro, ma contro cui i difensori dell'illustre vicentino faranno "naturalmente" ricorso mentre i pm . Il caso riguarda la cessione della Valentino Fashion Group al gruppo Permira, una vendita che ha garantito ai soci della Icg (l'azienda lussemburghese International Capital Growth by famiglie Marzotto e Donà Delle Rose era "esterovestita" secondo i pm, prima, e ora anche per il giudice) un plusvalenza di 200 milioni di euro, che ha comportato un'evasione fiscale stimata in circa 71 milioni.
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Il "condannato" Matteo Marzotto lascerebbe la Popolare di Vicenza, Fiera e Cuoa? Non lo fa? Ecco la domanda alla BPVi, e poi le altre otto
Mentre analoghe domande le abbiamo fatte ad Achille Variati, sindaco di Vicenza e presidente della Provincia, soci di riferimento di Fiera di Vicenza e Cuoa, di cui Matteo Marzotto è presidente, nel caso che costui non si dimetta con grande dignità dalle sue tre cariche vicentine dopo che il Tribunale di Milano gli ha comminato una condanna penale di 10 mesi per il processo di cui oggi si è chiuso il primo grado, abbiamo rivolto alla Banca Popolare di Vicenza una domanda obbligata sulla sua permanenza in un Cda già per due terzi dei suoi componenti, quelli della "vecchia guardia" zoninian zigliottesa, discutibile e discusso.
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