Al via il processo Mose con Lia Sartori tra gli otto imputati
Mercoledi 13 Aprile 2016 alle 22:08 | 0 commenti
Prenderà il via domani 14 aprile, il processo Mose, dopo poco meno di due anni dal 4 giugno 2014, quando la guardia di finanza sconquassò il mondo politico veneto arrestando 35 persone e interrompendo la carriera politica, tra gli altri, dell'ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, dell'eurodeputato Lia Sartori, del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso. Dopo patteggiamenti e stralci di quei 35 "implicati" eccellenti sono solo otto quelli che domani, 14 aprile, saranno interessati, anche se pare che non vi prenderanno parte personalmente, all'udienza davanti al Tribunale collegiale di Venezia, presieduto da Stefano Manduzio.
Sono stati, infatti, rinviati a giudizio, come ricorda stasera VeneziePost, per finanziamento illecito ai partiti lo stesso Orsoni e l'ex europarlamentare di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio regionale del Veneto, Amalia Sartori; dovranno rispondere del reato di corruzione l'ex ministro Altero Matteoli, l'ex magistrato alle acque Maria Giovanna Piva, gli imprenditori Erasmo Cinque e Nicola Falconi, l'architetto Danilo Turato, che ha lavorato su villa Rodella, la famosa proprietà di Galan, contesa tra Stato (per le "penali" inflitte all'ex doge) e Veneto Banca (per il pignoramento del bene); è, infine, accusato di millantato credito l'avvocato romano Corrado Crialese.
La parte di vicenda passata a Milano, per competenza territoriale, ha visto patteggiamenti e un unico processo per Mario Marco Milanese, ex braccio destro dell'ex ministro Giulio Tremonti e per il quale la Procura ha chiesto la condanna di Milanese a tre anni e mezzo di reclusione per corruzione.
A sostenere l'accusa a Venezia ci saranno i pm Stefano Ancillotto e Stefano Buccini, mentre parti civili sono Governo, Regione Veneto, Comune di Venezia, la Città Metropolitana di Venezia e, parzialmente, il Consorzio Venezia Nuova, concessionario dell'opera, da cui, sotto la guida dell'ex presidente Giovanni Mazzacurati partì, proprio per tangenti a favore del Mose, l'inchiesta. Sono previste due udienze al mese ogni mese con quasi 200 testimoni richiesti da accusa e difesa tra cui l'ex segretaria di Galan Claudia Minutillo, l'ex manager della Mantovani Piergiorgio Baita, Federico Sutto, Pio Savioli, Nicolò Buson, e altri che, dopo aver patteggiato in un'inchiesta precedente, con le loro dichiarazioni hanno originato l'inchiesta che trova sfogo nel processo che inizia domani. Chiave di volta del processo sarà l'ammissione o meno come prova delle dichiarazioni dell'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, che, dopo aver permesso agli inquirenti di sostanziare le loro accuse, ora sarebbe incapace di testimoniare per le condizioni di salute. Sarano ipotizzabili percorsi diversi del processo, ovviamente, se l'accusa otterrà che i suoi verbali, come già successo nel processo contro Milanese, siano ammessi come prova, cosa a cui si oppongono i difensori degli imputati.
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