Il caso "dentiere" e malasanità: spunterebbero 100 mila euro in nero a Tosi, è giallo
Giovedi 25 Febbraio 2016 alle 09:40 | 0 commenti
Il bisturi del presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone, pronto a commissariare commesse per 135 milioni alla Servicedent dall'ospedale di Desio e dagli Icp, comincia a incidere. Ma non c'erano solo dentiere e sanità lombarda nelle mire di Fabio Rizzi, plenipotenziario del governatore Roberto Maroni, e del suo alter ego Mario Longo. Giocano la partita veneta, dove si vuole espandere la zarina Paola Canegrati, e puntano sul cavallo Tosi. Che batte cassa. «Mi ha chiamato Flavio T. - scrive Longo alla Canegrati in un sms del 25 maggio 2015 - segnalandomi che i 10k non sono ancora arrivati. Puoi verificare per cortesia?».
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il Paese e la «donazione» viene tracciata. Poi Longo, intercettato dai carabinieri in auto, si sbottona con la compagna Silvia Bonfiglio e spiega che l'operazione, tramite il socio italoamericano Stefano Lorusso e il referente piemontese di Tosi, Alessandro Albano, era dieci volte più grossa: «Longo - appuntano gli investigatori nei loro brogliacci - spiega che Alessandro (Albano, ndr) gli aveva dato 100mila euro "in nero" da convertire per la campagna elettorale di Tosi, ovvero il denaro contante doveva essere convertito entro e non oltre ieri », ma i termini erano saltati. Negli atti non c'è ulteriore traccia di questo versamento. E la vittoria di Luca Zaia in Veneto blocca i progetti espansivi.
Rizzi, nel frattempo, muove verso la Liguria. E verso Silvio Berlusconi. Sa che le dentiere gratis sono un vecchio pallino del Cavaliere, lo vuole - e lo avrà , a concludere i lavori insieme a Maroni - a un convegno che organizza a Palazzo Lombardia il 9 febbraio 2015 sull'odontoiatria sociale. La segretaria di Rizzi, il 3 gennaio 2015, gli racconta al telefono «che il presidente Berlusconi ha fatto molte domande su questo convegno (dove nasce e perché)». Creato il gancio, il duo Rizzi-Longo comincia a fare sul serio. Parlano con l'anestesista di fiducia di Berlusconi della poltrona di direttore generale della Sanità della giunta Toti. «Zangrillo va a parlare con Rizzi della proposta Liguria», annotano i carabinieri il 29 giugno 2015. Longo commenta preoccupato: «Se se ne va in Liguria abbiamo perso la partita, o ripassa un Fazio o ripassa Rizzi». Sembra fatta: «Conclude Longo, la partita per l'assessorato in Liguria rimane una cosa tra Rizzi e Berlusconi ». Poi persa.
di Massimo PIsa, Emilio Randacio
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