Quattro punti di forza e quattro punti di debolezza: questo il quadro che emerge da un'analisi sui cambiamenti avvenuti nel sistema bancario europeo, pubblicata dall'Europarlamento e riportata da Radiocor Il Sole 24 Ore. I punti di forza delle banche di importanza sistemica sono la riduzione della loro dimensione; l'aumento del ratio prestiti/asset totali mentre hanno ridotto la quota di titoli del debito pubblico rispetto al totale degli asset; l'aumento del ratio depositi/passivita' totali e la riduzione del ratio finanziamenti a breve termine all'ingrosso/passivita' totali; l'aumento della base di capitale.
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M5S ha definito i componenti del suo gruppo che indichera' per la Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario che, a seguito del via libera alla legge istitutiva, sta per essere costituita dai presidenti di Camera e Senato. Si tratta, si legge in una nota, di Carla Ruocco, Carlo Sibilia e Alessio Villarosa per la Camera e di Gianni Girotto e Carlo Martelli per il Senato. 'Auspichiamo che anche le altre forze - affermano i capigruppo Enrico Cappelletti e Simone Valente - condividano con noi l'esigenza di partire il prima possibile e che, dunque, indichino quanto prima i loro candidati. Non sono piu' accettabili rinvii o meline di sorta. Dobbiamo fare presto'.
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Leggiamo oggi sul GdV che la questura ha "fissato" in non più di 2.500 persone quelle presenti alla marcia Free vax di venerdì scorso a Vicenza nel momenti di massima affluenza a fronte dei 1.000 partecipanti dichiarati e riportati inizialmente su quel mezzo, che, comunque, conferma oggi che il suo corrispondente li aveva contati come mille, e dei 5.000 vantati da chi ha subissato il quotidiano confindustriale di mail, a volte cortesi, altre offensive. "La maggior parte delle email ricevute, invece, contengono pesanti insulti nei confronti dei giornalisti di questa redazione, definiti schiavi, prigionieri, manipolatori di professione, servi di Big Pharma, corrotti, codardi, falsari, bugiardi")" scrive, infatti, Il Giornale di Vicenza.
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"Il mix di identità , qualità , innovazione, tradizione e tecnologia ha portato il Veneto al primo posto nel settore dell'export 'made in Italy'. Sapevamo che i nostri bravi imprenditori che hanno saputo internazionalizzarsi e muoversi per il mondo senza aiuti da Stato e governi, con sottobraccio esclusivamente il catalogo delle loro eccellenti produzioni, con le loro produzioni e capacità di esportazione avevano sostenuto il Pil e l'occupazione negli anni della Grande crisi dal 2007 a oggi. Ma la CGIA arriva a dirci anche di più: a certificare' che fra Milano, Bologna e Venezia si è creata un nuovo grande distretto del ‘made in Italy' del valore di ben 48 miliardi di lire".
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La Società per la gestione delle attività Sga non si armerà di machete per procedere indiscriminatamente al recupero di quanto più denaro possibile da chi ha ricevuto soldi in prestito dalle banche venete senza più restituirli. Lo garantisce il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta: «Sga è una società pubblica, una condizione di gestione rassicurante: imprese e risparmiatori hanno la garanzia che il gestore pubblico non ha tempi speculativi». Ha il mandato di massimizzare, non di fare presto e a tutti i costi. Lo confermano anche fonti molto vicine a Sga, la Spa partecipata dallo Stato alla quale è stato assegnato l'incarico di gestire i crediti deteriorati delle ex popolari in liquidazione e alla testa della quale il Tesoro ha di recente nominato amministratore delegato Marina Natale.
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È certo che, se la marea dei piccoli soci BPVi truffati nell'era di Gianni Zonin, come ha detto anche Pierpaolo Baretta, dovranno fare i conti personali con un flop miliardario, questo peserà non poco anche sulle casse e sull'economia del territorio, che, però, rimane appetibile sia nel caso, auspicabile, che superi nei prossimi anni il disastro attuale sia in quello che chi gestirà il potere poltico e finanziario, col secondo sempre più predominante sul primo, debba accontentasi delle briciole o delle fette del dolce rimasto nelle provviste vicentine. Ebbene cercherà di sicuro di sopravvivere a se stesso il "vecchio sistema", quello incentrato intorno all'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza contro cui ha tuonato, sia pure una sola volta prima di zittirsi (da solo o per cicchetti amici non è dato sapere), anche Jacopo Bulgarini d'Elci.
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Vi proponiamo, dopo quello introdutivo di ieri, un docuvideo che registra fedelmente (pur se con qualche minimo stacco dovuto a problemi operativi e con gli ultimi minuti di immagini un po'... nebbiose, per un problema tecnico di cui ci scusiamo anche se sono totalmente fruibili in video e audio) la cronaca di ieri a fronte della "disattenzione" dei media tradizionali locali che hanno pubblicato ben poco a corredo di foto solo dell'inizio della protesta quando erano ancora pochi a Villa Lattes i soci della Banca Popolare di Vicenza, poi arrivati a centinaia, anche se sempre pochissimi rispetto ai "truffati" (definizone di Baretta), a "pressare" il sottosegretario all'Economia, il veneto Pierpaolo Baretta.
Vi proponiamo poche immagini per darvi un'idea del contrasto tra le richieste della gente e le spiegazioni contrite postume del crac di BPVi e Veneto Banca, per ora tutto a carico dei soci risparmiatori e del territorio, da parte dei rappresentanti di quelle che una volta avremmo chiamato rispettosamente "Istituzioni" e che oggi non possiamo che definire portavoce del "sistema" in cui la finanza fagocita la politica e ne detta l'agenda senza che quest'ultima abbia la capacità e il coraggio, che nasce dalla capacità , di guidare la finanza a fare i suoi affari leciti ma nel rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione, tra cui quelli alla tutela del risparmio.