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Il dopo Zonin, il "sistema" cerca il rilancio nelle amministrative 2018: ma se Variati "sculaccia" Otello Dalla Rosa ed Ennio Tosetto col Vicenza Calcio torna in pista Amenduni

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 23 Luglio 2017 alle 00:09 | 0 commenti

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È certo che, se la marea dei piccoli soci BPVi truffati nell'era di Gianni Zonin, come ha detto anche Pierpaolo Baretta, dovranno fare i conti personali con un flop miliardario, questo peserà non poco anche sulle casse e sull'economia del territorio, che, però, rimane appetibile sia nel caso, auspicabile, che superi nei prossimi anni il disastro attuale sia in quello che chi gestirà il potere poltico e finanziario, col secondo sempre più predominante sul primo, debba accontentasi delle briciole o delle fette del dolce rimasto nelle provviste vicentine. Ebbene cercherà di sicuro di sopravvivere a se stesso il "vecchio sistema", quello incentrato intorno all'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza contro cui ha tuonato, sia pure una sola volta prima di zittirsi (da solo o per cicchetti amici non è dato sapere), anche Jacopo Bulgarini d'Elci.

In Confindustria Vicenza già lo ha fatto "eleggendo" presidente Luciano Vescovi, successore designato da Giuseppe Zigliotto & c. e amico di Achille Variati nonchè ex vice presidente di Banca Nuova, la controllata siciliana della fu Popolare.

In politica la bagarre comincia a scatenarsi in vista delle prossime amministrative di Vicenza del 2018 e, che sia o non sia Bulgarini il suo delfino, Variati, il sindaco, formalmente, uscente ma forte dei suoi molteplici incarichi, non manca di far sentire il suo peso.

Lo ha fatto zittendo in questi giorni Ennio Tosetto, ex assessore un po' recalcitrante al "sì" sempre e comunque e, quindi, già "retrocesso" dal 2013 a consigliere dal "vir vicentinus", l'uomo forte vicentino, che gli ha fatto capire chiaro e tondo che sarà invitato fuori dalla porta se oserà ancora criticare la maggioranza anche solo per il Torrione di Porta Castello.

E se Tosetto, iscritto al Psi ma eletto nelle liste PD, è vicino al presidente di Vinòva, anche quest'ultimo, Otello Dalla Rosa, iscritto al Pd ma non uomo dell'apparato, è stato "dimissionato" anzitempo da amministratore di Aim Energy. Perchè? Perchè aveva convocato una conferenza stampa politica in cui chi voleva farlo poteva far confusione tra la presentazione del suo bilancio personale come ex manager dell'azienda pubblica e quella del bilancio aziendale vero e proprio (orrore!, visto che mai prima nessun altro politico variatiano è entrato in conflitto di interessi per ben altri e più materiali motivi...).

Ma se Variati è duro e puro nello scudisciare Tosetto, vicino a Dalla Rosa, per lesa maggioranza e Dalla Rosa, tra l'altro direttore generale dell'azienda di famiglia dei Ferretto mai dolci con la disastrosa gestione della BPVi,  per presunto (ab)uso della sua funzione pubblica per farsi pubblicità, mentre non c'è giorno che l'ufficio stampa del Comune, che dovrebbe anche "servire" le minoranze, non promuova le imprese bulgariniane, appare significativa la riapparizione pubblica della famiglia Amenduni, estromessa dal sistema Zonin dai vertici della Banca Popolare di Vicenza, in cui pure ha perso centinaia di milioni in azioni, di Confindustria e del Giornale di Vicenza.

Dopo aver assorbito senza colpo ferire nell'ultimo bilancio le poderose perdite per la quota azzerata in Ilva e gli effetti del flop della fu Popolare vicentina, le Acciaierie Valbruna, che non producono nè tantomeno vendono prodotti di consumo, quindi da promuovere verso il pubblico vasto dei consumatori, ha firmato un contratto triennale di sponsorizzazione dell'unica "entità" intoccabile di Vicenza: la sua sqaudra di calcio.

Gli Amenduni risponderebbero "per amore della città", che pure ha messo all'angolo una delle sue aziende più grandi, più internazionali e più diversificate (oltre alla produzione di acciaio Amenduni ha nel suo portafoglio una delle più grandi immobiliari italiane, l'Aedes, e una quota consistente di Generali).

In passato quando l'accoppiata Amenduni - Ingui pareva dominare la città l'abbiamo mediaticamente e professionalmente trattata come poi abbiamo fatto con i "nuovi vincitori", dalla Maltauro alla Gemmo.

Lasciano, però, diciamo... perplessi le vicende giudiziarie e tangentiste della Maltauro e la amicizie galanian - sartoriane (ergo confidustriali e bancarie) dei vertici dei due gruppi, che dal 2008 in poi hanno scorazzato sul territorio a loro piacimento, avendo scelto prima l'accoppiata Sartori Variati (vi ricordate la nostra copertina Achillìa spa?), comunque funzionale ai loro interessi a prescindere dal vincitore, se pure mai Lia avesse voluto realmente vincere e lasciare l'Europa.

Giudizialmente, invece, e per assenza delle amicizie che hanno ucciso Vicenza (e anche il Veneto) del grande gruppo Amenduni e del costruttore vicentino amico, Gaetano Ingui, cosa si può dire?

Abbiamo cercato e cercheremo ma, dalla "rottura" con la città dei poteri ad oggi, nulla abbiamo trovato.

E allora, tornando alle interazioni tra il mondo degli affari, magari quello sano, e quello della politica, magari quella residuale degna di questo nome, e aggiungendoci l'alleanza tra Amenduni e Ferretto per contrastare, per ora senza successo, il "vecchio" associato a Vescovi, il messaggio della sponsorizzazioen del Lane sembra un segnale ben più complesso di quello legato a un generico amore per la città e a un'amicizia con altri imprenditori storici e non chiacchierati come i Franchetto.

Sembra il segnale della vitalità di un sistema alternativo a quello che finora ha prodotto quello che è davanti agli occhi di tutti quelli che vogliono vedere.

Fantapolitica e fantaimprenditoria?

Può essere, ma anche no.

Ma se non fosse almeno ci satebbe un'alternativa a morire zoniniani, una seconda volta...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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