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Scavalcatori e scavalcati BPVi: ignominia per i primi, danni ai secondi. Ecco la risposta a tre quesiti inviati a [email protected]

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Dopo la pubblicazione dell'elenco di quei 630 gentiluomini e gentildonne che, aiutati dalla ancora più nobile cricca della vecchia Banca Popolare di Vicenza per meriti di censo o per coperture reciproche, hanno incassato in totale circa 63 milioni di euro vendendo al prezzo massimo di 62,50 euro le azioni che tutti gli altri 117.000 e passa soci non avrebbero poturo realizzare neanche al prezzo di recesso, abbiamo già pubblicato alcuni identikit di lorsignori e lormadame, a differenza della stampa locale, che ha tirato indietro la mano dopo aver gettato il sasso nello stagno grazie alle solite veline, anche se stavolta difficilmente provenienti dall'Istituto prima grande sponsor dei media stessi e ora "solo" generoso suo inserzionista.

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BPVi e Veneto Banca, CorSera: il 2016 dovrebbe chiudersi con 3 mld di perdite

ArticleImage Due date, tre miliardi di perdite e una montagna di sofferenze a cui trovare un prezzo. La primavera per le due ex popolari venete è ancora lontana. Sulla loro strada il primo nodo si scioglierà la prossima settimana, il secondo otto giorni dopo. Mercoledì 15 marzo scadrà il termine per le adesioni alla Opt di Veneto Banca, l’Offerta pubblica di transazione. Il 22 arriverà a termine l’offerta della Popolare di Vicenza. Solo allora, contando le adesioni, sarà possibile capire quanti soci avranno deciso di rinunciare a ogni possibile azione legale in cambio di 9 euro (6 per la Veneto), mantenendo però il possesso azionario. 

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Parte lo "screening" dei 630 "scavalcatori" BPVi: il 57% sono vicentini, tutti... stimabili?

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Ieri commentavamo la pubblicazione sul GdV dei 630 "scavalcatori" della BPVi (qui di nuovo l'elenco non senza ricordare che Francesco Iorio promise che gli scavalcati sarebbero stati rimborsati al 100%) utilizzando le parole di un lettore ("soggetti squallidi, boicottate loro e le loro attività economiche e sociali!" e, invitando a scriverci le vostre opinioni e informazioni a [email protected], aggiungevamo: «Si vergognino tutti quelli che hanno consentito questo, i 630 che ne hanno approfittato, chi ai piani alti della corrotta Vicenza rimane loro amico e chi, nel giornale che della vecchia banca è stato "sponsor sponsorizzato", utilizzando un caso anomalo di cessione di una sola azione, dopo le tante falsità propinate ai suoi lettori, documentate negli articoli da noi scritti fin dal 13 agosto 2010 e poi raccolti nel nostro libro "Vicenza. la città sbancata", ha il coraggio di scrivere ancora oggi a dramma in atto e cancrena ancora in sviluppo: "Una cessione che testimonierebbe come la decisione di liquidare i soci, in una banca che all'epoca non doveva sottostare alle regole imposte dal mercato borsistico, era piuttosto casuale.... Vergogna!».

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Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca: stallo tra Bce e la Ue, l'aumento è in salita

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Codacons lancia in Veneto azione collettiva su mutui, anatocismo ed Euribor

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Dopo le nuove sentenze emesse dai tribunali italiani ed europei in materia di mutui bancari, usura, anatocismo e tasso Euribor, il Codacons, come annuncia nella nota che pubblichiamo, lancia oggi anche in Veneto una nuova azione legale per consentire a tutti i cittadini titolari di mutui e finanziamenti di agire contro la propria banca e recuperare gli interessi passivi non dovuti, addebitati in modo illegittimo sui contratti di mutuo e finanziamento. Ancora oggi gli istituti di credito applicano su mutui e prestiti tassi superiori alla soglia di usura, sia al momento della stipula del contratto sia successivamente, anche a causa delle altre voci di costo, degli interessi di mora o dei costi per l'estinzione anticipata - spiega il Codacons - In tali casi il giudice può stabilire che il mutuo diventi gratuito e riconoscere al consumatore il diritto di recuperare tutti gli interessi pagati e di non pagarne più, se il mutuo è ancora in corso.

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Fondo Atlante, in caso di dissesto pericolo di contagi finanziari

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Banche, dietro i salvataggi il ruolo di fondo Atlante

ArticleImage I conti, evidentemente, si faranno alla fine. Quando la Rev avrà ceduto sul mercato i 10,3 miliardi di Npl che ha in pancia -con auspicata plusvalenza - e quando l’Autorità di risoluzione (cioè Banca d’Italia) tirerà definitivamente le somme. Ma a 15 mesi dal salvataggio (che per certi aspetti è stato un fallimento pilotato) di Banca Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti, gli oneri complessivi sono stimabili al di sopra dei 5 miliardi. Una cifra ben superiore a quanto speso a fine anni ’90 per il salvataggio del Banco di Napoli, cioè circa 3mila miliardi di vecchie lire.

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Il figlio di un socio invalido della BPVi scrive a [email protected]: serve l'autentica notarile per firma di adesione a transazione? Banca Popolare di Vicenza: no, basta delega

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Ci scrive a [email protected], l'indirizzo da noi dedicato all'evidenziazione di problemi e di soluzioni possibili per i soci delle vecchie BPVi e Veneto Banca, un lettore per conto del papà socio della Banca Popolare di Vicenza che sta valutando l'adesione alla transazione proposta ma trova delle difficoltà "tecniche" visto che il padre è invalido e non può recarsi in filiale per la sottoscrizione dell'accordo e che dalla filiale stessa sarebbe stato indirizzato al comune per una autenticazione "domiciliare" della firma per la quale, però, sta trovando obiezioni formali. Vi proponiamo la lettera col problema e la soluzione indicataci dalla direzione della Popolare vicentina, che supererebbe gli ostacoli indicati dalla filiale e dal numero verde della banca stessa.

Buongiorno, volevo segnalarVi un problema: mio padre, sfortunato possessore delle azioni Bpvi, sta valutando se aderire all'accordo di ristoro che scade il 22 c.m.; egli è invalido e pertando (pur essendo in grado di firmare) avrebbe difficoltà a recarsi in Filiale. Ho contattato la banca che mi ha detto che è sufficiente l'autenticazione della firma a domicilio da parte di un incaricato comunale.

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Ex Popolari venete, le adesioni alla proposta di rimborso ferme al 30%

ArticleImage «Ormai l’ho detto una decina di volte. Alla fine ciascuno è un caso a sé stante e tratterà con la banca per ottenere il massimo risultato». Bruno Zago, l’imprenditore trevigiano della carta, la vede così la stretta finale sulla partita dei rimborsi ai soci di Popolare Vicenza e Veneto Banca, su cui è entrata in campo anche l’associazione degli ex grandi soci di Veneto Banca, di cui Zago fa parte. Mentre non si solleva la nebbia che avvolge i conti 2016 e il piano di fusione delle due ex popolari in mano ad Atlante (ieri cda a Vicenza, ma ancora senza decisioni o percorsi comunicati all’esterno), su cui le due ex popolari sono strette tra le richieste dell’Unione europea e della Bce intorno all’aumento di capitale a servizio della fusione, la partita dei rimborsi entra alla stretta finale, a meno di una proroga dei termini che intorno alle due banche viene però di continuo smentita.

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MPS poteva essere nazionalizzata nel 2011-2012. Lo dicono i consulenti della Procura di Milano che si oppongono all'archiviazione per Fabrizio Viola e Alessandro Profumo

ArticleImage «Spero che lo Stato sia un azionista lungimirante che discuta con i manager gli obiettivi per rivedere quello che ha investito in un arco di tempo ragionevole». Il ceo di Mps, Marco Morelli, ieri al convegno della Fabi, sa di avere pochi margini sul piano industriale, perché deve ascoltare i «suggerimenti» di Ue e Bce e adeguarsi ai loro tempi. In ogni caso tra le due istituzioni la collaborazione «è molto buona», ha assicurato la commissaria Ue alla Concorrenza, Margrethe Vestager, anche se non sempre «si sentono le stesse parole» perché «abbiamo responsabilità differenti».

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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